7 maggio 2015

Ai piloti di Enterprise

La cautela, alla guida, è prassi consigliabile. Ma quando la cautela si trasforma in inabilità o, più banalmente, in una serie di comportamenti lentissimi e goffi, io direi di riporre l'auto in garage. Ché le astronavi sono roba da film stellari e non per chi sa a mala pena starsene in piedi. E quindi tu, imbranatissimo conducente d'auto, che ti aggiri per le strade come pilotassi l'Enterprise, sappi che la tua auto è uguale a tutte le altre anche se l'hai pagata fior di euro e, purtroppo per me, non hai idea di come si faccia a guidarla. Ti vedo preoccupato ed assorto col collo tirato e l'occhio inquieto senza capire come si faccia cosa. Consiglio mio: lascia stare e cammina a piedi.

[foto by NerySoul]

20 commenti:

  1. Ti piacerebbe,eh, Euridice?
    Che le strade fossero battute solo da chi sa realmente guidare o, meglio, da chi sa realmente destreggiarsi in questa che, quasi quasi, la definirei arte! (sorrido)

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    1. Eh certo. Mi piacerebbe eccome.
      Ma chiaramente non è possibile. Purtroppo.

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  2. Errata corrige: togli quel LA che anticipa DEFINIREI. Mi è sfuggito im mezzo al traffico mattutino!!!!

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    1. Rido...
      Non preoccuparti. E' evidente che il refuso non è intenzionale.

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  3. Perchè invece le greggi di ciclisti che si riversano in strada soprattutto nei fine settimana? Se poi ci metti vicino l'automobilista di cui sopra forse è meglio fermarsi sul lungofiume in attesa.... :D

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    1. I greggi di ciclisti andrebbero fermati e multati perché violano palesemente il codice della strada. Ma hai mai visto qualcuno bloccarli per la strada?
      Io no.
      E pensa che io non ho neppure un lungofiume su cui fermarmi!

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  4. Io penso di fare un favore all'umanità intera prendendo i mezzi pubblici (a Roma, poi, ne va della mia incolumità...)

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    1. A Roma girare con mezzi privati è impresa spesso eroica.
      Soprattutto nelle ore di punta e nelle zone critiche.
      Non so come facciano tante persone a perdere tanto tempo... e comunque anche coi mezzi, in fatto di perdita di tempo, non si scherza.
      Uno dei difetti delle grandi città che non riuscirò mai a tollerare (e che mi induce a starmene in provincia) è che non c'è proporzione tra i tempi e gli spazi. A Roma per fare 20 chilometri in centro si possono impiegare anche due ore. Qui per fare 20 chilometri impiego 15 minuti, andando con relativa calma.

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    2. .. poi c'è ancora chi parla male della provincia.. a Roma c'è chi passa serenamente oltre tre ore della sua vita, tutti i giorni, a bordo di un'auto, tra andata e ritorno.. vi pare possibile? Ma lo è...

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    3. Della provincia si parla male più o meno regolarmente. Della città si fa altrettanto.
      In merito al traffico, come tu stesso confermi, non ci sono dubbi: le grandi città sono invivibili da questo punto di vista. Secondo me si violano i diritti fondamentali degli uomini. Perdere tanto tempo, subire tanto stress, respirare parecchio smog è più che frustrante. E' dis-umano!

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    4. Provincia tutta la vita. Anzi, ancora meglio piccola isola. Ponza ad esempio (esclusi luglio e agosto, che me ne vengo in città...)

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    5. E a proposito di piccoli borghi, non mi hai risposto su Pacentro.. fuochino? ;)

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    6. Piccola isola?
      Ponza?
      Hai detto niente... sorrido.

      Pacentro?
      No. Non ci sono mai nemmeno stata, pensa tu!

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    7. Certo non è Procida (altra mia isoletta adorata..), ma vivibilissima e con tutto il perimetro a portata di passeggio...
      p.s. vacci a Pacentro... è un borghetto fantastico, a prescindere da Madonna...

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    8. Sì, so che Pacentro merita.
      Dovrò andarci un giorno o l'altro.

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  5. Nel mio caso, fruitore abituale di scooter, l'automobilista che descrivi incute timor panico. Vero è che li individuo a naso, ormai. C'ho un rivelatore di automobilisti maldestri e sgraziati. E spesso è la mia salvezza...

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    1. A Roma noto greggi di scooteristi che si muovono con estrema abilità ma ce ne sono parecchi (e spero tu non si tra questi) che causano più problemi dei piloti di Enterprise. Perché se uno è imbranato lo sarà sia alla guida di un'auto, sia alla guida di uno scooter.

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  6. E che dovremmo dire di tutti i "turistos fai da te" che si piantano in mezzo alla strada con nessuna idea di dove andare, ti mettono la freccia a destra per poi tagliarti la strada a sinistra, t'imbroccano regolarmente i sensi unici contromano perché da lì è più veloce o si fanno mandare da un navigatore con mappe mai aggiornate dritti dentro un fiume? Nelle LORO città criticano aspramente il "pilota di Enterprise" di turno, ma come escono di un millimetro dai loro confini sono completamente persi. Li manderei a gironzolare un po' dalle parti di Palermo; laggiù gli automobilisti se li mangiano per colazione, gli imbranati totali.

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    1. N. B.: soggetto dell'ultima frase: "gli automobilisti"; complemento oggetto: "gli imbranati totali" - lo so, l'ho scritta troppo contorta.

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    2. Rido...
      I "turisti" sono una specie a parte. Per loro, tutto sommato, ho un atteggiamento un po' più tollerante. Capisco che non sono del posto, che non sanno esattamente dove si trovano e dove vorrebbero arrivare, che le loro mappe sono ferme al 1998.

      A Palermo non ci sono mai stata, ma l'idea che possano mangiare automobilisti a colazione mi sembra divertente.

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