fa' qualcosa
impara un passo di danza
qualcosa che giustifichi la tua esistenza
qualcosa che ti dia il diritto
di vestire la tua pelle e i peli del tuo corpo
impara a ridere e a camminare
impara perché non avrebbe senso
che in tanti fossero morti
e che tu vivessi
senza fa nulla della vita tua.
La prima sensazione che mi prende è l'essenzialità di avere in pregio la vita; qualunque cosa si faccia, è che abbia un senso che giutifichi "Sono quì, ora..."In tali situazioni conta solo di essere padroni del proprio destino. Tuttavia in circostanze come questa di Charlotte Delbo ciò non lo è.
RispondiEliminaBuon inizio di settimana
Una sopravvissuta ad Auschwitz non può non avere in pregio la vita.
EliminaQuesta poesia mi è subito sembrata una preghiera. Non a Dio, ma agli uomini. Una preghiera affinché apprezzino ciò che hanno e ciò che sono, invitandoli a fare qualcosa (qualsiasi cosa) che "giustifichi" un'esistenza.
Perché in troppi sono morti...
"impara perché non avrebbe senso
che in tanti fossero morti
e che tu vivessi
senza fa nulla della vita tua."
Me la ricordo. Mi inviasti un messaggio whatsapp con la foto di questi versi scattata dal libro.
RispondiEliminaEsatto!
EliminaQuesta poesia apre il libro "Le donne e l'Olocausto" che ho letto qualche tempo fa. E' così bella che ho "dovuto" portarla anche qui.
Chi ha conosciuto la morte, sa quanto vale la vita e, purtroppo, non è retorica. Chi conosce solo la vita, come me per esempio, si lagna, come faccio io per esempio.
RispondiEliminaErase and rewind, per quanto mi riguarda...
Anche io mi lagno, sono cosciente.
EliminaPer questo amo questa poesia: ridimensiona quel lato del mio essere.