9 gennaio 2015

Paura della paura

Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura.
Mark Twain

La paura atterrisce e restituisce la precisa percezione dell'inezia di cui siamo fatti. Le strategie del terrore sono ormai note a chi terrorizza e a chi viene terrorizzato, con un discreto vantaggio per i primi. E' la paura di ciò che non si previene e non si prevede ad abbattere le difese della ragione. L'assenza di paura, oggettivamente, non è possibile e sarebbe comunque dis-umana. Il panico ci fa di ghiaccio o più semplicemente di carne: siamo creature frangibili. Eppure dovremmo ritrovarci in fretta, dominare lo smarrimento ed amministrare il terrore perché il coraggio è fatto di coscienza e la coscienza pretende la cognizione dei propri limiti.

[foto by LostOneself]

18 commenti:

  1. C'è la paura razionale, direi animale, per un pericolo oggettivo e c'è la paura irrazionale, solo degli umani.

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  2. La precisa percezione dell'inerzia, dell'inettitudine di cui siamo fatti.

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    1. Sappiamo essere anche inerti. E' vero.
      Ma spesso lo dimentichiamo.

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  3. Ben lo sapevano i nostri nonni, che per farci stare tranquilli minacciavano di aprire la porta e far entrare in casa il lupo cattivo o l'uomo nero. Era una forma di terrorismo casareccio, onde poter fare in pace le faccende domestiche. Io l'ho perdonata da un pezzo la mia nonnina d'oro, ma quanta fifa mi ha procurato. Ma non c'era versamento di sangue, al massimo qualche bernoccolo per raggiungere in fretta frettissima un riparo sicuro.
    Oggi siamo attaccati -TUTTI- da fanatici delinquenti, che in una mano sgranano il loro rosario nell'altra tengono stretto il kalaschnikov, o la mitraglietta o il lanciarazzi. E per risposta noi litighiamo, al Parlamento e in TV, mentre la miccia della bomba che abbiamo sotto il sedere già si è accesa.
    Prevedo rogne brutte e spero di sbagliarmi.
    Psomoi Andròmeoi

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    1. Le minacce servono, per l'appunto, ad incutere paura. Altrimenti non sarebbero neppure minacce.

      Anche io spero che ti stia sbagliando. Ma temo che non sarà così...

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    2. Pensa che nell'aggueritissima Francia, tre uomini soli, in due azioni diverse anche se congegnate, hanno tenuto per tre giorni in scacco un esercito di 90:000 uomini, che ha corso dietro ai fantasmi fino a trovarli. Ci sono voluti, se i conti sono esatti, diciassette morti tra civili e poliziotti, un numero imprecisato di feriti, perché i tre terroristi venissero abbattuti. Morti assalendo come guerriglieri non come vigliacchi, non con un colpo sparatosi in bocca, no. E per di più sembra che una complice a Parigi si sia dileguata tra la gran confusione.
      Prova a immaginare una altrettanto violenta situazione a Roma.
      Chiudi gli occhi e prova. Se non fosse una tragedia verrebbe da strozzarsi dalle risate. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili urbani -quelli non in malattia- esercito e netturbini lanciati all'inseguimento di tre terroristi per le vie del centro e per le colline del viterbese. Tre giorni solo di discussioni a Porta a Porta e dopo una settimana intervento della mafia e della ndrangheda per ammazzare i terroristi.
      Pensi che sia fantascienza e che io sia troppo pessimista? Ci potresti scommettere?
      Buon fine settimana, se puoi.
      Psomoi Andròmeoi

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    3. Se succedesse a Roma, ci troveremmo di fronte ad una serie di situazioni praticamente identiche a quelle che abbiamo visto a Parigi. Stesso sgomento, stessa impreparazione, stesse perplessità.

      Attacchi del genere non sono previsti né prevedibili. Il mio timore che, ora, ci saranno diverse emulazioni, anche di più sprovveduti, che proveranno a ripetere gli stessi gesti.

      Buon fine settimana a te, Psomoi. Grazie.

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  4. Hai ragione. Spesso non è paura di qualcosa, ma paura della paura.

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    1. La paura della paura è quella più pericolosa.

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    2. Probabilmente abbiamo un po' disimparato negli ultimi decenni.
      Adesso si torna a farci i conti in maniera fin troppo choccante.

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  5. Il fatalismo può qualcosa contro la paura, ma non deve sforare nella rassegnazione, nella resa.

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    1. Al fatalismo non potrei mai cedere. Non è sufficientemente affidabile.

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  6. Per me, sento di attraversare da sempre, varii tipi di paura. Alcuni li domino, alcuni li subisco, a volte riesco ad avere coraggio, altre mi paralizzo.
    Come dici tu, non avere paura è disumano. Credo che bisogni imparare a conviverci e a gestirla. In qualche modo.

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    1. Non avere paura è tipico degli stupidi. Così come è stupido avere solo paura. Siamo vivi e dobbiamo amministrare anche le paure più atroci.

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