I cocci sono cocci. Perché quando qualcosa si rompe rimane a pezzi comunque. Anche se si rimette insieme con della colla ripara-tutto (che poi riparare tutto è praticamente impossibile). Tra un frammento e l'altro, nonostante la buona volontà e qualche diottria in meno, rimarranno sempre le tracce di minuscole fratture, i segni di quelle rotture che hanno fatto in modo che il sano divenisse coccio. D'altro canto essere infrangibili non ci compete e non compete neppure a quel che ci capita di vivere. La terraglia che ci riveste è soggetta a mutamenti e facili rotture. Certo, lì per lì, fa anche male. Poi ci si abitua e la scorza si fa solo un po' più dura.
[foto by sth22art]
A meno che non ne facciamo un'opera d'arte, con i nostri cocci (kintsugi credo!)...
RispondiEliminaSì, se ne può fare anche dell'arte.
EliminaMa per farlo serve essere buoni artisti. E non è proprio da tutti.
Ho controllato e sì, si chiama proprio Kintsugi.
Sono d'accordo con WannabeF: quando qualcosa ha subito una ferita e ha una storia, diventa più bello. Esaltare invece di nascondere.
RispondiEliminaEsaltare le fratture può anche far diventare la cosa fratturata più bella, ma forse non cambia il fatto che non sia più servibile.
EliminaCogliere l'opportunità anche quando le cose girano male.. imbastire, coi cocci, patchwork creativi... io già lo sto facendo quest'anno.. palesatosi subito storto.. ;)
RispondiEliminaCoi cocci puoi creare i patchwork che vuoi ma, come ho scritto poco sopra, non avrai mai più la cosa rotta come prima che si rompesse.
EliminaNo. Ne avrai una diversa che potrai usare in modo diverso e, chissà, magari, sarà anche più utile!
EliminaE lo dico a te e a me, non credere ;-)
Magari sì.
EliminaMagari no.
Magari la butto e non se ne parla più...
Ah ah ah! Magari la butto e non se ne parla più! :-D
EliminaE se ne compra una nuova. Se serve.
Eliminac'era in giro quella faccenda che voleva i giapponesi impegnati a riparare le ciotole rotte saldando le fratture con l'oro, cosa che scomodava tutta una simbologia del riuso, della rottura come valore aggiunto etc etc ... ma si potrebbe prosaicamente dire: chi rompe paga ed i cocci sono i suoi.
RispondiEliminaNe ha parlato Wannabe nel primo dei commenti. Un'arte molto suggestiva e particolare che si chiama Kintsugi.
EliminaDogmatica!
RispondiEliminaPerò quando ti ritrovi solo coi cocci, cerchi di riciclarli.
Un esempio pratico: dopo la malattia o mi consideravo un coccio o mi "riciclavo". Ho costruito una nuova vita con quello che restava e sono sempre Marzia. Una persona diversa, che mai avrei progettato così, ma col materiale che restava - i famosi cocci - sono ancora qua.
L'arte di arrangiarsi è tipicamente umana.
EliminaMa credo che tu sia andata ben oltre l'arte di arrangiarsi.
Nei paesi orientali, quando u nvaso si rompe, viene rimesso insiee elungo le fratture viene messa una riga d'oro perché anche i momenti peggiori (quelli in cui qualcosa di noi si è rotto) sono preziosi. Anzi soprattutto quelli, perché ci hanno cambiati radicalmente.
RispondiEliminaA quanto pare l'arte del Kintsugi riscuote molto successo e molti riferimenti.
EliminaEvidentemente molte persone hanno tanti attimi da reputare speciali, anziché distruttivi...
EliminaMolte persone sicuramente. Qualcun'altra no.
EliminaI giapponesi hanno una loro filosofia dei cocci. Li ricompongono senza nascondere le fratture, anzi ripassandole con una pasta d'oro.
RispondiEliminaml
Kintsugi.
EliminaAnche tu.
Bellissima metafora. Nulla di più vero. E ci vorrebbero tante diottrie in certi casi.
RispondiEliminaGrazie Veil...
EliminaOgni rottura ha un suo perchè. A volte i cocci possono ancora essere preziosi e vale la pena riattaccarli, magari usando dell'oro. Sarà qualcosa di diverso ma da mantenere ancora caro. A volte invece fa bene buttarli i cocci e sentire il senso di libertà e liberazione che questo gesto dà. E poi proseguire più leggeri. Un abbraccio.
RispondiEliminaConcordo con te. In maniera totale.
EliminaE ricambio l'abbraccio.