10 novembre 2014

Un genio dentro un genio, dentro un genio, dentro un genio...

Escher è una vertigine. Un viaggio dentro le geometrie di un sogno. Qualcosa di più: un gioco di visioni e universi possibili. Decine di illusioni per gli occhi e la mente. E' questo Escher. Dentro i suoi specchi e i suoi mostri sgolati. Negli scacchi dissolti e nei circoli di pesci che diventano voli perfetti di forme e simmetrie che si ripetono all'infinito. Metamorfosi di tutto quello che muta, che poi non è altro che tutto quello che esiste. Lui è la meraviglia di chi non si è mai stancato di essere curioso. Una mente scintillante che ha visto oltre il visibile per il puro gusto di perdersi in una perenne suggestione. Divertente Escher. Divertente e magico come pochi.

[foto dal web]

22 commenti:

  1. L'anno scorso vi fu una mostra a Reggio Emilia a lui dedicata e non la volli perdere. Sarebbe stato un peccato privarsi del piacere di osservare i suoi paradossi grafici, i giochi ottici, lo stupefacente risultato di differenti prospettive incastrate le une nelle altre. Come giustamente scrivi tu: "Lui è la meraviglia di chi non si è mai stancato di essere curisoso."

    Sopra il mio letto è appesa una delle sue Metamorfosi.
    http://static.fanpage.it/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2013/10/Bond-of-Union-638x425.jpg

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    1. Hai fatto benissimo a non perderla. Ammirare le opere di Escher è un autentico piacere.

      Ho visto l'immagine che hai indicato: era tra quelle messe in mostra, infatti.

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  2. WoW sei andata? Incredibile che col tempo che passo a Roma non abbia ancora provveduto. Mi hai ricordato di sbrigarmi con questo post!

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    1. Sì, sono andata.
      Ho provato sabato pomeriggio ma c'era il pienone. Dopo la coda per fare il biglietto bisognava aspettare un'ora in fila per entrare. Troppo. Così abbiamo deciso di tornare domenica mattina alle 10, all'apertura. Siamo entrati col primo gruppo di visitatori. Saggiamente hanno deciso di non permettere l'ingresso a troppa gente tutta insieme. Un modo perfetto per ammirare con calma ed attenzione tutte le opere.

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  3. Dell'artista paesibassese :) io amo soprattutto le prime opere, quelle del Gran Tour, anch'egli folgorato dalla bellezza straordinaria del Belpaese.

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    1. Capisco. Tra le opere esposte, all'inizio del percorso della mostra, ci sono proprio quelle che tu ami. E le ho osservate con curiosità perché se penso ad Escher non penso a quei disegni. Sono state sorprendenti.

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  4. Non pensavo ti affascinasse la grafica, ma forse non è la grafica in se stessa che ti attrae ma quell'invulupparsi e trasformarsi di universi paralleli, sovrapposti e interiori che Mauritius Cornelis Escher immagina e realizza nei suoi spazi sospesi nel nulla, che nel nulla viaggiano, un nulla che d'improvviso si popola di cose, magari ripetitive ma sempre diverse. In effetti noi ripetiamo sempre le stesse mosse e rimuginiamo sempre gli stessi pensieri, usando per esprimerci le stesse sillabe, sempre quelle. Eppure ne vengono fuori suoni e immagini sempre diversi. Suoni. Pensa alla miriade di armonie estraibili da sette note, solamente sette, sempre quelle e avrai l'idea della ripetitività. Ecco l'impressione che ho sempre avuto osservando i lavori di Escher: l'eterno e infinito ripetersi. La perfezione nella ripetizione.
    Psomoi Andròmeoi

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    1. Mi piace tutta l'arte. Anche le acqueforti o i disegni o le xilografie. Escher è un mago dell'illusione. Gioca coi pieni e coi vuoti, con le immagini e il loro riflesso. Il vuoto e l'infinito messi insieme.
      Ma quanto mi piace!

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  5. La grafica di Escher è bella ma fredda. Lo so che adesso qualcuno dirà che non capisco niente e che meglio sarebbe stessi zitto. Esprimo solamente il mio gusto personale. C'è molta fantasia nella ricerca di similitudini impossibili come quelle delle anatre e dei pesci, come quella delle scale che si contorcono come intestini di dritto e di rovescio. Bello, ma freddo ho detto.
    OK, non capisco niente ma alcuni disegni di Mirò mi entusiasmano, e tutti quelli di Picasso. Io resto lì.
    Pablo

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    1. De gustibus.
      Appena ho saputo che a Roma era possibile visitare una mostra dedicata ad Escher mi sono fiondata. E' un artista che mi ha sempre affascinato. Non trovo che le sue opere siano fredde, anzi. Contengono una grande morbidezza, una bella sinuosità e, soprattutto, una giocosità che ho trovato semplicemente elettrizzante.

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  6. Escher è nel mirino (insieme a Cartier Bresson, qui a Roma). Anche se ce ne vogliono almeno tre sfalsati, di mirini. e su più piani e dimensioni per apprezzare in pieno i suoi ghirigori incantanti. Nei suoi disegni si entra dentro, non si rimane solo spettatori, ci si impiglia l'occhio e il gorgo ti fa suo. Non vedo l'ora.

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    1. Tu che vivi a Roma hai la possibilità di andare dove vuoi, quando vuoi. Basta organizzarsi. Escher sarà presso il Chiostro del Bramante fino a fine febbraio. Hai ancora tempo. Magari poi racconterai tutto sul tuo blog.

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    2. Senza alcun dubbio. Dovrò solo studiare le prospettive migliori... ;)

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  7. vertigine è la parola giusta per definire Escher, le perfette simmetrie, le geometrie nitide, al'apparenza, perchè poi ti accorgi che sono incongruenze, anacoluti fascinosi i suoi disegni e ti ci perdi dentro.
    ml

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    1. La sensazione di smarrimento è forte, infatti. Ma è una sensazione piacevole, divertente, illuminante.

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  8. Che meraviglia Escher.
    Che meraviglia Escher raccontato dalle tue parole.

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    1. Se riuscirai a vedere questa mostra, come forse farai, capirai più profondamente questo post.

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  9. Io trovo che sia una delle mille forme della perfezione. Riuscir a riprodurre contemporaneamente cose differenti nel medesimo momento, nonostante esse dovrebbero trovarsi in momenti differenti. E' la moltitudine di cui parlavi qualche post indietro, rappresentata in una visione singola.
    Come una divinità, riesce a riprodurre nel mondo reale quelle astrazioni tipiche della mente.

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    1. La "moltitudine" di Escher è immaginifica e surreale. Ancora più estesa e complessa di quanto si possa pensare.

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  10. Ho una bella raccolta di libri di Escher, anche giochi. A Natale di solito ne compro altri per regalarli. Se adesso alzo gli occhi vedo il poster con la sua cascata che non finisce mai.

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