13 novembre 2014

Tanto lo fanno tutti

Tanto lo fanno tutti, mi dice lui. Non è una motivazione sufficiente, gli dico io. Poi lascio morire la questione perché avrei molto da dire, ma lui non è neppure da annoverare tra i miei conoscenti e il mio dire non avrebbe comunque alcuna ragione d'essere detto. Ma quel tanto lo fanno tutti continua a solleticarmi i pensieri perché è così che va il mondo. Si fa ciò che non andrebbe fatto perché tanto lo fanno tutti. Anche se quei tutti sbagliano clamorosamente e quel che fanno non è né corretto né lecito. L'auto-assoluzione di chi campicchia e fa spallucce. Mi disturba non poco questa prassi ma, a quanto pare, è tra le più opportune.

[foto by crilleb50]

44 commenti:

  1. La mancanza di etica pubblica, collettiva è uno dei problemi più gravi in Italia.
    La si può riassumere in quelle quattro parole.

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    1. Credo che non sia solo un problema italiano.
      Purtroppo.

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    2. Parti dalla Norvegia e vai verso sud, in Europa e peggiora di paese in paese proseguendo verso meridione.

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  2. (...) ma, a quanto pare, è tra le più opportune.

    Non solo: è tipicamente italiana.

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  3. "Se un numero sufficiente di persone fa una cosa sbagliata, quella cosa diventerà giusta".
    Vale per le azioni (dicono) così come per la lingua italiana (stuprata giorno dopo giorno).

    Il mondo segue questa prassi dalla quale mi distinguo. A volte mi son sentito dire "ma tutti fanno così" ed ho risposto secco "io no".
    Distinguersi vuol dire emarginarsi, il più delle volte, ma è meglio essere una capra solitaria, piuttosto che essere une pecora fra tante.
    In fondo, si sa di cosa vanno a caccia i lupi...

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    1. Per quanto riguarda le violenze perpetrate ai danni della nostra lingua, non posso che darti ragione. Anche se, come diceva sempre il professore di Linguistica italiana all'Università, "è l'uso che fa la lingua". Molte regole della nostra lingua, un tempo erano delle anomalie che, grazie all'uso, sono divenute norma.

      Funziona così anche per le azioni. A volte anche quelle sbagliate col tempo e col continuo ripetersi da parte di molti assumono la loro legittimità. Forse siamo un po' reazionari. Non sappiamo adeguarci ai tempi, noi capre!

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    2. Cosa posso farci? Sono una persona all'antica... I cambiamenti mi piacciono ma mi spaventano sempre un po'...

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    3. Anche a me le novità inquietano. Almeno all'inizio. Ho bisogno di qualche tempo per abituarmi.

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  4. Credo di non aver raggiunto quel traguardo che mi ero prefissato -qualcuno, più lungimirante di me e meno benevolo nei miei confronti, dice che non ne ho raggiunto alcuno- per essere ostinatamente voluto essere me stesso, diversificandomi da quelli -tutti?- che fanno esattamente quello che fanno gli altri, senza forse nemmeno tentare di fare qualcosa di diverso.
    Sono soddisfatto di ciò che ho ottenuto (del pochissimo che ho ottenuto)?
    Sì, perché l'ho ottenuto con le mie forze, spessissimo scontrandomi con chi andava in direzione contraria alla mia e me lo trovavo che mi sbatteva sul muso. Sto camminando controvento da una vita. La faccia mi si è appiattita, le orecchie incollate alla testa, ma vado avanti e di quello che fanno gli altri sinceramente me ne infischio.
    Psomoi Andròmeoi

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    1. Fare quello che fanno tutti è "quasi" normale. Ma fare quello che fanno tutti quando i tutti fanno qualcosa di sbagliato, maleducato, inaccettabile è decisamente poco intelligente.

      Sarei proprio curiosa di vedere questa tua faccia appiattita e le orecchie incollate alla testa... sorrido.

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    2. Sono straordinariamente bello, molto...aerodinamico!

      Psomoi Andròmeoi

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  5. "Auuuuuu-lulo!"
    Cantami o diva...
    Primo: io non sono "tutti".
    Secondo: ma (mal)funziona così solo in Italia o è un campicchiare e far spallucce ormai globale (altro vocabolo urticante)?
    Terzo: fermate il mondo, voglio scendere!

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    1. Credo che, come ho scritto poco sopra, il campicchiare e far spallucce sia ormai un male universale.

      Scenderei volentieri anche io.

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  6. Come la carta buttata per terra. Proviamoci a dare il buon esempio e speriamo attecchisca...

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    1. ..se attecchisce la carta buttata per terra abbiamo svoltato: bisogna solo vedere se crescerà a risme o a quaderni.. ahah!

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    2. Risme e quaderni cresciuti per terra?
      Sarebbe divertente... ma forse i soliti simpaticoni si divertirebbero a dar fuoco a tutto.

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  7. Pigrizia mentale che diventa pigrizia morale.

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  8. A Berlino ci siamo trovati in grossa difficoltà al semaforo pedonale rosso per noi: in strada non c'era traccia di un veicolo per chilometri. Eppure nessuno azzardava l'attraversamento. E anche noi abbiamo subito la botta di contagiosa educazione civica. Ora mi chiedo: in Italia, quegli stessi cittadini così diligenti, alle prese con una situazione analoga ma con pedoni indigeni che attraversano mentre passano le auto (figurati senza.. ), avrebbero mantenuto il punto attendendo il verde? Io dico di no. E' la circostanza che rende educati, è la legalità garantita che rende civili, è la galera assicurata (a chi sgarra) che rende onesti. Ergo: vojo la residenza a Osloooo!!

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    1. Forse noi italiani dovremmo trasferirci tutti in Germania.
      Uhm... non credo.
      Sono sicura che quando i tedeschi vengono qui da noi, prendono facilmente le nostre abitudini e, seppur siano tanto corretti nel loro Paese, qui si adattano in fretta ai nostri pessimi usi. Molto più facile essere incivili.

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    2. Infatti. Sono le regole da rispettare a fare il bravo cittadino, e non viceversa. Tutti in Germania. (Ma farà prima essa a trasferirsi... )

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    3. Ecco, questo è un problema della mentalità tedesca.
      Diventa poi homo ad essere suddito e funzionale alla regola anche in un contesto in cui essa diventa assurda.
      Due estremi opposti: In Italia i più pensano che i patti di convivenza siano fatti per fotterti e quindi da fottere a prescindere.
      In Germania essa diventa un feticcio.
      Anche se... alla fine, funziona meglio in Germania.
      Qui siamo al delirio da tempo e 'sto paese frana.

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    4. La discriminante qui sta nella parola "consenso".
      Chi ti ha detto che la comunità/donna non abbia dato il proprio consenso?
      Sei tu che dici che il consenso non è stato offerto. Ergo: parla per te.
      Tutto il resto del discorso, quindi, decade automaticamente.

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  9. Mi confronto ogni giorno nel mio posto di lavoro con gente che risolve ogni problema di coscienza con questa benevola auto assoluzione: "tanto lo fanno tutti". E allora si possono lasciare i rubinetti nei gabinetti aperti, che scorra l'acqua tanto non la paghiamo, e poi se chiudi non guadagni niente, e poi lo fanno tutti qui dentro, e poi chi se ne frega, ci sono problemi ben più importanti che due litri d'acqua consumati.
    E così si possono mettere le macchine nel parcheggio autorizzato -che non ci costa niente, dove ci sono almeno il doppio dei posti necessari, sotto l'edificio, al riparo da vandali e da consumatori estranei alla Compagnia- e dato che ce ne sono tanti perché non mettere una macchina a cavallo tra due parcheggi? Ha cominciato una tipa con una BMW nuova. "Così non me la rigate né a destra né a sinistra". E tutti incazzati che la bella idea fosse venuta a una femmina, così da allora ce la mettono tutti, o quasi, e tra quei quasi ci sono io, ma non perché sono ligio a queste regole del menga, ma perché mi scoccia fare una cosa che fanno tutti. Come vedi sono onesto, o fesso secondo altri, ma io a fare il pecorone proprio non ci sto. Non mi sono mai ammucchiato, fin da piccolo, e come avrei potuto? Mi toccava sempre stare nell'ultima fila perché dalle spalle in su ero il più alto di tutti. Mi devo essere abituato allora ad essere diverso, perché la natura mi aveva costruito diverso, quindi io non posso fare quello che fanno tutti.
    Pablo

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    1. Probabilmente la tua "originalità" è iniziata quando madre natura ti ha fatto più alto di tutti. Diverso, strano e pure molto più visibile. A volte persino una maledizione. Dipende.... no?

      E pensare che, come scriveva Franco poco sopra, ci si aspetterebbe dai tedeschi una precisione e una civiltà superiore a quella di tutti gli altri cittadini europei, italiani in primis. Invece leggo che anche da voi ci sono personaggi indifferenti, pigri, maleducati, furbi e prepotenti. Proprio come in Italia, in fondo.
      Una faccia, una razza. Dicevano in "Mediterraneo".

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    2. Allora distinguiamo.
      La divisa di poliziotto non incute spavento ma rispetto, perché rappresenta le istituzioni e la legge e quella frase celebre "Bei uns liegt Ordnung", da noi c'è ordine.
      In prossimità delle strisce pedonali si guarda a destra e a manca per vedere se arriva un pedone, anche lontanissimo, lo si aspetta e lo si lascia passare. Tutti in macchina mettono le cinture di sicurezza senza fare i furbi. Tutti a inizio novembre cambiano le gomme e mettono quelle invernali, non per paura delle multe ma perché così deve essere fatto e si evitano incidenti.
      Al semaforo rosso per passaggio pedonale ci si ferma anche se non passano auto per chilometri quadrati, perché queste sono le prescrizioni, che vanno rispettate. E non solo a Berlino, lo sappia il buon Franco, ma dappertutto. Gli italiani, i turchi, i francesi, gli spagnoli insomma gli stranieri che qui vivono si sono immediatamente adattati e vivono meglio.
      Rovescio della medaglia.
      Quello che non fai all'aperto, perché lo spazio pubblico appartiene a tutti e quindi va preservato pulito e in ordine di più di quello privato che appartiene a uno solo, nel privato di una Ditta appunto tutto cambia. Lasciamo aperti i rubinetti. Sporchiamo un po' i cessi e buonanotte. Poi arriva la bionda da Wiesbaden, trasferita da noi, che ha comperato da poco la BMW e pensa che qualcuno nel garage "potrebbe" rigargliela e la piazza a cavallo di due posti così avrà due metri a destra e due a sinistra liberi. E tutti a rammaricarsi che questa splendida idea sia venuta a quella stronza. E quindi adesso quasi tutti lo fanno.
      Verstanden?
      Pablo

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    3. Ho capito, certo.
      Insomma, di fondo rimane quella ipocrisia civica che è tipica di chiunque. Non c'è alcuna morale, forse la stessa convenienza o opportunismo di cui parlo a fine post.

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    4. Le cose buone dell'Italia: alla bionda la BMW gliela rigavano da entrambi i lati il secondo giorno. (Il primo gli tagliavano le gomme) ;)
      Ma vale il discorso degli stadi inglesi: dentro tutti bravi, fuori si ammazzano. Meglio comunque che da noi dove si ammazzano dentro, fuori e pure sulla soglia. Insomma, da qualche parte meglio cominciare. O è preferibile il nostro nulla cosmico?

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    5. Sono italiano come voi, educato da due genitori italiani, quindi capisco perfettamente cose che i miei colleghi qui no riescono a capire, a parte la mafia sulla quale nessuno discute più, tanto sta pure qui.
      Vorrei che mi spiegaste -secondo la vostra opinione- se questa moda di ammazzare le donne sia anche questa dovuta al fatidico "tanto lo fanno tutti", perché sarebbe triste e immondo. Ma parlando di mentalità italiana chissà, forse ci azzecca.
      Vorrei sapere da voi -sempre secondo la vostra opinione- se l'ondata xenofoba che corre lungo la penisola sia anche questa dovuta a codesto tipico italiota modo di pensare: se non grido "dagli all'untore" perdo il treno della modernità e rimango in fondo alla fila e non ricevo i regali che vanno ai più bravi e ai più veloci.
      Io in questa Italia che costringe le vecchiette a rimanere chiuse in casa per non lasciarsi espropriare dalla propria abitazione non mi ci riconosco più. C'è qualcosa che funziona in questa nostra martoriata patria? C'è qualcuno cui io possa stringere la mano senza sporcarmela di sangue o di letame?
      Pablo

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    6. Temo, Pablo, che tu stia generalizzando un po'.
      Quella di ammazzare le donne non è una "moda" ed è pericoloso anche solo definirla tale. E neppure ha a che fare con la logica del "tanto lo fanno tutti". Il femminicidio è un orrore che non si spiega in questo modo e neppure si affronta in questo modo. So che tali aberrazioni non avvengono solo il Italia, purtroppo e guai a considerarlo come tipico della "mentalità" di una nazione.

      Neppure la xenofobia può rientrare nella dinamica del "tanto lo fanno tutti". Che senso avrebbe? Le ragioni che sono dietro queste ondate di intolleranza e di odio verso chi viene da altrove, sono molto più profonde e gravi.

      Pochi si riconosce nell'Italia degli uxoricidi, degli xenofobi o degli occupatori di case popolari. Perché, nonostante tutto, in Italia ci sono anche persone intelligenti, serie e moralmente valide. Pur riconoscendo tutti i mali e il marcio che in questo spaesato Paese esiste.

      Puoi stringerla a me la mano, se ti va. Non ho mai ucciso nessuno. E non ho mai neanche spalato letame.

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    7. Certo che te la stringo la mano e come la tua posso stringere ancora la mano di milioni di persone, lavoratori onesti e non cialtroni; la mano di mariti che amano e rispettano mogli e donne in genere; la mano di tanti che conosco e che non ho mai incontrato che mai tirerebbero una pietra su un negro: la mano di gente che aspetta il suo turno per occupare un appartamento che gli sia regolarmente assegnato. Si capisce, ci mancherebbe.
      Ma tu dimentichi dove vivo io. Tu sei italiana senza saperlo, senza doverci fare una riflessione, perché nessuno ti ha mai chiesto a Roma o dove abiti tu se tu sia italiana. Mi capisci? Io ricevo quella domanda appena leggono il mio cognome stampato sulla scrivania.
      Poi le riflessioni che debbo fare perché i milioni di anonime brave persone non fanno notizia, ma fa notizia la mafia.le mafie varie, le alluvioni dovute al menefreghismo dello Stato, gli ammazzamenti in serie di donne e tutto quello di cui ho parlato nell'altro commento. Succedono anche qui? Non in quella misura, e poi qui i media -TV innanzitutto- si auto censura e non si fanno giornalmente talk show soltanto su Elena Ceste e Roberta Ragusa come nella nostra TV, nazionale e Mediaset. Troppa morbosità.
      Pablo

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    8. Essere italiani può diventare un ostacolo, in alcuni contesti. Me ne rendo conto. Purtroppo, però, in molti casi si rimane incastrati nei soliti stereotipi: italiani mafiosi, italiani furbi, italiani maleducati, italiani persino assassini. Se tu devi fare i conti con questi atteggiamenti, io (che non vivo a Roma ma a Roma mi reco spesso) noto anche come si comportano i turisti che mi capita di incontrare nel centro della "città eterna". E ti posso assicurare che la loro civiltà non è superiore a quella degli italiani. Anzi.

      Per quanto riguarda gli show televisivi che nutrono la curiosità morbosa della gente, credo di aver parlato in passato di questo "problema" (perché è un problema).
      Probabilmente gli ammazzamenti di cui parli accadono (magari in maniera meno frequente) anche altrove ma non diventano dei casi televisivi sui cui fare spettacolo, polemiche e chiacchiere per intere settimane.

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    9. È un ostacolo per chi lo vuole erigere. Ci sono anche qui tantissimi che mai si siano rivolti a me guardandomi come se vedessero un mostro. Ma io vivo qui praticamente da quando sono nato (non avevo ancora compiuto due anni quando mia madre mi portò coi miei fratelli per ricongiungersi con mio padre); sono altissimo, supero i due metri, biondo castano, fronte alta e accento italiano non del sud. Tutt'altro che il prototipo del mafioso.
      Per quanto riguarda i turisti, posso parlare dei tedeschi. Fino a una ventina di anni fa la passata generazione andava all'estero continuando a comportarsi come in Germania, rispettando cioè le regole. Adesso la nuova generazione se ne frega. Non può farlo qui perché li strippano di multe e anche di condanne al carcere, che scontano regolarmente in galera, ma lo fa all'estero, soprattutto in Italia dove si può fare tutto e il contrario di tutto.

      Intere settimane? Mesi interi, anni forse. Guarda Avetrana, guarda la morte di Jahra. Evidentemente non hanno argomenti e sanno -però- che la gente sta davanti alla TV con la bava alla bocca pascendosi di queste storie morbosissimamente. È tipicamente italiano. Non avviene in Germania, in Turchia, in Francia, né altrove in Europa. Queste notizie mi vengono da amici di quei paesi collegati via satellite coi loro paesi in TV.
      Siamo solamente noi a riempire per mesi e mesi i nostri programmi TUTTI a cominciare da quello schifo di "porca a porca" e mi dispiace che Vespa sia un tuo corregionale, ma come cavalca la tigre lui non sa farlo nessuno. Lui e i suoi plastici del cavolo.
      Pablo

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    10. Sul fatto che non abbiano argomenti sono d'accordo. Probabilmente si fissano su certi argomenti (la morte di Sarah Scazzi o di Yara Gambirasio, giusto per fare un paio di nomi) perché sanno che la gente si nutre di certe aberrazioni. Eppure sono sicura che se facessero veramente il loro mestiere, quello giornalistico per la precisione, sarebbe meglio per chiunque.
      Perché il pubblico recepisce ciò che gli viene proposto. Se gli proponi immondizia, prende quella. Ma se iniziassero a fare informazione decente, le persone imparerebbero qualcosa di più valido e verrebbero "educate" a capire... ma forse è ciò che non vogliono.

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    11. Io mi definisco provocatoriamente xenofobo.
      Perché ritengo che entrare a milioni in una comunità e a forza senza il suo consenso è... (sostituire a "comunità" il termine "donna" e rileggere).
      La xenofobia è studiato da sempre in sociologia, in etologia ed è universale nel tempo e nello spazio. E' la parte biologica di difesa del proprio territorio che contraddistingue OGNI animale superiore.
      Quindi è perverso, contronatura accanirsi su di essa trascurando la violenza delle migrazioni di massa.
      Poi uno può anche dire ad uno che urla del male che è un urlatore senza pensare al pugno in faccia che questi ha appena ricevuto.

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  10. E' una prassi di comodo perché a essere retti costa fatica. Purtroppo è anche una prassi miope.
    Si dice che la verità non necessariamente stia dalla parte della maggioranza e anche in questo caso è così: ci si accorgerà prima o poi che il fatto che tutti facciano qualcosa non rende il qualcosa né giusto né accettabile, e forse non sarà troppo tardi. Forse.

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    1. Forse sarà troppo tardi o, come diceva Nocchiero, la cosa sbagliata, a furia di essere fatta da molti, diventerà giusta.

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  11. E' un modus operandi che è stato adottato anche in politica. Rubano?...Embè...tanto lo fanno tutti

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    1. Un modus operandi che si applica facilmente a qualsiasi campo dell'agire umano. In contesti politici, poi, sembra attecchire in maniera molto rapida.

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  12. Che atteggiamento incivile e vigliacco.

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