9 ottobre 2014

Se fossi un libro

Se fossi un libro sarei riposto su uno scaffale da raggiungere a fatica. Avrei una copertina semplice, magari scura e senza immagini. Basterebbe un titolo e il nome del suo autore. Pochissimo da notare, in effetti. Avrei un numero di pagine non eccessivo: tutti conoscono la mia "paura" dei libri troppo lunghi così come tutti capirebbero il mio desiderio di perenne sintesi. Non potrei essere un saggio né un romanzo di fantascienza. Forse potrei contenere poesia, forse qualche novella. Potrei essere un romanzo un po' complicato ma vorrei essere comunque una buona lettura. Di quelle che ti restano sull'anima come un abbraccio. E se tu fossi un libro?

[foto by JMLproduction]

48 commenti:

  1. Oggi sento che sarei un libro di aforismi, brevi e taglienti.

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  2. Al momento non so proprio risponderti...

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    1. Va bene. Mi risponderai quando avrai qualcosa da dire.

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  3. Se io fossi un libro non vorrei mai essere impolverato, ma vorrei sempre essere aperto, non importa su quale pagina, ma aperto e letto sempre. Consultato forse, perché non so se preferirei essere un romanzo complicato o una raccolta di poesie o di racconti veloci. Uno di quei libri che entrano nella testa e poi nella penna per continue citazioni, dove i pignoli hanno bisogno di azzeccare pure le virgole per cui appunto consultano.
    A pensarci bene vorrei essere un libro di racconti veloci intrisi di sangue di vita.
    Pablo

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    1. Sai, da questa risposta mi sembra di intuire che vuoi sentirti indispensabile e necessario. Proprio come il libro che vai a descrivere. A primo impatto avevo pensato ad un dizionario, ma considerando che i dizionari cartacei credo che non li utilizzi più nessuno, a parte gli studenti o forse neppure loro.

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    2. Si è indispensabili e necessari solamente a se stessi, cara Euri. Gli altri, chi più chi meno, sanno fare tutti a meno di noi. Almeno lo credono.
      Pablo

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    3. Un vecchio "adagio" recita: "tutti siamo importanti, nessuno è indispensabile".
      Io non sono indespensabile, tu non sei indispensabile.
      Basta farsene una ragione.

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    4. Io una ragione me la sono fatta, Euri, forse non hai letto bene. Io sono indispensabile solo a me stesso: infatti se non mangiassi più, se non mi curassi deperirei fino a morire. Per qualcun altro sarò magari anche importante se dio vuole, ma indispensabile no. Come in una moderna squadra di calcio, dove tutti sono importanti, ma nessuno decisivo a meno che non si chiami Maradona. I io non mi chiamo Maradona e non sto in una squadra di calcio.Ci stavo fino a qualche tempo fa. Ero centravanti, segnavo molti gol, ma perdevamo lo stesso.
      Pablo

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    5. Avevo pubblicato una risposta ma non la trovo più. Sparita. Comunque dicevo che io mi sono fatta una ragione del non essere indispensabile per gli altri. Lo ho chiaramente scritto: solo per me stesso. Infatti se smettessi di alimentarmi, di curarmi quando sto male deperirei e morirei. Necessari ma non indispensabili per gli altri, come i giocatori di una squadra di calcio, dove tutti collaborano e vincono e perdono insieme, a meno che non si chiamino Maradona. Io non mi chiamo Maradona. Ho giocato al calcio fino a qualche anno fa. Ero centravanti e segnavo molti gol, ma perdevamo lo stesso parecchie partite.
      Pablo

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    6. Ecco è ricomparsa. Che cretinata sta modernizzazione. Non la cancello per non generare equivoci banale e stupidi, e poi meglio far vedere che la tecnologia a volte fa schifo, perché fa quel che vuole.
      Pablo

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  4. Io invece vorrei essere un bel librone polveroso, lasciato lassù sull'ultima scansia della libreria, non perché brutto, bensì perché troppo difficile da capire. Uno di quei libri che si aprono cocciutamente una volta all'anno e si scorrono quasi con rabbia, cercando di afferrare il senso dei concetti espressi, per poi richiuderli con rabbia e risistemarli al loro posto, stropicciandosi le mani per pulirne i residui di polvere.
    Però il mio desiderio sarebbe un altro: essere un bel quadro, dentro una cornice adeguata al soggetto, protetto da un vetro spesso e opaco che non riflette la luce e esposto in una galleria o in una casa dove vadano molti visitatori. Vederli fermarsi davanti a me e guardare i miei contenuti con le espressioni più varie, dall'attonita alla gioiosa passando attraverso la schifata e l'incuriosita. Bello. Mi piacerebbe proprio.
    Psomoi Andrómeoi

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    1. Essere un libro che si lascia da parte perché poco comprensibile, mi sembra un peccato.
      Meglio essere un dipinto, allora.

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  5. Sì, sì
    Grafica minimale e buoni contenuti.
    Diciamo il contrario di quello che succede molto, troppo spesso.

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  6. stimolante la tua idea. E per il poco che ti conosco attraverso quel leggo qui, trovo il libro che descrivi perfettamente aderente all'immagine che mi sono fatto di te.
    io? un libro con poca trama ma qualche bella parola, chiuso e stretto tra altri su uno scaffale, smanioso di essere sfogliato.
    :-)
    ml

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    1. Ti piace?
      Mi è venuta proprio stamattina...

      Un libro chiuso e stretto. Mi fa pensare a certi libricini Iperborea.

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  7. Credo che la scrittura delle mie pagine sarebbe in codice. Voluto dall'autore o così interpretato dal lettore, non saprei. Sicuramente sarebbe per una cerchia ristretta di volonterosi ed interessati alla ricerca, in quanto si celerebbero significati occulti all'interno delle singole frasi e le contraddizioni, disseminate nei vari capitoli, sarebbero un rebus da risolvere.
    In quanto alla copertina direi rigida e bianca, senza titolo.
    (non credo se ne venderebbero molte copie)

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    1. Una sorta di antico manoscritto in un'antica lingua ancora ignota?
      Sì, ti somiglia molto.
      Ti piace rendere difficile la lettura eh!?
      L'avevo notato...
      Rido.

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  8. Io un libro sul comodino, con pagine da fotocopiare e spedire, altre da lasciare interdetti, molte da saltare a pie' pari, alcune che irretiscono e forse una, da farti commuovere mentre leggi.

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    1. Si, come il mio blog.. ahah.. mica tutto fighetto in ordine come il tuo... hihi..

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    2. Il mio blog non è mica "fighetto".
      E' molto, molto semplice e minimalista.
      Come piace a me.
      Le cose troppo pasticciate e piene non mi piacciono.

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    3. ..se passi a casa ti metti paura.. eheh.. anzi anzi che il blog l'ho "istituito" per, come dire, mettere ordine.. ma non me la sentirei di rispettare un traccia stilistica definita, un congruo numero di parole a post, una tematica univoca, una prosa ben targata e attribuibile, argomenti circoscritti, anche se ti leggo con sommo gaudio, sia chiaro. Ma il pieno lo preferisco di gran lunga al vuoto e l'incasinato all'asettico ;)

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    4. p.s. fighetto in effetti non era il massimo, lo intendevo sinonimo di bambino da primo giorno di scuola, grembiule stirato e fiocco impeccabile. Io sono la caciara della ricreazione, o lo sconvolto che si scatena fuori al suono liberatorio della campanella.. ;)

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    5. Ognuno sceglie quello che gli piace, ci mancherebbe.
      A me piacciono gli "ambienti" liberi, essenziali, rasserenanti, silenziosi.
      A te piacciono quelli caotici, pieni, confusi, rumorosi.
      Non mi sento asettica né fighetta.

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  9. Se io fossi un libro credo sarei un manuale, tipo "Il manuale delle giovani marmotte". O un libro di scuola di una qualche materia scientifica.
    Oppure un libro di favole.
    :)

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  10. Se fossi un libro avrei almeno quattrocento pagine, la copertina sarebbe grigia scura con qualche pennellata di rosso e di verde mare. Sarebbe un libro di racconti, per quanto io li detesti. Alcune pagine sarebbero strappate, segno che il lettore con la sua veemenza non ha prestato poi troppo rispetto alla fragilità della carta. Altre sarebbero linde, immacolate, non ancora lette e toccate da occhi altrui. Poi ci sarebbero pagine ingiallite, antiche, di quelle che è sempre un piacere leggere, che si trattano come un piccolo tesoro prezioso e che forse salvano il libro intero supplendo la mancanza di un finale in alcuni capitoli rimasti incompiuti. Un libro così non credo desterebbe grande interesse in realtà, ma la sua descrizione è molto vicina all'immagine che ho di me. Buona serata. A.

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    1. Un libro simile non l'ho mai visto. Forse perché non è mai esistito.
      Evidentemente sei un tipo o una tipa molto particolare.
      Buona serata a te, A.

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    2. Guarda, sinceramente neppure io l'ho mai visto e non credo che sia mai stato in vendita, se non per errore. Non credo che un libro con pagine strappate gioverebbe al business dell'editoria. Tu lo compreresti? Io neanche morta (sono una donna). Sarò un libro da lasciare nell'immaginazione: Oddio, non esisto! Rido.

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    3. A dire il vero, considerando che compro spesso libri usati, mi è capitato di prendere anche libri un po' sgualcini, rovinati, macchiati e strappati. Se riesco a trovare un libro che desideravo leggere da tempo e di cui non ci sono edizioni recenti, non è così inusuale imbattersi in copie un po' logore.

      Sorrido: non esisti!

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  11. Che bello!
    Io vorrei essere un fumetto, a colori, con la copertina molle :-) Amato dai bambini, letto di nascosto dagli adulti.

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    1. Un fumetto. O una graphic novel come quelle che vanno di moda negli ultimi anni?

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    2. Proprio un fumetto, semplice, tradizionale, che strappa sorrisi :-)

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    3. Ah ecco.
      Un fumetto classico. Ne ho letti da piccola...

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  12. Io mi accontenterei di essere un libro scritto bene, in un buon Italiano, senza errori.

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  13. Che libro potrei mai essere...?
    Guardo dentro i me e cerco degli indizi che possano rispondere a questa domanda. Le risposte sono discordanti e spesso opposte e ciò mi dice una cosa soltanto...
    O meglio, 2 cose...
    Forse sarei un libro contenente più libri e più generi narrativi: uno di quei libri incasinatissimi che parlano di tutto e di niente. L'inizio è posto in mezzo al nulla, la fine non è ancora stata scritta, il genere è in continuo mutamento, pagina dopo pagina, alcune pagine sono vuote, altre contengono una brase breve e significativa, altre ancora contengono complessi trattati filosofici...
    La copertina è a tinta unita ma il colore cambia ogni volta che lo guardi. Alla stessa maniera anche l'autore varia di volta in volta. Sempre una persona differente eppure sempre la stessa persona.
    Quale sarebbe mai il titolo?
    Probabilmente "Coerenza": un titolo che non sembra aver nulla a che fare con ciò che contiene il libro ma che, a suo modo, avrà un significato per chi saprà leggere fra le righe di ogni pagina.

    Scherzavo: non c'era un'altra opzione e se c'era, ormai non esiste più.

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  14. Potrebbe essere "Lo Zibaldone del Nocchiero".
    Sorrido...

    Per la seconda opzione: non è neppure necessaria.

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  15. Vorrei essere un libro di una sola pagina, con sopra una sola riga di una sola parola di una sola lettera ancora da inventare che racchiudesse la verità dell'universo. Dopo questo non ci saranno altri libri.

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  16. Io vorrei essere un libro scritto da un grande autore dimenticato ed essere sfogliato dalle mani di poche persone che definirebbero una grande fortuna quella di avermi letto. Un libro dalla scrittura asciutta ed essenziale ma che si concede ogni tanto ad una prosa poetica e dalla sobrietà magica. Vorrei essere una grande scoperta per pochi ma grandi lettori.

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  17. Io vorrei essere uno di quei libroni di fiabe e leggende pieni di storie ambientate in paesi lontani, greche simili ma tutte diverse e illustrazioni imparate a memoria che leggevo da piccola immergendomici dentro fino all'ultima cellula.

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  18. Qualcuno mi scrive un testo

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