26 ottobre 2014

Come un quadro di Chagall

Ho atteso lo spettacolo del Cirque du Soleil proprio come fanno i bambini. Ho sperato che le luci si abbassassero, che la gente smettesse di andare e venire e ho chiesto che ore fossero almeno venti volte. Poi, finalmente, puntuali al minuto, gli artisti del Cirque hanno dato vita ad una favola che non m'aspettavo. Perché del circo hanno mantenuto l'anima portandola fino alla sublimazione. Ed ho seguito a bocca aperta e cuore pieno quella bambina col palloncino rosso. E la magia di chi sa volare e danzare nel vuoto, di chi sa scintillare fino e creare meraviglia. Proprio come un quadro di Chagall che si fa vivo: a questo ho pensato tutto il tempo.

[foto dal web]

20 commenti:

  1. Chi riesce a commuoversi per uno spettacolo circense avendo raggiunto gli anta e aspetta trepidando e guarda l'ora, beh anta o non anta, colui o colei che sia ha un cuore di fanciullo in eterno. Senti come batte il mio: solamente a leggerti ha accelerato la frequenza.
    Buona notte, cuore d'infante da un cuore d'infante.
    Psomoi Andrómeoi

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    1. Ho sempre amato il circo. Ho deciso di non vedere più alcuno spettacolo molto tempo fa: non sopporto l'idea che ci siano animali usati per divertire bipedi umani.

      Quando ho saputo che il Cirque era a Roma ho deciso di tornare al circo. Una decisione più che saggia, direi. La rifarei mille volte.

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    2. A prescindere che Le Cirque du soleil è un'istituzione in Francia e non solamente là. Sono dei poeti dell'acrobazia, e poi il garbo e la dimensione dell'umano che è in loro. Diverso dalle esibizioni degli artisti del Circo nazionale di Pechino, dove tu vedi la perfezione assoluta, a volte addirittura robotica, ma nei volti leggi la sofferenza interiore, questi artisti del Soleil li vedi appagati e felici.
      Un quadro di Chagall, come bene hai scritto tu.
      Psomoi Andrómeoi

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    3. Il Cirque du Soleil ha ormai una dimensione planetaria. Gli artisti che vi lavorano vengono da ogni angolo del mondo e gli spettacoli si muovono praticamente ovunque.
      Non conosco il Circo nazionale di Pechino ma credo che ci sia uno spirito molto diverso rispetto al Cirque.

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  2. C'era stata una proposta per queste date romane, ma stavolta è fuggito via, coi suoi sogni e le maschere. E leggendoti ora, il rammarico aumenta..

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    1. Invece io non me lo sono fatto sfuggire.
      E mi spiace per te e per chi l'ha perso.
      Merita davvero.

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  3. Porto il mio nome in onore di uno dei massimi pittori dell'Umanità. Nipote di un artista, figlio di un artista -io niente, generazione saltata, spero in mio figlio- comunque sento tantissimo i colori e le forme astratte e anche quelle poco informali. Il circo lo amo proprio per tutta la fantasmagoria di colori che si sente nell'aria. Ci passerei delle ore, con la scusa dei bambini che si divertono eccetera eccetera. I poveri padri si sacrificano. Mi fanno pena e rabbia gli animali "addomesticati", parolaccia che significa che per riempire la pancia sono costretti a fare i pagliacci più dei pagliacci di mestiere. Qui da noi da un po' di tempo a scadenze fisse arriva un russo o giù di lì che porta a spasso un orso enorme, incatenato e con la museruola di ferro. Cammina su due zampe e balla al suono di una fisarmonica. Da schiattare dalla rabbia. Le bestie non possono parlare né ridere né piangere, ma l'orso ha un'espressione afflitta da moribondo. Libererei l'orso e metterei in galera il russo.
    Pablo

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    1. L'ho scritto poco sopra: mi piace molto il circo. Ma non il circo degli animali sacrificati e obbligati a fare ciò che non sono nati per fare. Terrificante vedere leoni, tigri, giraffe, scimmie o altre creature costrette a "divertire" gli uomini. Non riesco a sopportare nulla del genere. L'ho scritto in svariati post nel corso del tempo: gli animali non sono nati per sollazzare gli umani. Non mi piacciono le gare tra animali, non sopporto i pali, le giostre o manifestazioni del genere.

      Mi sembra strano che a quel russo venga consentito di portare a spasso un orso incatenato e con la museruola: qualcuno dovrebbe fermarlo e liberare l'orso.

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  4. Il circo non mia ha mai attratto più di tanto e raramente ho assistito ad uno spettacolo.
    Non ho presente quale circo sia nello specifico ma la memoria mi dice di averne sentito parlare positivamente. Forse addirittura che era qui nel mio piccolo borgo sul mare e che non ci sono andato per ragioni lavorative, ma chissà: forse in futuro rimedierò...

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    1. Mio padre portava spesso me e mio fratello al circo. Eravamo piccoli e quel mondo mi ha sempre incantata. Ho sempre avuto un debole per i pagliacci e anche durante lo spettacolo del Cirque du Soleil ho riso come una bambina durante lo show del pagliaccio.

      Se dovesse capitare il Cirque dalle tue parti (dopo Roma, dovrebbero essere a Bologna, Firenze e Milano) non fartelo scappare.

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    2. Tutti luoghi "lontani" dalla mia patria, per un'escursione in giornata (o in serata) più che altro per il rientro. La calma è la virtù dei forti: attenderò fiducioso.

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    3. Capisco.
      Il problema è che il Cirque non passa tanto di frequente e, di solito, non sceglie città troppo piccole o di provincia.

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  5. Eccezionali artisti.
    Ed indovinato paragone con il surrealismo (delicato e magico) di Chagall, che ci ha raccontato favole utilzzando tele anziché parole.

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    1. In tantissimi momenti dello show ho pensato a Chagall. Alle sue figure volanti e ai suoi spazi senza gravità. Quadri pieni di magia, proprio come le scene del Cirque.

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  6. Il Cirque du soleil mi piace, proprio perché sono acrobati e artisti di un certo livello...

    Ma sai che a Milano c'è la mostra di Chagall? Me la sono persa, ma mi auguro fortissimamente di poterci tornare...

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    1. Sì so che a Milano c'è una mostra dedicata a Chagall. Ho visto molti suoi quadri un paio di anni fa a Roma, all'Ara Pacis se non ricordo male. Decisamente spettacolare. Se puoi, vai a vederlo a Milano.

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  7. Io non credo che gli animali del circo si sentano “usati” per divertire i bipedi umani. Secondo me è una forzatura. Anche gli animali vogliono giocare. E chi ha in casa un cane o un gatto, sa quanto questi amici a quattro zampe si prestino al gioco.

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    1. Il cane e il gatto che giocano in casa non sono paragonabili alla tigre e al leone che sono costretti a stare seduti su trespoli come le belle statuine e fare gli esercizi obbligati, tipo saltare attraverso un cerchio et similia, addestrati con mezzi che niente hanno a che fare con le buone maniere, solo per poter sopravvivere. Credo che sia oltremodo umiliante per gli animali, ed estremamente coercitivo per il loro temperamento istintivo.

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  8. Ribadisco la mia idea. Assistere ad uno spettacolo del Cirque du Soleil è come vivere in una fiaba travolgente e colossale. Chissà cosa avrebbe pensato Chagall, nel vederlo. Il pittore del fantastico a cui penso sempre quando ricordo le scene de Il Maestro e Margherita.

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    1. Sì, una fiaba travolgente e magica.
      Probabilmente un po' di Chagall in quello spettacolo c'è davvero.

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