3 settembre 2014

Ognuno è ciò che vuole per tutte le volte che vuole

All'inizio, sono sincera, ci restavo un po' male. Poi, col tempo, ho capito che per molti Internet è solo una finta entità. Un luogo senza mura ma pieno zeppo di nascondigli. Si va, si viene, si resta, si sparisce. Non serve granché e nessuna particolare dote magica. Ho visto passare sulle mie pagine decine o centinaia di persone e di facce finite chissà dove. Avranno cambiato icona, profilo, identità e, per sicurezza, anche password. Avranno cancellato e-mail, cronologia, preferiti e persino svuotato la cache. Magari hanno cambiato scheda madre e riscritto la propria biografia online. Qui ognuno è ciò che vuole per tutte le volte che vuole. In fondo è una meraviglia.

[foto by lostknightkg]

26 commenti:

  1. Sono tra quelli che hanno cambiato spesso nick e blog ma la scrittura di un blogger, se di scrittura si può parlare,resta uguale. E' una firma inconfondibile: tu per esempio sei "specifica" e lo rimarresti anche cambiando nick, aprendo un altro blog e cambaindone la grafica. Non è solo una meraviglia, è un viaggio dal quale sono tornato riprendendo i miei connotati originali.

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    1. Tu sei uno dei casi "estremi".
      Non credo di aver mai incontrato una persona come te che cambia identità, nome, contesto in maniera tanto frequente.
      Senza trovare mai pace né soddisfazione.

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    1. Meraviglia, certo.
      Ma anche con un pizzico di ironia, s'intende.

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  3. più che una meraviglia, una tristezza, non per lo sparire che ritengo fisiologico (il web è rapido nell'emozione e nella smemoratezza), ma per quel bisogno di taluni di rifarsi ogni volta una verginità.
    ml

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    1. Ci si rifà in fretta su Internet.
      Si muore e si risuscita in tempi rapidi e con un'identità nuova di zecca.
      Per qualcuno è necessario, per qualcuno è un'abitudine, per qualcun altro solo una via di fuga.

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  4. Inizialmente confesso che ci rimanevo un po' male anch'io, un piccolo malessere racchiuso in minuscole parentesi quotidiane, credo il giusto. Poi iniziai ad apprezzare la costante evoluzione che questo luogo virtuale, in tempi brevissimi e con ritmi velocissimi, offre la possibilità di sviluppare. Non mi dispiace neppure l'anonimato (ti svelo un piccolo segreto: gli anonimi, in certi casi, conoscono gli altri anonimi), e il continuo fluire di presenze senza volto che non lasciano segno. Come dici una meraviglia, e lo dico sinceramente. Mi spaventa invece riconoscere questo approccio internettiano nel reale, ho conosciuto esempi di questo tipo ed è stato massacrante. Per quanto io li abbia cercati ovunque fra i miei neuroni, non ho ancora trovato i tasti da spingere per creare, in un secondo, una realtà/identità nuova. Rosico sorridendo. A.

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    1. Gli anonimi vigliacchi non li ho mai sopportati. Quelli che si nascondono dietro il nulla per potersi permettere parole ed atteggiamenti che nella realtà non avrebbero mai il coraggio di avere, mi fanno letteralmente schifo.

      Persone che si comportano così come scrivo nel post anche nella vita vera devono avere seri problemi relazionali e comportamentali. Spesso, però, mi è capitato di notare che alcuni confondono la realtà con la virtualità e non si rendono conto che nei due mondi vigono regole molto diverse.

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    2. Nel mio commento non avevo preso in considerazione gli anonimi infami, vigliacchi, spocchiosi e velenosi. Il tuo schifo è la mia ripugnanza verso tali "poveretti". Per quanto riguarda invece le persone con approccio virtuale al reale, l'ultimo esempio che ho visto risale ad anni fa ed era chiaramente uno squilibrato, "poveretto" anche lui. Buona serata. A.

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    3. C'è sempre qualcosa di "squilibrato" in chi confonde il reale col virtuale.

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  5. Più passa il tempo più mi convinco che per molte persone (non tutte ma molte) il togliersi da un sito, il cancellarsi per poi riapparire sotto diverse identità, sia niente di meno di ciò che vorrebbero attuare nella vita reale. Solo che lì è un pochino più complesso.

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    1. eh lo penso anche io, mentre leggevo Euridix, mi veniva in mente Pirandello con quell'uno nessuno e il Pascal, il treno ha fischiato e tutte quelle situazioni in cui si sente il bisogno di evasione dal quotidiano. Il web come salvataggio da una vita che non corrisponde alla persona, spesso più economico e semplice che andare in analisi ... poi mi sono anche detto (chiesto) ma io per cosa sono qui?

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    2. Uhm...Pier, un modo indiretto per dire che necessiti di qualche seduta dallo strizzacervelli? : ))) (ormai nemmeno più loro sanno cosa dire, tanto)

      p.s.
      Scherzavo nella prima parte. Non su quello all'interno della parentesi, però.

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    3. Il web diventa per molti un contesto nel quale trovare un'identità o una personalità che, nella vita vera, non si possiedono. Il web aiuta a camuffarsi, facilita le finzioni, amplifica il proprio ego. E può creare mostruosità o meraviglie.

      @ Pier: hai risposto alla domanda, poi?

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    4. direi di no Euridix ... per adesso almeno, ma poi mi piace farmi domande senza necessariamente trovare risposte. Autodestabilizzazione e autocritica, auto ironia, auto, et cetera (forma arcaica)
      che poi pensandoci, non c'è nulla di male a crearsi multiformi e pluri identità, come diceva Hesse è troppo semplice dividere solo tra bene e male, senza tener conto delle infinite trasformazioni a cui l'animo umano soggiace ... l'importante è la coerenza con ciò che si è. Il web è uno specchio, se uno è una scimmia non può riflettere un profeta ... (questo l'ha detto qualcuno di famoso ma non saprei chi ...

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    5. Probabilmente ci sono persone che grazie al web riescono a prendere forme diverse, identità diverse, facce diverse perché si divertono così o perché la vita reale non è sufficiente.
      Il problema nasce quando si usano tali e tante facce per essere ciò che non si è, nel bene e nel male.

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  6. Chiunque vorrebbe prendere la propria vita e ricominciarla da zero con il senno di poi.
    Cambiare scelte, comportarsi diversamente, essere una persona migliore ai propri occhi.
    Ognuno ha qualcosa di cui si vergogna e che vorrebbe poter cancellare.

    Internet ti permette di farlo.

    Nella vita reale dovresti cambiare città (o con internet ormai anche nazione)

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    1. Internet ti permette di credere di poterlo fare. Ma l'identità creata online è e rimane pressoché fittizia. Perché poi, in verità, gli sbagli compiuti restano, le vergogne anche. Non si cancella un bel niente.

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    2. Certamente no ma puoi cancellare te stesso.
      Nascondere quella parte sbagliata di te in un angolo della memoria dove nessuno verrà mai a cercarla.
      Puoi davvero cominciare una viota da zero mantenendo il ricordo degli errori fatti evitando di ripeterli ma senza che il mondo sappia che li hai compiuti in passato.

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    3. Gli errori fatti possono essere nascosti sempre. Sia nel mondo virtuale che in quello reale. Avere contatti con persone che nulla sanno del tuo passato è possibile qui e fuori di qui.

      Ma cancellare se stessi è solo una pia illusione. Ci si nasconde un po', ma si resta ciò che si è.

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    4. Ma ovviamente ri rimane sempre sé stessi. Il passato si può nascondere ma mai cancellare. Dico solo che qui è più facile nasconderlo, rispetto alla vita "reale". Il mondo è piccolo, tutto sommato. Riuscir ad arrivare da qualche parte dove non ti conosca nessuno è ogni giorno più difficile...

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    5. Il mondo è piccolo... e pure affollato, diceva qualcuno.
      Sì, su Internet nascondersi è sicuramente molto più semplice.
      E difficilmente qualcuno sa davvero chi sei. Qui ci si conosce in maniera piuttosto "elastica" (diciamo così). Oggi sei un nome, una foto, un blog o un profilo. Domani avrai cancellato quelli e sarai qualcun altro. Figurati se posso sapere chi sei diventato!

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  7. è una tristezza per me credere di poter annullare tutto ciò che si è stati in internet e... rifarsi una verginità.
    c'è qualcosa che non mi piace per nulla in questo!
    un saluto, Euridice
    gelsobianco

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    1. Eppure è "normale" rifarsi una verginità in un contesto virtuale. Basta ripulirsi un po', cambiare piattaforma, cancellare qualche dato e tutto torna nuovo di zecca.

      Non ti piace, ma per tantissimi funziona esattamente così.

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  8. Sono su internet dal 1994, sempre col mio nome e cognome e con la mia faccia. Abbiamo già maschere nella vita reale ci mancherebbe che me ne creassi anche qui.Rifugiarsi in un altra identità, per me, è regressione infantile come le ultracinquantenni che agghindano i loro blog con i cuoricini le margheritine le coccinelline et similia.

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    1. Rido... ah!
      Quelle cinquantenni mi hanno sempre fatto morire dalle risate. Non oso immaginare come sia la loro esistenza. Ma forse dipende dal fatto che considerano Internet come una sorta di giocattolone e lo trattano in questo modo tornando fanciulle.

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