3 luglio 2014

Chi ama non sa mai quello che ama (*)

D'amore non parlo mai. Non ne parlo perché non ho bisogno di parlarne. Amo quel che amo senza capire esattamente il perché. Non mi serve sapere ciò che è quel che amo. Lo amo abbastanza da sapere che c'è ed è perfettamente amabile. "Io non ho filosofia: ho sensi", dice il poeta. Ed io, come il poeta, penso che l'amore preveda senso non pensiero. Nell'istante in cui penso ciò che amo potrei smettere di sentirlo e forse d'amarlo. Chi ama non pretende di capire e non è detto che voglia farlo. Ecco, dunque, il sentimento: percezioni di senso candido. Ciò che amo non richiede di essere pensato: inspiegabile innocenza.

(*) Fernando Pessoa

21 commenti:

  1. ...io d'amore parlo continuamente...
    da che ho memoria...
    da che posso e so come tenere una penna in mano, e tracciare cose comprensibili, almeno per la sottoscritta...
    ecco perché non sarò mai Pessoa... nemmeno a sperarci!

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    1. Nemmeno io sarò mai Pessoa.
      Anche perché di Pessoa ce ne è stato uno e resterà uno.

      Forse io parlo d'amore a modo mio. Che forse non è proprio parlar d'amore.

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  2. Finalmente dici cosa che posso sottoscrivere senza torcere il naso. Sì, l'amore è una cosa meravigliosa che ti compare addosso come una varicella o un orticaria. Non serve grattarsi, più ti gratti e più ti riempi di pustoline. Oddio, non è proprio così che avverrà, ma a me piace pensare che sia una malattia necessaria e benvenuta. Mai soffermarsi a chiedersi di che si tratti: c'è e basta e finché c'è siamo tutti e due felici e beati. Ma quanto dura? chiederà il solito curiosone/curiosona. E chi se ne frega. Finché dura è meraviglioso, poi è solo un bel ricordo anche se sarà finito male.
    Parlarne? A che pro? I due si guardano negli occhi e ridono come due cretini, ma questo è il bello dell'innamoramento e dell'amore: non sapere nemmeno in che posto stai, perché stai con le e qualsiasi posto è il più bello.
    Scommetto che non pensavi che fossi così infantile, vero?
    Cucciolo

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    1. Veramente non intendevo l'amore come amore tra due persone. Almeno: non solo in questo senso.
      Intendevo l'amore che provo per tutte le "cose" che amo.

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    2. Io invece parlavo proprio di quello. Io non amo "cose", amo persone, anche uomini ma non in quel senso si capisce; soprattutto amo la donna in quanto tale, quando me ne innamoro. Le "cose" non le amo, mi piacciono, le prediligo, le ammiro, me ne compiaccio, ma amare, cara la mia Euridice, è tutta un'altra cosa. Forse non te ne sei ancora accorta...
      Cucciolo

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    3. Invece io amo anche le "cose" e per "cose" intendo le passioni, le sensazioni, i piaceri, gli stupori...

      Forse ci sono molti dettagli che sfuggono a te.

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    4. "Forse ci sono dettagli che sfuggono a te". Cerchi proprio di dimostrarmi che mi sei superiore? Ma tu che ne sai di me?
      Visto che ci siamo, sei talmente superiore che chiami "cose" le passioni, le sensazioni, i piaceri, gli stupori...
      Eh già, i moti dell'animo per te sono cose, cosucce da niente. Incomincio a capirti. Sei un tempio indù.
      Cucciolo

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    5. Io chiamo "cose" tutto ciò che mi va di chiamare in questo modo.

      Facciamo che mi lasci in pace e che, vista la vastità del web, te ne vai a girovagare altrove?
      Te ne sarei immensamente grata.

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    6. Che fai getti la spugna? Certo che in fatto di arroganza non ti batte nessuno. Dicemmo all'inizio che se la polemica ti avesse infastidito io l'avrei smessa. La chiudo qui.
      Ma non si era parlato di espulsione.
      Tu sei padrona di chiamare "cose" tutto quel che ti pare? Io sono padrone di andare a "girovagare" dove mi pare. In questo momento mi piace fermarmi in questo porticciolo, il tuo.
      Cucciolo

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  3. Ha ragione Pessoa, l'amore non si spiega...

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  4. "Ti amo, parliamone" diceva Alberoni nelle librerie e io lo avrei strozzato volentieri.
    ml

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  5. E' molto bella questa tua riflessione sull'amore: io non aggiungerei altro. Soprattutto eviterei la provocazione.

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    1. Grazie Remigio.
      Le provocazioni, ultimamente, sono all'ordine del giorno.
      Inizio a preoccuparmi...

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  6. La lingua inglese è povera quando si riferisce all'amore.
    Dicono " I love" per qualsiasi cosa, siano esse animate oppure no : esattamente come te, non fanno differenza tra ciò che penetra profondamente nell'animo e ciò che può piacere a livello asolutamente superficiale.
    I love a Vitton's bag, non è come dire I love my dog. C'è un abisso, prova.
    Cristiana

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    1. A dire il vero in inglese il noto "I love" viene usato non solo per dire "ti amo" ma anche per il più semplice "mi piace".
      Riferito a cose o persone, ovviamente.
      Perché le persone possono amare qualunque cosa e qualunque persona. Indiscriminatamente.

      In ogni caso il mio post non parla di quale sia il senso che la lingua inglese attribuisce al verbo "to love".
      Mah!

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  7. Amiamo. L'amore è in mille forme e sensi. Ma sicuramente i dettagli lo fanno grande... e quelli che sfuggono lo tormentano..

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