5 maggio 2014

Fino alla prossima Carogna

Il potere marcio degli ultras. Lo Stato che soccombe muto. La Carogna che libererebbe l'assassino di Raciti e che decide come un re squilibrato di dare inizio allo show. Il delirio dei giornali e delle TV. Le immagini di storie simili in arrivo dagli archivi. La vergogna e la nausea. Le infinite discussioni nei bar e negli uffici. L'etica dello sport, la morale dei soliti, il perdono concesso a telecamere accese. La colpa, la ragione e la giustizia. Reflussi di estremismo, elezioni alle porte e parole sgomente. Quanto durerà? Un paio di settimane? Un mese e mezzo? Tre mesi? Poi nulla. Fino alla prossima Carogna.

[foto by Fiffill]

18 commenti:

  1. E il bello è che quando all'estero dicono la verità sulla fogna a cielo aperto che siamo, facciamo pure gli offesi!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. All'estero ci conoscono benone. Ognuno ha le sue vergogne, sia chiaro. Noi non ci possiamo di certo lamentare!

      Elimina
  2. Anche stavolta ti scrivo il link di un post molto provocatorio di Odifreddi su questo tema: http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2014/05/05/uno-stato-sottomesso-al-calcio/. Probabilmente Odifreddi esagera un po’ ma capisco lo sconforto. Io seguo sempre meno il calcio, più che altro m’interessano le grandi competizioni internazionali per squadre nazionali. Anche in questi casi, però, c’è qualcosa che mi turba nell’adorazione di massa che il calcio suscita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto il pezzo di Odifreddi. Ovviamente il suo post è intriso di qualunquismo e banalità, contenuti che chiunque avrebbe potuto scrivere. Da lui mi aspetterei (e lo aspetto invano da tempo) qualche riflessione un po' più sostanziosa ed intelligente.

      Il calcio muove le masse, non ci sono dubbi.

      Elimina
  3. a me inquietano anche notizie del genere con persone che non smettono di rompere le scatole con questo metodo stamani...incredibile che ci sia ancora gente disposta a crederci:

    http://www.repubblica.it/salute/medicina/2014/05/05/news/stamina_medici_di_brescia_no_a_infusioni_scatta_la_denuncia-85299962/?ref=HREC1-3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La speranza di una cura, qualsiasi cura, nutrita da parte di chi non riesce a trovare una soluzione è difficile da ricondurre ad argomenti razionali ed oggettivi.
      Molte persone "vogliono" credere a Stamina anche di fronte alle prove provate che si tratta di una colossale truffa perché non accettano di poter perdere quella speranza.

      Elimina
    2. C'è quell'aspetto e poi ci sono anche le falle nel sistema statale che permettono che determinate truffe entrino nel circolo del sistema sanitario nazionale ed è questo l'aspetto più inquietante della vicenda.

      Elimina
    3. La Sanità italica è un mostro che non ha testa né occhi né orecchie. E' un mostro con bocche fameliche e artigli capaci di arraffare tutto quello che si può arraffare.
      E' un po' come il calcio: una pozza di denaro facile facile e nessuno che controlli davvero.

      Elimina
  4. Mentre si consumava questo scempio sociale e umano io guardavo un bellissimo film, la storia di Vera Drake. Quando in seguito ho saputo, mi sono informato sulla vicenda, ho guardato servizi televisivi e ho ancora lo stomaco sottosopra. Il calcio non si smentisce mai: uno sport volgare e violento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho visto quel film qualche anno fa.
      Il calcio è uno sport bellissimo. Peccato che dello sport, ormai, sia rimasto ben poco. Diciamo nulla, va...

      Elimina
    2. Lo splendore del cittadino indignato: scempio sociale e umano; che merdaviglia!
      Vera Drake, inoltre, sarebbe un bellissimo film, va bene, va bene: continuiamo così...Jean Claude.

      Elimina
    3. Il cittadino indignato è ormai la norma, temo.

      Elimina
  5. Seguo o sono seguito da Euridice. Ossia, prima il meraviglioso balletto Orfeo ed Euridice con la coreografia di Pina Bausch, meraviglioso. In compenso una pessima opera, causa interpretazione dei “cantanti” e ridicola regia, dell’Orfeo ed Euridice di Gluck e, infine, sabato ghezzi ha mandato in onda L’inconsolabile di Straub. Quindi, passare per un saluto era doveroso.
    Belli i due post precedenti. Soprattutto il primo. Devo, però, sottolineare un fatto: ho la convinzione che se avessi avuto il coraggio – ne hai scritto tu – di affrontare la lettura di determinati saggi, non avresti scritto quel primo post. Ne resta, comunque, la bellezza formale.
    Un sorriso a “32” denti, ci siamo intesi, Jean Claude.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A quanto pare ti ritrovi tra Orfeo ed Euridice in continuazione, di recente.
      Ti assicuro che io non posso farci niente: mere coincidenze.

      Grazie per l'apprezzamento per i due precedenti post. Non ho (ancora) letto molti libri. L'ho confessato in varie occasioni. Non è detto che non lo faccia però...

      Elimina
    2. Considerato che non hai accennato al 32, mi ri-ferivo agli scudetti, nulla di ermetico da parte mia eh! Saluti.

      Elimina
    3. Ah!
      Scusami non avevo afferrato il simpatico "rimando".
      32!
      Sorrido anche io, ovviamente.

      Elimina
  6. Ci sono innumerevoli problemi gravi in Italia che non sono stati risolti perché, sostanzialmente, non si vuole risolverli.
    Quello del teppismo negli stadi è solo uno di questi.

    RispondiElimina