23 maggio 2014

Chi non vota

Prendo spunto da un post dell'amico Andrea. Lui invita tutti a fare altro, domenica, piuttosto che andare a votare. Il non-voto è una possibilità, non c'è alcun dubbio. Una possibilità che, personalmente, non condivido e non pratico: io voto sempre. Perché chi non vota opta per la rinuncia e tace. Chi non vota si rimette al voto altrui e non si accolla oneri. Chi non vota si ferma a guardare e forse sogghigna pure. Ma chi non vota non ha neppure alcun titolo per criticare, poi. Non può permettersi di esprimere giudizi né di contestare chi lo governa. D'altro canto se decide di tacere deve tacere tout court.

[foto by HoldTashaDown]

34 commenti:

  1. Perché un tacere è un esser meno ridicoli, porcalòca d'un'aristodemoplutocrazia

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    1. Ecco, appunto.
      Allora tanto vale tacere del tutto.
      Invece spesso chi si astiene dal voto e tace non si astiene affatto dal polemizzare e criticare e vomitare parole un po' su tutto.

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    2. Mica m'astengo — ohibo! — io me: io ci sono, presente strapresente di non voto

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    3. Però eviti pure di criticare chi ti governa, no?
      Per coerenza.

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    4. Tu lèggimi, da casa: da coltura alla zappa di cultura

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    5. Mi toccherà studiare il tuo blog...

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    6. Regala studio ad altri: da me soltanto roba — l'occhio fresco — da shopping; pesce vivo che s'è digià pescato da per sé e da ripescare: da fritto — porta l'olio e i cerini — per padella

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    7. Oddio: odio lo shopping.
      Che si fa?
      Porto un po' di frutta?

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    8. Gli sbagli ch'io commetto, me li mangio: lei si tenga io suoi noccioli

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    9. Me li tengo eccome!
      Potrebbero servirmi per nuovi alberi.

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  2. Io voto, a costo di fare scheda nulla, ma voto.

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  3. anche io voto sempre.
    anche se schifata dalla classe politica, è peggio rifiutarsi alla nostra condizione di non sceglienti!

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    1. La classe politica fa schifo praticamente a tutti.
      Ma non votare non cambia nulla, anzi. Lascia ulteriore spazio ai peggiori.

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  4. Anch'io andrò a votare anche se mi rendo conto che questo tipo di democrazia fa sempre più acqua da tutte le parti.

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    1. La democrazia prevede che la maggioranza vinca.
      Non so se sia un principio perfetto, ma forse è il meno peggio che al momento abbiamo.

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  5. Votate per chi vi pare ma votate, tutti meno che Grillo. Non votando lo fate vincere. Se votano 4 milioni e Grillo prende un milione ha preso il 25% e tanti deputati avrà in Europa. Se a votare vanno 8 milioni Grillo avrà il 12,5%, perché i Grillini vanno a votare, quindi altri non ce ne stanno. Capito? Ve lo chiedo a nome di tutti gli italiani all'estero, che siamo stufi di farci ridere dietro perché votiamo mafiosi e buffoni di circo. Grazie.
    Filippo Emme.

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    1. Neanche io voterò mai Grillo.
      Non so con esattezza cosa pensino all'estero di noi elettori italici, ma temo che non abbiano una grande considerazione. Così come per altri ambiti che riguardino questo popolo. Ma non mi sorprende.

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  6. Solo per il voto,signora, solo per il voto, non si preoccupi.
    Filippo Emme

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  7. Vado ripetendo a commento di ogni post sulle elezioni che io voterò sempre tutto ciò che c'è da votare, per il motivo che, se mi è concesso di votare, lo devo alle innumerevoli vite umane perdute nella guerra contro il nazismo grazie alle quali oggi non porto una svastica in fronte, e a quelle dei padri partigiani grazie alle quali posso oggi gridare impunemente "governo ladro!" Verso quelle vite che si sono immolate anche per me io mi sentirei un ingrato se non andassi a votare. Questo è solo uno dei motivi per cui voterò e non certo per Grillo che per la verità i nazifascisti un po' me li richiama alla mente.

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    1. La ragione per cui scegli di votare, Guisito, mi sembra legittima e umanamente valida. Forse porta in sé una retorica su cui troppi hanno ricami. Ma questa è un'altra storia.

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  8. Sarà pure retorica, l'avevo messo in conto che mi venisse detto. Comunque a tale principio non rinucio.

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  9. rinuncio (se correggi ti sono grato, i refusi mi procurano malumore)

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  10. Grazie Roma, cantava Venditti; grazie Italia, canto io da questa notte. Forse c'è troppo Renzi e poco Partito Democratico, ma va bene così perché il saltimbanco è stato tenuto fuori dalla porta e il Matusalemme deve aver capito che la sua epoca è conclusa. Ma soprattutto grazie Italia per questo 40% di un partito di governo, che nemmeno la Merkel ha avuto. Saremo guardati con maggior rispetto noi italiani che viviamo qui e questo è un bene, che forse voi italiani che vivete in Italia nemmeno capite. Fa niente: va bene così e grazie a lei, signora, per l'ospitalità.
    Filippo Emme

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    1. Da ieri notte mi si è riacceso un lumicino di speranza verso l'Italia e gli Italiani, caro Filippo Emme; ma penso che abbiamo scelto il blog sbagliato per venire a gongolare sul 40,8%. Avverto un'aria un cincinino mesta da queste parti. Mi sbaglio?

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    2. Chiedo scusa, gentile signora, ma il Guisito merita una risposta. Sì, Guisito, lei sbaglia per quel che mi attiene. Niente affatto mesto son io. Figlio di partigiano due volte ferito dai nazifascisti, comunista convinto lui ed io altrettanto, dispiaciuto solamente che i sovietici abbiano fatto del comunismo una questione privata, mi esalta pensare che finalmente il partito erede del glorioso PCI sia riuscito a sbaragliare di nuovo i fascisti grillini. Forse sarà mesto lei, di cui non si capiscono le tendenze politiche, sempre che ne abbia.
      Filippo Emme

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  11. Caro amico Emme, per quel che riguarda l'aria mesta, mi riferivo provocatoriamente a quella della padrona di questo blog a causa della laconica (e fredda?) risposta (di nulla) al tuo commento e alle tue relative scuse. Forse mi sono espresso male. In quanto ad essere comunista quando votavo per il PCI con tanto di tessera del partito, tu forse non eri ancora nato. E adesso, secondo te, per chi ho votato? Ora chiedo scusa io alla padrona di casa, ma lo dovevo al caro Filippo e a me stesso.

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    1. Laconica risposta? Fredda? Ognuno risponde come può e come vuole.
      Io ringrazio sempre, per educazione. Non so quando sia nato lei, ma io a settembre di questo anno faccio 76. Avevo sette anni quando mio padre mi portava ai comizi di Palmiro Togliatti. Adesso tocca a me chiedere scusa alla padrona di casa e lo faccio.
      Filippo Emme

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  12. Chi è assente ha sempre torto!?

    Ti darei quasi ragione.
    Se non fosse che questa modalità, prendere tutto o niente di programmi dei quali approvi uno o pochi punti e trovi orribile il resto, è una modalità estremamente rozza.
    Nessuno di noi accetterebbe di andare in ristoranti nei quali i menù sono per un 85% identici, stampati solo su carta, colori e con corpo di caratteri diversi, menù dei quali pigli tutto o nulla. Poi scegli la trattoria Al leon d'oro perché in quel 15% c'è un piatto che ti garba, scegli le troffie al pesto e ti servono il brodo di manzo schiarito con pastina in brodo. E non puoi neppure rimandare in cucina il piatto.
    Non hai alcuno strumento di decisione né di controllo nelle tue mani.
    E' estremamente frustrante. Poi anche io, preso dalla disperazione, ho votato, Ma dovendomi turare naso, occhi, orecchie, bocca...

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    1. Come spesso ti capita, travisi ciò che ho scritto.
      Non mi sembra di aver parlato di prendere tutto o niente.
      Ho parlato semplicemente dell'atto del voto. Non ho messo in rilievo la bontà o la non-bontà di chi si fa votare. Questo è un discorso molto diverso e molto complesso che ho affrontato in passato e affronterò in futuro, se mi andrà.

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