7 gennaio 2014

Il tempo di chi aspetta tempo

Il tempo ha una ragione diversa per ognuno. C'è chi lo serve prostrato e chi lo aggredisce anche in malafede. Poi c'è chi fa finta di niente ed aspetta altro tempo. Rimanda tratteggiando attese, inganni e pause che, però, non distolgono il tempo da ciò che è. A lui, d'altro canto, poco importa delle nostre facce e delle nostre faccende. Scivola, si aggroviglia, sbatte e si consuma. Ma non cede né si commuove perché non sa, non può e non vuole farlo. A passare la mano, di solito, siamo noi bipedi. Teneramente isterici nelle nostre incertezze, stupidamente imperdonabili nei nostri ritardi bugiardi e nelle nostre pretestuose proroghe.

[foto by Alshain4]

20 commenti:

  1. Il tempo è un amico, un nemico e uno che se ne sbatte dei problemi altrui, dei miei in particolare. Tutto in uno, senza niente scartare. Io fin da giovanissimo l'ho aggredito, non in malafede perché gliel'ho fatto capire immediatamente cosa intendevo sottrargli, e cioè il suo volermi imporre le cose e la successione delle cose. Naturalmente il tempo se n'è fregato e le cose me le ha cucinate come piaceva a lui, ma io non le mangiavo.
    Adesso che tanto tempo avanti non ho più, meno di mezzo secolo, faccio alla mia maniera e me ne strafrego di quello che sta apparecchiato sulla tavola.
    So che alla fine l'avrà vinta lui, perché io andrò e lui resterà, ma senza il mio scalpo.

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    1. Per me il tempo ha avuto ed ha sensi diversi. Dipende ogni volta dal mio stato d'animo. Ci sono giorni in cui mi strozza e mi calpesta e giorni in cui s dilata fino a lasciarmi senza orizzonte.

      Ciò che so è che lui va dove vuole e, in linea di massima, se ne frega.

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  2. Il tempo ci ignora proteso ad altre mete. Cinico padre ad altre cure intento ci annega nel nostro pianto di orfani.

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    1. Infatti, l'avevo scritta tempo fa con tale pretesa, ma l'ho postata qui un po' vergognoso di definirla tale.

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    2. ma sai che è bella invece!
      pensavo fosse d'autore.

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    3. Grazie. Sai com'è, io condivido il parere di chi affermò: Chi, superato il 18° anno, scrive ancora poesie, o è un poeta vero o un idiota. Per questo ho smesso di scriverne a 18 anni.

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    4. Che sia una poesia è evidente.
      Io ho continuato a scrivere anche dopo i 18 anni.
      E non sono un'idiota.
      Per cui riprendi in mano carta e panna, o tastiera e PC, e continua a scrivere, Guisito.

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    5. Grazie per l'incoraggiamento, gentile Mia Euridice.
      Che tu non sia un'idiota risulta ben chiaro per poco che ci si aggiri nel tuo blog che, tra i molti meriti, possiede quello di un corretto uso della nostra bella lingua, caratteristica poco presente nella maggioranza dei blog in circolazione. La brillantezza della nostra lingua è forse l'unico motivo di orgoglio che resta a noi Italiani, di questi tempi e vederla strapazzata e inquinata fa male al cuore.
      Buona domenica.

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  3. mi hai fatto ripensare alla magicicade di cui si conoscono due diversi esemplari.
    uno che emerge dopo 13 anni di permanenza nella terra e l'altro il cui ciclo è di 17 (anni). le due magicicade sono antagoniste e per questo hanno escogitato questa cadenza così da limitare al massimo il loro incontro che cade ogni 221 anni.
    questo il resoconto 'matematico', ma l'affascinante è pensare a quale dimensione assegnino al tempo... certamente diversa dalla nostra.
    considera poi che la loro esistenza da cicale è effimera oltre che totalmente diversa da quella che conducono come larve per così lungo tempo...

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    1. Magicicade?
      Mai sentita nominare.
      Quello di cui parli sembra un fenomeno molto singolare. Quasi inquietante!

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  4. Da quando ho capito che il tempo non è la quarta dimensione in cui viviamo, come sosteneva Einstein, ma solo un parametro che serve allo homo sapiens per misurare la propria vita, e di conseguenza tutto il resto, ho smesso di considerarlo. Una volta acquisito il fatto di essere mortali, il tempo perde di significato.

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    1. Pensavo avessi acquisito il fatto di essere IMmortale.
      Per questo del tutto indifferente all'avanzata del tempo.

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    2. Molto banalmente, appena ho notato delle caratteristiche dei miei genitori nelle mie figlie ho colto finalmente il principio di "continuità della specie". Probabilmente l'acido desossiribonucleico non è eterno... ma, come vedi, si torna all'esigenza di dare un parametro di durata ad una vita. Un'esigenza di una componente infinitesimale dell'universo. E a quest'ultimo, nella sua interezza, non interessa affatto quanto durerà, se si espanderà all'infinito o tornerà, implodendo, alla particella iniziale; non gli interessano le sue origini, nè quanti anni hanno le più belle stelle che gli appartengono (pure galante, l'amico). Esiste. Punto.

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    3. Cavolozzo fritto! Uno che conosce l'esistenza dell'acido desossiribonucleico non morirà mai.

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    4. @ anonimo: avevo ragione io, dunque. Hai scoperto l'IMmortalità! Quella che, attraverso il DNA, è passata dai tuoi genitori a te e da te alle tue figlie.
      All'universo in senso stretto la componente "tempo" non interessa perché non ne ha bisogno.
      D'altro canto siamo noi bipedi o homo sapiens, come scrivi tu, ad aver necessità di misurare un po' tutto. Quindi anche il tempo. Non c'è nulla di male, se la misura non è falsata né inficiata dalla nostra immancabile pessima fede.

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    5. @ Vincenzo: anche io conosco l'esistenza del DNA ma stai sicuro che morirò prima o poi. Come tutti.

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  5. peggio ancora quelli che, due giorni prima di partire per il mare, esordiscono con: tu che hai tanti libri (che poi non è vero), me ne porti qualcuno da portare in vacanza?
    così poi ti torna pieno di sabbia!

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    1. I miei libri non li presto. Punto.
      A meno che non si tratti di persone iper fidate. Devo essere certa di sapere che mi renderanno il libro dato in prestito in condizioni perfette. Persone che conosco bene e che posso andare a cercare a casa, se serve!

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