17 dicembre 2013

Cosa posso scrivere?

Potrei scrivere del mal di gola che mi attanaglia da un paio di giorni e del raffreddore che sento salire senza ritegno. Del lavoro che ammorba e della titolare che si è messa in testa di rivoluzionare il "look" dell'ufficio (proprio adesso?). Potrei scrivere dello shopping di Natale nel quale mi sono immersa per un solo giorno e al quale mi tocca imputare mal di gola e raffreddore di cui sopra (mi sta bene!). Potrei parlare delle previsioni del tempo o del minestrone che mangerò a pranzo. Alla fine, però, nulla di tutto questo mi sembra degno di essere messo per iscritto. Per cui mi taccio e aspetto tempi migliori.

[foto by DominikKucera]

32 commenti:

  1. Tu almeno hai usato dodici righe e mezza. C'è gente che se non ha niente di nuovo da dire scagazza un libro e ne vende centinaia di migliaia di copie... :-(

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    1. Rido...
      Sì, come sanno tutti ormai, amo la sintesi. Anche per non dire assolutamente nulla!

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  2. Perfettamente detto Zio, mi associo.
    Adesso a te Mia. Ti saranno certamente capitati momenti nei quali tenti di spremere un'ideuzza dal cervello e ne esce solamente acqua e sapone. Certo, anche il sapone, una cosa untuosa che scivola tra le dita e te le impiastra. Un bel tacere non fu mai un male, mi sembra che recitasse così un vecchio proverbio. Dovremmo tutti tenerne conto, anche chi, come me, ha nel suo DNA una quota non indifferente di polemicità. Laddove non se ne dovrebbe vedere solo il lato negativo, perché la parola polemica e polemicità deriva dal verbo greco antico polemízein, che significa combattere, e dal sostantivo derivato polemistès, che significa appunto combattente. Le mie infatti per lo più non sono aride polemiche ma combattimenti all'arma bianca, per cui rimango nel classico. Dovremmo forse parlare dell'imminente natale?
    Preferisco astenermi e anche tu mi pare.

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    1. Ci sono dei momenti in cui dalla mente non arriva nulla. Nonostante ci si impegni pure nella ricerca di un tema, un'emozione, una sensazione o un ricordo, non germoglia nulla. Ed allora vale la pena parlare/scrivere anche di quella miseria che si vive, di tanto in tanto.
      E tu che scrivi so che mi capisci, vero?

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    2. quindi io che non scrivo non capisco...
      rido :-D

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    3. Ti capisco al punto di dirti che quando mi riduco a scrivere la miseria
      -o quella miseria- che sto vivendo in un primo momento mi sento depredato del mio ingegno; poi rifletto e mi convinco che sono io ad aver declassato il vissuto quotidiano a cosa di serie B, con grande profusione di boria, di arroganza e di presunzione. È certo che ognuno di noi dovrebbe avere la sacrosanta umiltà di ammettere di non essere dio, ma un granello di polvere del Sahara. Partendo da questa base, e solamente da questa, si possono creare a volta dei capolavori. Ho scritto recentemente ad una cara persona di non essere mai riuscito a toccare con la punta dell'indice della mia mano sinistra la punta dell'indice della sua mano destra (ricorderai certamente "La creazione di Adamo" di Michelangelo nella Cappella Sistina, quel meraviglioso rosa volante di Dio che si avvicina ad Adamo, che allunga il suo braccio sinistro verso il destro del Creatore). Pertanto mi sono messo al posto di Adamo e non di Dio. Un attimo di umiltà che mi ha fatto sentire tanto bene e felice.

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    4. Ammettere di non essere Dio non è poi tanto complicato. Basta considerare un solo, piccolo dettaglio: lui non muore, noi sì.

      E' per questo che scriviamo.

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  3. Anche il dire niente, se detto bene, ha un suo perché.

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    1. Sì. Purché sia detto in maniera dignitosa e, perché no, anche divertente.

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  4. Un bel post sull'inverno. Perché no?

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    1. Mi dai un titolo per il prossimo post?
      Facciamo una sorta di rubrica: "un post a richiesta"?

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    2. Te ne do uno subito, a primo acchitto: "Guarda come dondolo".

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    3. Ma che titolo sarebbe questo? A parte il fatto che è già un titolo...

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    4. E non saprei Euridice. Tu hai molta più fantasia, immaginazione e ricercatezza. Io sono tra il barocco e il pascoliano ;)

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    5. Era di primo acchitto. Vediamo di secondo: "Vietato attraversare i binari". E di terzo, così abbiamo il podio: "Avvitarsi nel vento".

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    6. @ Veil: sorrido.... baracco? Beh, sì un po' lo sei. Ma passerà, non preoccuparti.

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    7. @ Vincenzo: facciamo che i titoli me li scelgo da sola... senza offesa.

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    8. Mi pare che hai incominciato tu: facciamo una sorta di rubrica "un post a richiesta?". O mi sbagliavo.
      E chi si offende?

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  5. Potresti scrivere tutto di te, in dodici righe. E mezzo.

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    1. Infatti in questo post ho scritto solo ed esclusivamente di me! E spesso lo faccio qui: blog molto auto referenziale.

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  6. sapersi tacere è una gran bella dote!
    però dimmi, come lo stai curando il mal di gola?

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    1. Riccardino sei uno sballo!!! Con due parole fermi il tempo!! :-DD

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    2. @ Silvia: ora quel mal di gola è diventato un bel raffreddore. Ed ha fatto tutto fa solo...

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