22 settembre 2013

Prendersi e lasciarsi (rigorosamente via Whatsapp)

Chiedo: ma è possibile che due persone (che hanno passato da un pezzo l'adolescenza) mettano fine alla loro relazione via Whatsapp? Sto parlando di individui la cui età si aggira attorno ai quaranta, che non sono alle prime armi, che ritengono di essere soggetti maturi, responsabili e affidabili. Eppure discutono, si confrontano, si insultano, si maledicono rigorosamente tramite una cascata di messaggini colorati che rimbalzano animosamente da un telefonino all'altro. A me pare mortificante. Per loro e per una relazione che, seppur morente, dovrebbe essere comunque degna di maggior rispetto.

[foto by GrandeOmbre]

p.s. rettifica titolo grazie a tempestiva segnalazione (via sms!)



28 commenti:

  1. credo la risposta sia variabile a seconda degli individui... io ti darei ragione ma può anche essere che mi son persa qualche passaggio.
    è che ho l'impressione che ci siano anche tutta un'altra serie di decisioni che 'passano' per quella via e il tutto a me preoccupa assaissimo...

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    1. Hai ragione: una marea di scelte, decisioni, sciocchezze, parole d'ogni senso passano attraverso messaggini. Ma lasciarsi e finire una storia (che dicono d'amore) via Wazzup è quanto meno deprimente.
      Non dico di fare chissà cosa, basterebbe anche solo far partire una chiamata.

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  2. Uhm...magari per problemi di distanza potrei capire una telefonata del vaffanculo. Però mi sembra più funzionale e anche più semplice farlo di persona.
    Ma forse la gente ha paura? O sta diventando cronicamente pigra?
    Io, in quanto Sciarconazzi, mi sento così distante dal sentire comune da non poter dare un parere sensato.
    Anche se il mio parere è decisamente negativo.

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    1. Uh, Sciarconazzi reloaded!
      Bene.
      In realtà i soggetti di cui parlo avrebbero potuto anche incontrarsi e parlarne quattrocchi. Ovviamente scaricandosi addosso colpe, e non solo, si sono ridotti a confrontarsi con dei messaggini. Secondo me dietro tale atteggiamento c'è la paura o, più banalmente, codardia.

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    2. Sì, infatti: ri-eccomi!
      So cos'è la paura e anche la codardia.
      Però mi pare che la gente abbia paura per niente...
      (e che scoperta!)

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    3. Ah, ecco. Così ti riconosco senza neppure leggerti...

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  3. Orribile dictu, ma qui c'è gente che vive per telefonino, per messaggini: si unisce, copula e si separa via SMS. Una cosa inconcepibile, ma che sembra attuale. Il guaio è che non si tratta di mocciosi, 16-18 anni, ma quarantenni come tu affermi.
    Deve trattarsi di una sindrome difficile da curare e da individuare.
    Come sono contento di non fare parte di questa costellazione di individui!

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    1. E' molto attuale, Vincenzo. Talmente attuale che sembra "normale". L'elemento femminile di cui parlo, ad esempio, non appena ha capito che la storia era agli sgoccioli e non c'era via d'uscita, ha pensato di cambiare il suo status su FB.
      E' un modo di interpretare la realtà che, personalmente, non comprendo granché e che non condivido. Ho provato a farle notare la cosa, ma ovviamente non è servito a molto. Per lei è stato giusto così. Il suo modo per ufficializzare la rottura con il suo (ora) ex, è stata quella.

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    2. Credo che ci sia anche una mania di esibizionismo e un desiderio di esibirsi, non importa come purché si appaia, e questo sarebbe da chiamare "sindrome da FB".
      Rendere pubblico quello che dovrebbe essere strettamente privato è segno di immaturità? Mi chiedo. O non piuttosto mettere una specie di soffitto, una muraglia intorno a noi stessi, un rifugio? Sembra strano, ma ridurre l'etere a un microcosmo è in fondo quello che facciamo noi tutti che scriviamo blog.
      Sbaglio? Quasi quasi me lo auguro.

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    3. Chiunque arrivi a scrivere su Internet soffre un po' di vanità. Ritiene di poter parlare a tanti, di poter attirare l'attenzione degli altri su di sé. Sì, Vincenzo: siamo egocentrici!

      Ma secondo me avere un blog e curarlo con attenzione non ha la stessa valenza che essere semplicemente su Fb.

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    4. Sono assolutamente d'accordo: io curo il mio blog e frequento quello dei miei pochi e sceltissimi amici. Non metto il naso su FB se non per vedere cosa scrivono due mie nipotine diciottenni.

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    5. Ti senti un po' diciottenne anche tu?

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    6. Quando le leggo un pochettino sì. Mi immischio nelle loro chiacchiere anche se la metá del loro linguaggio cifrato non lo capisco, ma non chiedo lumi...

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    7. E fai bene a non chiedere.
      Prima di tutto la discrezione!

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  4. Ho un Nokia1100, non potrei mai separarmi via uozzap.

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    1. Prima di separarti dovresti unirti.
      Poi: sarebbe ora che cominciassi a valutare l'ipotesi di prenderti un telefonino che non somigli più ad un macinino.
      E poi: neppure io uso wazzup. Ma non è detto che non lo faccia. Forse. Molto forse...

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    2. Io sono dalla parte dei macinini.

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  5. Beh, quando ero una donna lavoratrice e benestante, sono stata abbandonata dalla signora che mi teneva la casa in ordine, con un sms.
    Non so se vale però!

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    1. Vale eccome, carissima.
      Anche quello è un abbandono. E la vigliacca non è riuscita neppure a farti uno straccio di telefonata!

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  6. l'Homo Tecnoglionitus è semplicemente una Specie diversa. Destinata, purtroppo, a soppiantarci.

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    1. Anche tu, probabilmente, sei un Tecnoglionitus. Altrimenti non saresti online e non avresti un blog.
      Quindi tu sopravviverai. Tranquillo.

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    2. Guarda, col mio amore per l'autoironia non avrei nessuna difficoltà a definirmi, o lasciarmi definire, Tecnoglionito. Ma secondo me fra Tecnofobo e Tecnoglionito esiste una sana via di mezzo, di chi usa la tecnologia quando gli serve anziché farcisi cambiare e sconvolgere la vita, anche se la distinzione è labile, e bisogna stare all'erta... :-))

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    3. E allora restiamo all'erta!
      Ché non si sa mai...

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  7. Cara Mia credo che si possa lasciare via waths app, quando hai perso completamente la stima per l 'altra persona, per la quale pensi non valga la pena di perdere neanche più un minuto della tua vita.io interpreto questo modo di fare come un ultimo insulto, alla persona che diceva di amarci.Ciao Brunella

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    1. Non lo so, Brunella.
      Io penso che, in ogni caso, sia sempre meglio guardare in faccia la persona che si sceglie di lasciare o dalla quale si viene lasciati. E' una questione di rispetto. Soprattutto di se stessi.

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  8. Non più tardi dell'altroieri ho dovuto separare un marito e la relativa moglie, entrambi all'incirca 25enni che si prendevano ferocemente a mazzate lungo il viale di casa mia, ma in modo così convinto che io stesso non ne sono uscito completamente indenne. Poi il maritino è scappato e la mogliettina, che appariva la più furibonda, gli correva dietro evidentemente non ancora sazia di prenderle e di darle. Beh, se deve andare così, meglio che litighino per wazzup, almeno io non ci rimetto qualche lembo di pelle.

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    1. Non escludo che qualche coppia sposata si separi via telefonino. Io continuo a pensare che sia squallido. E forse preferisco due persone che si prendono a schiaffi per strada!

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