10 aprile 2013

Tutti i nonni della mia vita

Ho avuto tanti nonni in vita mia, oltre ai miei. E qualcuno ce l'ho ancora. Perché nel paesino dove ho sempre vissuto i nonni altrui si chiamano nonni anche se non sono i tuoi. E così i nonni dei bambini amici diventavano automaticamente anche i miei per il solo fatto che fossero nonni. E non solo. C'erano anche i nonni che chiamavo nonni solo perché anziani, buoni e rassicuranti. Ricordo quindi la risata contagiosa di nonna Nannina o l'allegria sotto i baffetti di nonno Checchino. C'erano anche nonno Riccardo e nonna Anna, nonna Antonina, nonna Laura e nonna Vincenza. Senza alcuna differenza.

[foto by me3009]

6 commenti:

  1. Non leggo nemmeno avanti dopo le prime due righe, tanto sono felice di rivedere quello che hai scritto e di scrivere qualsiasi cosa sul tuo blog.
    Nel mio ho raccontato parte dei miei disagi, ma ce n'è uno nuovo: Ho un portatile con Window 8 e non ci capisco ancora un cavolozzo fritto. Lui tira la volata, io lo seguo.
    Ciao, ben trovata.

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    1. Oh, finalmente. Era ora!
      A dire il vero iniziavo a preoccuparmi.
      Per fortuna è tutto a posto.

      Windows 8 è un sistema operativo come un altro. Figurati!
      Qualche click e saprai domarlo a dovere.

      Bentornato Vincenzo.

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  2. Sei stata fortunata ad avere tutti i nonni della tua vita: così hai potuto scegliere quello che ti andava più a genio.
    a me questa figura è mancata: una nonna allettata, spesso ospedalizzata, un nonno niente affatto nonno;
    di là, una nonna che non ci poteva vedere e un nonno inconsistente.
    non per niente il mio personaggio di topolino preferito era nonna papera.

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    1. Due dei miei "veri" nonni (quelli paterni) sono morti molto presto. Gli altri due nonni (quelli materni) li ho vissuti un po' di più ma quando ero più grande.

      Tutti gli altri erano una sorta di nonni putativi ma li ho avuti e mi sento legata al loro ricordo.

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  3. Sapete voi due qual'è la più grande soddisfazione che ti dà la vita spicciola, quella di tutti i giorni, che poi è quella reale? Sentire l'amore dei figli dei tuoi figli -che sono ancora più preziosi dei diretti discendenti, non mi chiedete il perché- sentirsi dire, e non così per caso "tu sei il nonno più migliore che ci sia". Non sono chiacchiere: se parlo seriamente con Alessandro, all'ultimo anno di università, lui mi ascolta attentamente; Cristina si farebbe in quattro per me, vedi l'altro giorno lo sguardo disperato quando il dottor Cosentino da Roma le raccontava il rischio che aveva corso suo nonno; Ho preparato in una notte a Cervignano l'esame di riparazione di italiano alla maturità con Ivan, che non so come non si è perso una parola e il giorno dopo ha preso un bel voto, e poi è andato a raccontarlo a tutti; per quanto riguarda Sofia -17 anni- sono l'unica persona adulta che stia ad ascoltare senza mandare a quel paese. Gli altri due, Fabio e Alessia, sono troppo piccoli ma già si intravede qualcosina.
    La mia ultima nonna è morta che io avevo solo undici anni. Non credo di averle mai dato certe soddisfazioni eme ne dispiaccio assai.
    La terza fase della vita è bellissima signore, immagino chhe la quarta lo sia ancora di più. Sono un inguaribile ottimista in certe cose.

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    1. Il post è scritto solo da una nipote che, tra l'altro, non è nemmeno madre. Però sono una discreta zia (di tre nipoti!).
      Quindi non so quale sia il sentimento di un nonno. Il tuo commento, Vincenzo, mi permette di capirne un po' di più.

      Poi mi dirai come sarà la quarta fase della tua vita!

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