4 marzo 2013

I narcisi di Menotti

Menotti si chiamava proprio così. Aveva un sorriso illuminato e la voce graffiata di chi fuma un po' troppo. Un signore che ho conosciuto già anziano. Di quelli che si muovono con una lentezza imparata per saggezza. Vendeva roba da corredo, roba che forse oggi si cerca sempre meno perché si compra all'ultimo momento e a poche lire. Menotti aveva un giardino pieno di narcisi. Ne restavo, bambina, incantata. Mi regalò dei bulbi e mi disse: "fioriranno solo tra un anno". Ho aspettato ogni anno. Oggi quei germogli verdi e brillanti e nati da poco mi hanno ricordato Menotti. I narcisi arriveranno presto.

[foto by martaraff]

10 commenti:

  1. strano, anch'io ho conosciuto un vecchietto che li amava.
    mi disse che una volta in questa stagione, l'alpeggio del monte che si vede in fondo alla strada che esce dal paese, era tutto giallo per via dei narcisi e che si facevano gite in quel tempo per vederli da vicino.
    oggi quella cima è brulla, ma narcisi qui e la se ne vedono anche a quote più basse. se ne stanno lì dritti in mezzo ai non ti scordar di me e alle violette che è un piacere vederli e ogni anno si moltiplicano.
    lo sapevi che i bulbi sono velenosissimi?

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    1. Qui i narcisi li ho visto solo nei giardini.
      Nei boschi, invece, mi capita di trovare ciclamini selvatici e violette, di cui ho parlato da qualche parte in passato.

      Non avevo idea che i bulbi di questi fiori fossero velenosi. Una cosa nuova che ho imparato!

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  2. Bene, vedo che passato il magone per le elezioni torni ad essere Euridice, e me ne compiaccio, perché tutti possono sentirsi depressi per l'esito dell'italico voto e scriverne, ma chi così piacevolmente sa scrivere di tutto deve contribuire anche con un breve post come questo a rinfrescare l'aria.
    Diciamo che non amo particolarmente i fiori, ma li ammiro per come sanno essere così rapidi nel dare sensazioni di bellezza, di benessere, di vitalità, per come pur esaurendosi in fretta, a volte solo in un giorno, ti lasciano un ricordo che dura sempre a lungo.

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    1. Non ho nessuna intenzione di farmi rovinare i pensieri e il blog dai nostri politicanti. Vado avanti, dove mi portano i pixel!

      Io, invece, ho sempre adorato i fiori fin da piccolissima.

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    2. Vuol dire che avevo indovinato: malgrado la ruvidezza che a volte appare dai tuoi scritti, traspare la tua gentilezza e sensibilità. Che sia la tua anima nascosta? Sei come me? Nascondi il lato più sensibile perché molto facilmente vulnerabile, leggi che potrebbe essere facilmente ferito?

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    3. Di sicuro ho imparato, col tempo, a non concedermi molto. Solo a poche persone concedo lo spazio per capirmi davvero.
      Non sono poi tanto vulnerabile. Ho costruito una gran bella corazza negli anni.

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    4. Appunto, hai costruito la corazza. Quello che ho fatto io. Mai rivelare appieno se stessi, se non a pochi intimi, a pochi "eletti", se mi è concessa l'arroganza.

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    5. Non ho potuto non crearmi addosso una corazza. E' piuttosto coriacea e mi sta bene così. Qualcuno, nel tempo, mi ha rimproverata per questo ma è stato il mio (e tuo) modo per evitare dolori inutili e cattive persone.

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  3. la ziaE. aveva un ulivo, nel suo giardino. Un ulivo che portò dalla Sicilia ... l'ulivo del paese lo chiamava.
    Attorno una ghirlanda di narcisi gialli.
    Penso che ogni epoca abbia un suo fiore prediletto. Spesso nei giardini dimenticati si incontrano degli iris, reduci silenziosi dell'età romantica.

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    1. Ho rubato un iris selvatico, una volta, sulla collina che sta dietro al castello, nel mio paese. E' cresciuto in due anni ma non ha mai generato fiori. Devo portare pazienza...

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