26 febbraio 2013

Sfogo post-elettorale

Non vi capisco. Proprio non ce la faccio. Possibile che il solito martellamento mediatico, qualche panzana grossa come una montagna, una faccia di plastica e l'immancabile, vergognosa superbia maschilista e beota siano riusciti a dare (di nuovo) questo risultato? Ma voi, elettori e votanti pdl-ioti, voi che avete apposto, nel mistero della cabina elettorale, una croce sopra quel simbolo azzurrognolo non  vi siate resi conto della sconsideratezza del vostro gesto? Cosa deve ancora commettere quell'omuncolo perché voi apriate gli occhi e la mente? Non avrò risposte degne, lo so. Ma devo pur sfogarmi, oggi!

[foto by Flip-Side-BPM]

20 commenti:

  1. si parla sempre di casta, ma direi che sarebbe meglio definirla "setta".
    comunque sia da oggi vorrà dire che ogni volta che parlo con qualcuno farò "anghingò", la conta.
    uno su quattro potrebbe essere l'amico dell'"alieno"
    uno su quattro potrebbe essere il cugino
    uno su quattro l'emulo
    il restante dei quattro quarti sono io, ergo: sto parlando da sola.
    ma tutto è meglio del nano in persona, quindi spero che le parti (quella che ha "vinto" numericamente e quella che ha "moralmente" vinto, cri, cri) antepongano a ciò che le divide quello che le unisce e contribuiscano ad attendere la dipartita dell'avvelenatore di animi in modo costruttivo.
    uno su quattro. ce la si potrebbe fare.
    è che sono incerta sul fatto che con i cri cri ci si ritroverà poi a passare dalla padella nella brace.
    insomma è una situazione molto complessa.
    l'unica certezza è che dato il livello di impoverimento generale, persino le promesse sono bastanti a riempire la pancia e le urne.
    vedremo come faranno a tassare anche quelle.

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    1. Anche io mi/ci auguro che chi ha vinto (coi numeri o con la morale, come dici tu) trovi un modo sensato per andare da qualche parte. E' demoralizzante comunque.
      Sui grillini (cri cri) non so se sia saggio contare. Io, a dirla con sincerità, non mi fido granché.

      Non ci resta che stare a vedere...

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    2. neanch'io mi fido, lo considero un clone del nano, almeno a giudicare la struttura del movimento.
      tuttavia è innegabile che sarà con loro che si dovranno fare i conti.
      a meno che gli eletti di M5S si dissocino dal loro capo, entro un anno andremo a comprare un chilo di pane con le lire, anzi con i milioni di lire.
      c'è solo da prendere atto che chi la pensa così come la leggo da te rappresenti uno scarso 25% del totale, quindi mi sembra improbabile una vittoria anche dopo una comunque auspicabile riforma elettorale.

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    3. Il problema è che non so se abbiano veramente coscienza di cosa si troveranno a fare. Non so se siano in grado di capire che le loro scelte e le loro parole, una volta seduti in Parlamento, non saranno più fantascienza. E che tante cose urlate da Grillo in piazza, seppur molto "popolari", non saranno applicabili né auspicabili.

      Una riforma elettorale è quanto meno necessaria. Il fatto che chi la pensa come me sia un quarto d'Italia, forse, non darà grandi risultati, hai ragione. Ma intanto cambino, e presto, questa schifezza di legge che riflette tutta l'incompetenza e l'ottusità di chi l'ha pensata e realizzata!

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  2. Quelli che si ostinano a votare Berlusconi sono quuelli, che anche turandosi il naso sono disposti a tutto purché non vinca la sinistra. Non lo capirai mai perché non sei visceralmente anticomunista, la tua è un'altra generazione, che non ha conosciuto il terrore dello stalinismo.
    Ma quel che mi preoccupa è che adesso si voglia far passare il voto a Grillo come un semplice voto di protesta,mentre invece è solo un grido disperato di rinnovamento, di chiusura coi vecchi schieramenti obsoleti e marci, con questo sistema politico troppo estremo, col dualismo. Chi non capisce questo non capisce gli italiani. Noi non siamo estremi, o dentro o fuori, ma accomodanti, in tutto. A due estremità preferiamo un qualcosa che stia nel mezzo, tranquillo, al calduccio. Tutto qui.
    Questa volta nemmeno, perché nel mezzo ci stavano due facce da zombi, Casini e Fini, e una che ormai il popolo odiava, quella di Monti.
    I grande trombati sono loro.

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    1. No, non ho vissuto lo stalinismo. Ma ho in testa la testimonianza di una nonna che ha vissuto e pagato il dramma del fascismo, che poi non era poi tanto lontano dallo stalinismo. Quindi mantengo nelle viscere un certo disprezzo per quelle vicende e mi rifiuto categoricamente di dare il mio voto ad un altro squinternato.

      Il voto a Grillo è, come dici tu, il voto di persone sfinite dalle beghe, beghette e marciumi vari. E, in un certo senso, lo capisco: ha il suo senso e la sua logica.
      Quello che continuo a non capire è perché tanti italiani siano ancora appiccicati a quel sudicio essere.

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    2. Però permettimi di dire, caro amico Enzo, che per credere nel terrore comunista nel 2013 (così come per credere alla restituzione dell'imu) bisogna avere cervelli molto piccoli e molto tele-modellabili (cioè essere italioti medi)... La sinistra di oggi, con tutti i suoi difetti, potrebbe portarci al massimo a una socialdemocrazia di stampo scandinavo, o francese, che sta allo stalinismo (ma anche al berlusconismo) come il paradiso sta all'inferno...

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    3. Eppure c'è gente che ancora ha paura della falce e martello, come chi ha paura del fascismo, ma nessuno dei due, comunismo e fascismo risusciteranno. Magari la sinistra di oggi ci desse una socialdemocrazia alla scandinava! A me basterebbe una alla tedesca. Ma chi è il soggetto capace di farla? Bersani? Vendola?

      Euridice non si capacita che ci siano ancora tanti imbecilli che votano il nano. Ma io lo vado ripetendo da mesi: noi italiani non capiamo niente di democrazia, siamo individualisti mentre la democrazia parla in nome di tanti, di tutti.
      Pancia piena e TV alla sera i nostri sogni, e che poi vada tutto in malora.
      Allora diamo il voto al nano, che si fa gli affari suoi ma non ci mette l'IMU, anzi ce lo rimborsa, chi lo sa?
      Siamo un popolo che solo in parte reagisce, e il voto a Grillo è finalmente una reazione.
      Speriamo.

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  3. Sono avvilitissimo. (e comunque molti voti li hanno COMPRATI, su questo non ho dubbi).

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    1. A chi lo dici, je!
      Le "cose" (anche i voti) si comprano. E non solo coi soldi. Ci sono centinaia di modi per comprare ciò che si vuole... figuriamoci!

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  4. mah ... se non ricordo male qualcuno in tempi utili per evitare questa ulteriore menata, aveva detto che la legge elettorale era da rivedere, evidentemente immaginando che ci avrebbe ridotto a come siamo messi oggi. Ma ai partiti va bene così, agli italiani no.
    Ma anche questo è un dato di fatto: quello che vogliono i partiti non è quello che desiderano gli italiani, indipendentemente da dove votano.

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    1. Questa legge elettorale è vecchia di sette o otto anni. Dicevano che l'avrebbero cambiata in extremis, anche durante il Governo Monti. Non l'hanno fatto. Perché? Perché, come dici, a loro va bene com'è. Decidono tutto loro!

      Lo scarto tra quello che vogliono e che fanno e quello che vorrebbero le persone che li votano è sempre più evidente. A noi soli però.

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  5. il mio sfogo non prevede parole,
    si nutre di istinti omicidi.

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  6. Ormai bisogna guardare in faccia la realtà: il nostro è un paese corrotto. Oltre alla corruzione dilagante sconta un’enorme arretratezza culturale. Pasolini diceva che in Italia c’è il popolo più analfabeta e la borghesia più ignorante d’Europa. C’è anche una terribile frase di Montanelli che mi sembra efficace: “Un po’ di fascismo e un po’ di Sanremo e gli italiani son contenti”. E trovo tragico che i grillini festeggino sulle macerie di un paese che, prima che economicamente, è culturalmente spacciato.

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    1. Corrotti e arretrati. Devo sottolineare che le due cose vanno a braccetto. La prima non può esserci senza la seconda. Si nutrono a vicenda.
      Certo, a parole tutti sono diversi e prendono le distanze. Peccato che nei fatti, miseri e profani, sono tutt'altro.

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  7. Condivido al 1000%.
    Non ci possiamo lamentare, perchè abbiamo ciò che ci meritiamo.
    Negli ultimi anni recandomi all'estero, anche se so per esperienza che tutto il mondo è paese, a volte mi è capitato di vergognarmi di essere italiano per colpa di quell'ometto complessato che dici tu.
    Non avevo dubbi che sarebbe andata di nuovo così!!

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    1. Anche se non so chi sei, scelgo di risponderti.

      Non sono andata all'estero ma ho ascoltato le testimonianze di amici che, come dici, recandosi in altri Paesi hanno patito l'essere italiani per colpa dell'omuncolo. Sono stati presi in giro o derisi con ironia e sarcarsmo per colpa dei vizietti del cav. tanto noti e tanto divertenti agli occhi di altri.

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