2 gennaio 2013

La noia ha gli occhi di cera

La noia ha gli occhi di cera, velati da una foschia che imbratta ogni cellula. La noia fa paura. Per questo si ha sempre fretta di riempirla con qualcosa: balbettii, schegge, lividi o coriandoli. E' vietato annoiarsi, a quanto pare. Eppure ciò che la noia insegna non si impara altrove. Il suo dilatarsi (che è il dilatarsi del tempo interiore) diviene caverna ed ingoia i pensieri fino a renderli duri come ossa. Sedersi accanto alla propria noia è un mistero che professano in pochi. I soliti pochi che non sfuggono né alla solitudine né al silenzio. I soliti pochi che sanno bastare a se stessi.

[foto by Bucikah]

10 commenti:

  1. Io ho vissuto con la mia noia i momenti migliori della mia vita, i più creativi intendo. Come adesso che immerso nella noia e nel grigiore sto scrivendo il mio ultimo romanzo e mi devo affrettare, perché mi sono posto un limite di tempo.
    Ho dipinto quadri di notevole effetto in una cantina, dove mi chiudevo perché nessuno disturbasse la mia noia.
    Sono tanto affezionato alla mia noia, le voglio bene, mi fa compagnia da quando ero piccolo. "Guardatelo, è sempre annoiato alla sua età" diceva mia madre, e non ci capiva niente. Io fantasticavo in assoluta solitudine mentale, anche in mezzo a tanta gente. Solo dentro la mia testa, dentro il mio mondo, dentro la mia noia.
    Bel post hai scritto, un francobollo di razza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vivo la noia un po' come te. La sfrutto per pensare e per immaginare. Non dipingo, purtroppo. Anche se mi piacerebbe molto. Magari un giorno, per noia, riuscirò a fare anche quello. Perché no!

      Elimina

  2. Uno dei romanzi più belli di Moravia s’intitola proprio ”La noia”. Nelle sue parole essa è il motore di ogni cosa. Poiché si annoiava Dio creò il mondo, poiché si annoiava Adamo colse la mela, le guerre scoppiano per noia, etc. Io ho sempre pensato che la noia sia una profonda esperienza spirituale. Mi riconosco perciò nelle tue parole e gioisco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione.
      Conosco "La noia" di Moravia. Anche se l'ho letto tanto tempo fa, ormai.
      La noia, come spieghi, è una profonda esperienza spirituale, per chi sa comprenderla.

      P.S. Hai visto? Sto iniziando a leggere il libro della Teller che avevi suggerito sul tuo blog qualche tempo fa. Ti dirò!

      Elimina
  3. anche io ho letto il libro della Teller e mi è piaciuto molto e se vi interessa di Niente ha scritto una bella recensione Emanuele Trevi che condivido interamente:

    http://www.marcovigevani.com/wp-content/uploads/Recensione-Trevi-Niente.pdf

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io l'ho appena iniziato e, a fiuto, mi sembra davvero notevole.
      Ne scriverò su Lanke appena possibile.

      Elimina
  4. è quello che manca ai bimbi del giorno d'oggi: un tot di sana vecchia noia. Mancano interi pomeriggi di cazzeggio, a guardare mamma che preparava il minestrone, a far scorrere il dito sul vapore della finestra, a ritagliare figure dai giornaletti, ad annoiarsi.
    La noia è sorella dell'ozio che è il padre dei vizi, forse per questo è sempre stata giudicata male. Eppure ogni cosa ha il suo verso positivo e il suo verso negativo.
    Oggi i bambini sono riempiti di corsi e ricorsi e non si annoiano mai. Non oziano mai, eppure sono viziati.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono viziati, forse, proprio perché non sanno come gestire la noia. Abituati come sono ad avere una marea di oggetti per riempire il tempo e la testa. Certo, i bambini si annoiano facilmente ma bisognerebbe insegnare loro che la noia non è per forza un martirio.

      Elimina
  5. mi ricordo della noia ai tempi della fanciullezza. Beati momenti che non tornano. Niente torna. Dolce sera mia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono sicura che anche oggi (non più fanciullo) qualche momento di noia si fa sentire.

      Buon mattino, Agart!

      Elimina