14 dicembre 2012

Tanto non vince

Ogni volta spero che sia l'ultima. E invece no. Lui (il B.) si ostina a propinarsi a noi italici come la più nefasta delle malattie croniche. Nonostante l'arroganza plastificata e la linguacciuta ostinazione di chi non sa cosa inventarsi, il "vostro" sa benissimo che stavolta non vincerà. Perché i suoi patetici tentativi di rendersi credibile sono ormai singulti senza senso, perché se qualcuno lo sottoponesse ad una (sacrosanta) perizia psicologica ne caverebbe fuori un caso disperato, dai toni che vanno fra il patetico e il depresso. Umiliante arrivare a questo punto. Lo vedono in tanti, tranne lui e i suoi accecati sudditi.

[foto by korrox]

23 commenti:

  1. Ma infatti sono proprio i sudditi quelli che mi spaventano.
    Perchè nonostante sia palese il fatto di aver a che fare con un pazzo devastato, continuano imperterriti a credergli.
    Anche quando dice tutto e poi il suo contrario.

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    1. I suoi sudditi sono suoi sudditi proprio perché normalmente privi di qualsiasi traccia di spirito critico.
      Come avrai notato quei pochi che hanno avuto un qualche piccolo contrasto con le scelte del "re" sono stati cacciati in fretta.

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  2. mi sono chiesto come mai faccia così paura una mummia, se tanto pare che a tutti sia insopportabile, non tanto per il modo quato per la competenza.
    Il sospetto è che ci sia una maggioranza che gli garantirebbe l'elezione, che poi questa avvenga per effettiva conta di elettori o per compravendita mafiosa dei consensi poco importa. In ognuno dei due casi risulta chiaro che l'Italia non è un paese democratico.

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    1. A dire il vero tra i prim film horror della storia del cinema, se non vado errata, c'è proprio una pellicola dedicata ad una sorta di mummia assassina. Quindi le mummie, se vogliamo, sanno fare parecchia paura. Almeno nella finzione cinematografica.

      A dire il vero il soggetto in questione non è insopportabile a tutti, ma a una discreta parte di noi. Una buona parte di elettori, purtroppo, continueranno a votarlo. Ad occhi chiusi. Ad orecchie chiuse. A bocca chiusa.

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  3. Ho votato per quella parte nel '94, perché ho creduto nel nuovo e perché non sono perterritamente non sono di sinistra. Ho rivotato la volta successiva perché ho ceduto all'alibi dell'improvviso complotto dei PM. Chissà, dicevo, sono già capitati e capiteranno ancora.
    Dopo ho smesso di votare: non voto a sinistra per convinzione viscerale; non voto "color che son sospesi" eternamente e fanno come la bilancia un po' a destra e un po' a sinistra,che sono quelli che mi fanno schifo, perché sono prostitute della politica -vado con chi meglio e di più mi paga, vero Casini?-; non voto un ectoplasma che riciccia come una vecchia patata.
    Ma i suoi seguaci, quelli che lo votano, come fanno?
    Le sue seguace, beh quelle le compiango, senza il matusa potrebbero andar a coltivare meloni.
    Chiunque avesse un minimo di decoro dovrebbe astenersi dal votare la mummia.

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    1. Santo cielo!
      Lo hai votato e pure ri-votato.
      A questo punto credo che tu sia piuttosto colpevole, come tutti quelli che ci hanno malgovernato negli ultimi vent'anni.

      Anche tu sei stato un suo seguace. E forse dovresti essere proprio tu a spiegare a me come si fa a votarlo. Anzi: spiegamelo perché io non riesco a capirlo.

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    2. C'è un modo solo per spiegarlo: innanzi tutto io ho votato nel 1994 AN, perché pensavo che Fini fosse un galantuomo; Berlusconi mi sembrava allora un imbonitore, ma innocuo. Non mi è piaciuto l'avviso di garanzia mandato a Berlusconi a Napoli in una conferenza internazionale, per cui lo ho ritenuto un sabotaggio. Fossi stata qui in Germania a leggere le battute velenose su tutti i giornali di un certo peso come la Frankfurter Allgemeine Zeitung, ci avresti sofferto anche tu, perché non parlavano male del presidente del Milan, ma del Presidente del Consiglio italiano. Giudicai quell'atto dei giudici -in quel momento- un'idiozia malevola e rivotai AN, alleata del Berlusca, perché non si era ancora rivelato per quello che effettivamente è, un istrione pericoloso, e soprattutto perché ancora credevo in Fini. Poi mi sono ricreduto su tutto: su Fini, sulla politica -cosiddetta- del centro destra, su Berlusconi in quanto imbonitore NON innocuo e ho smesso di votare, perché non mi riconosco in nessun schieramento.
      Avrei veduto volentieri Renzi al posto di Bersani, ma non lo hanno voluto.
      Se hai capito mi fa piacere, se non hai capito mi farà dispiacere, ma come dice la famosa battuta finale di "A qualcuno piace caldo", nessuno è perfetto.
      E io aggiungo, nessuno è imperfetto quanto me.
      Però non mi sento responsabile delle sue bravate, né di tutto il marcio che teneva celato sotto e che pochissimi sapevano che ci fosse e dove fosse.

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    3. Mi piacerebbe capire perché, nonostate una fiducia tanto profonda inizialmente, ad un certo punto ti sei ricreduto.
      Cosa ha fatto saltare le tue certezze su Fini e Berlusconi? Quale evento ha scatenato la tua reazione negativa?

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    4. Io sono una persona sincera, anche troppo, pertanto a volte qualcuno mi giudica male, perché pensa che io menta, dato l'andazzo generale. Io parto dal principio che tutti siano onesti, come me, che tutti siano buoni, come me; non sono come mia madre che non dava fiducia a nessuno, salvo dargliela dopo anni di prove di affidabilità. Io sono esattamente il contrario: do la fiducia a prescindere per poi toglierla del tutto se vedo la falsità e il tradimento.
      Ho capito che Berlusconi era un malvagio imbroglioncello quando ha fatto fessi tutti col trucco del ponte sullo stretto. Ma quando mai? Si trattava di creare una utilità vantaggiosissima per la mafia, questo lo potevano capire tutti, e lui ci va a vincere le elezioni.
      Ho capito che Fini non era onesto quando ha cominciato a tentennare e traccheggiare andando a confluire nel PdL e affondando AN per esigenze elettorali e niente altro.
      A me è bastato. Ho riguardato tutte le mie certezze a posteriori e ho trovato le falsità e capito, in ritardo ma in tempo.
      Temo che questo processo non lo abbiano fatto in tanti, bensì tanto in pochi, se è vero che solo questo giochino che sta facendo il grande re un passo indietro e uno avanti gli ha già portato un aumento nelle previsioni di due punti.
      Non vincerà, ma non perderà, che è quello a cui ignobilmente mira: la ingovernabilità del nostro paese.

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  4. tragicamente, a parte l'aspetto e il contenuto rivoltante, in quanto ad arroganza e incompetenza con o senza di lui cambia poco niente.
    a maggior ragione se si considera che con l'attuale legge elettorale il senato temo terrà in scacco anche chi, alla camera, fosse mosso dalle migliori intenzioni.
    anche se preferirei che a estirpare l'innominato bastasse la nostra determinazione, ben venga la satira e pure questa sorta di "adozione" europea che, onestamente mi urtica alquanto, ma in questo caso cade a fagiolo, anche se abbatterlo fisicamente resta l'unica garanzia di non ritorno.

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    1. Arroganti ed inconcludenti, purtroppo, i politici lo sono un po' tutti. Li sento parlare praticamente in ogni dove e su ogni argomento. Tra le loro parole e la realtà della vita vera delle persone vere c'è una serie di abissi.

      Io sarei davvero felice se, alla fine, gli bastassero dieci dita per contare i suoi voti. Ma così non sarà. E tornerà a tenere in scacco il Paese e tutti noi coi suoi mezzucci da poveraccio che, però, rimangono legittimi in un Paese di cavilli e patetici burocrati come è il nostro.

      L'idea di abbatterlo fisicamente rimane, anche per me, l'unica realmente efficace.

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  5. Ha tragicamente ragione teti900: come sostenuto anche da Sergio Romano, l'eroe dei telespettatori coatti sa benissimo di non poter vincere, ma sa che con l'orrido e vergognoso Porcellum potrà ottenere il pareggio al Senato. Stavolta la sua intenzione non è governare (che già sarebbe irresponsabile), ma rendere ingovernabile l'Italia (quindi doppiamente irresponsabile).
    Io rispetto le idee di tutti, ma se vengo a sapere di qualcuno che l'ha votato stavolta, come minimo gli tolgo il saluto.

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    1. Le sue intenzioni sono subdole e vergognose, come sempre. Non c'è da sorprendersi, in fin dei conti. Non gli è mai fregato nulla di nessuno, tranne che di sé e dei suoi squallidi interessi personali ed imprenditoriali. Prego ardentemente che, un giorno, tutto possa ribaltarsi e quello che ora lo tiene in piedi possa precipitargli rovinosamente addosso fino a farlo sparire per sempre.
      Amen!

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  6. Ci chiedevamo proprio questo a tavola ieri sera, con vecchie amiche, ci chiedevamo chi mai potesse avere cotanto pelo sullo stomaco da votarlo.
    Ebbene pensa che una mia amica ha degli zii che lo ri-ri-ri voterebbero!!! Gente mediamente intelligente che crede ancora al complotto della magistratura!

    @EURI
    perizia psicologica è poco, qui ci vuole un intervento a cervello aperto di ego-suzione e di ricostruzione psichiatrica!

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    1. I messaggi che arrivano alle persone, anche mediamente intelligenti, sono sempre gli stessi. E' chiaro che a furia di ripeterli da ogni parte (TV, giornali, web, ecc.) alcuni finiscano per credergli senza indagare o cercare di andare più a fondo. Una sorta di nenia sfiancante da cui molti sono ormai nauseati ma, torno a ripetere, bisogna avere un briciolo di spirito critico per farsi un'opinione propria.

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  7. porcellum per lui e per tutti gli altri che lo supportano silenziosamente. Una tragedia

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  8. Non sottovalutare gli italiani. Potrebbero ancora rivotarlo. A quel punto la soluzione sarà una sola: sparargli. Ne sto giusto parlando in questi giorni con Acume. Potrei anche convincerlo.

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    1. Non sottovaluto e, men che mai, sopravaluto gli italiani. Infatti la paura che ci sia tanta gente pronta a rivoltarlo per l'ennesima volta (santapace!) è forte e concreta.

      Il mio adorato Acume potrebbe ascendere direttamente al cielo degli arcangeli se riuscisse a fare tanto per il popolo italico. Un eroe, un santo, un illuminato!

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    1. Anche un'arma bianca potrebbe andare...

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    2. Anche una sassata alla David, che ve ne pare?

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    3. Hanno già provato con un duomo di Milano in miniatura e non è servito a niente!

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