2 dicembre 2012

Io e la mia casa

Ci stiamo conoscendo, io e la mia casa. Ha una luce diversa e suoni che non so distinguere. Non ancora. Ho ricostruito piccole porzioni di ciò che serve a farmi sentire me anche qui dove non ero: libri ad accogliere, pochi oggetti pieni d'affetto e ricordi e l'assenza di quei fronzoli che proprio non mi si addicono. Ci osserviamo a vicenda e cercheremo di star bene. Lei non mi ha vissuto ed io non ho ancora vissuto lei. La nostra reciproca costruzione non è fatta di mattoni e cemento, ma di una confidenza e di un sentire che arriverà con pazienza e con l'andare delle stagioni.

[foto by PetalDreams]

24 commenti:

  1. le stesse cose che accadono tra me e la mia casa.
    Gemellate dallo stesso destino...

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    1. Sì, lo avevamo constatato anche in altri momenti.
      Stiamo conoscendo le nostre nuove case...

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  2. e poi succede, che una notte, riesci a girare senza accendere le luci, e nella penombra ti accorgi di conoscerla.

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    1. Ancora non è accaduto.
      Ed hai ragione, appena sarò in grado di vagare al buio vorrà dire che l'avrò conosciuta davvero.

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  3. Che poi come arredano bene i libri, non c'è nient'altro.

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    1. Sorrido...
      E' vero, però.
      Tutti quelli che vengono a trovarmi si soffermano sui libri che ho messo a posto sulle varie mensole. Ce ne sono parecchi, ma devo ancora completare il loro trasloco.

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    1. Ti piace?
      L'ho trovata su DeviantArt, come tutte le altre che sono nel blog.

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  5. Pare che la casa sia un po' la nostra identità. Ma, come ogni identità, ci sono quelle fasulle, di facciata, che ostentano solo opulenza economica. Oppure ci sono quelle convenzionali, identiche ad altre migliaia, talmente banali da essere intercambiabili. E poi ci sono quelle autentiche, originali.

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    1. Non so ancora com'è la mia casa. Probabilmente poco vissuta e non del tutto mia. Ma so che tra qualche mese andrà meglio e mi somiglierà di più.

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  6. Mi permetti di continuare? Grazie.

    Io e la mia casa ci eravamo conosciuti tanto tempo fa. Era stato un incontro casuale, quando eravamo entrambi assai giovani e ci eravamo subito piaciuti. Lei mi aveva aperto ogni suo angolo segreto, che io subito avevo occupato con nonchalance, non certo col cipiglio dell'occupatore. A lei era piaciuto così, anche a me farlo così.
    Ci siamo voluti bene per tanti anni, qualcuno oggi dice che fossero troppi, ma a noi andava bene.
    Lei però alcune settimane fa mi ha tradito, con un torrente di acqua che passava di lì.
    Io adesso la sto ripagando non con la stessa moneta, perché io a tanto non mi abbasso, ma faccio di peggio: sto pensando di abbandonarla, ma intanto ancora non voglio farglielo capire, voglio che sia una sorpresa cocente, come cocente è stata quella che lei ha dato a me.
    Una mattina me ne andrò e la lascerò sola, al prossimo che qui verrà, augurandomi che sia un perfido invasore, che la massacri di perforazioni alle pareti, dove non metterà più i meravigliosi quadri che vi tenevo appesi io, ma volgarissime foto di schifosissimi luoghi di villeggiatura, con genti panciute e satolle di alcool, con gli occhi mezzi fuori dalle orbite, pronte a cospargere di urine il suolo altrui.
    Questo si è meritato la traditrice, ma ancora non lo sa, e tanto mi dà un sadico godimento.

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    1. Amore ed odio.
      Se non fosse una casa, potrebbe confondersi con una persona in carne ed ossa.

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  7. Saprai arredarla con il tepore poetico delle tue parole, con i dorsi tutti diversi dei libri, quelli letti e quelli ancora da leggere. Sarà una veduta d'interni insolita. Amerai gli scorci autunnali sui quali si affacciano le tue finestre e la riscalderai con l'odore del pane.
    Auguri, Euridice. Per cento anni.

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    1. Finora ho portato con me tre o quattrocento libri. Ma ne ho ancora parecchi da recuperare. Ho appogiato una scatolina di legno intarsiata, un piccolo gufo di ceramica e qualche minuscolo oggetto di cristallo.

      Non vivrò altri cento anni, ma ti ringrazio per lo splendido augurio.

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  8. ma quindi... hai cambiato casa anche tu?

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  9. Che bella sensazione, la conoscenza reciproca con la propria casa...io la sto gustando da qualche mese, e più ci conosciamo, più stiamo bene insieme.

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    1. Sono davvero felice per te. Spero che anche a me succeda la stessa cosa. Te lo saprò raccontare tra qualche tempo!

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  10. Mi auguro che vada tutto bene nella casa nuova. Sei vicina o lontana dalla tua casa precedente o hai proprio cambiato anche aria e paesaggio?

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    1. Per il momento, a parte le pratiche per le utenze ed altri impicci, va tutto benone.
      Non sono molto lontana dalla mia casa. Sui 12/15 km, circa e il paesaggio non cambia granché: le mie montagne sono sempre qui!

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    2. Son contento. Noi invece mi sa che fra un anno o anche meno cambieremo questo appartamento che si aggiungerà così a tutti gli altri lasciati alle mie spalle. Insomma siamo un po' girovaghi.

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    3. Io invece sono piuttosto stanziale. Non amo cambiare vita. Mi affeziono ai luoghi e alle cose. Non è stato facilissimo per me arrivare qui, ma mi sto ambientando.

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    4. Anche io ci metto un po' ad ambientarmi però ci metto pochissimo anche ad andarmene. Uguale la mia compagna. Per assurdo l'anno prossimo potremmo organizzare una vacanza in un luogo dove magari ci andrebbe di trasferirci.

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