28 novembre 2012

Fuori fuoco

Schiaccio i polpastrelli su palpebre sfinite, alla sera. Le ore vissute sembrano allontanarsi come siluri mentre, osservando la copertina del libro in attesa di parole da giorni, la stanchezza mi contempla senza particolare pietà. Riconosco le occhiaie brune della colpa, il silenzio opaco e sibilante di tutto quello che avrei dovuto fare e che, per una serie incalcolabile di motivi e dimenticanze, non ho fatto. Non metto a fuoco nulla, di recente. La miopia sembra straripare passando dagli occhi al resto della mia vita. Intanto piove a dirotto ed io vorrei restituirmi tempo e quiete.

[foto by S-t-r-a-n-g-e]

14 commenti:

  1. qua la mano socia
    posso definirti compagna di stanchezza?
    stasera mi sono addormentata a un corso d'aggiornamento, ed ero pure in seconda fila, sotto gli occhi della strizza relatrice, me tapina!

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    1. Carissima!
      Almeno non sono sola...

      Al momento non mi è capitato di addormentarmi inn pubblico, ma forse solo perché è mancata l'occasione giusta.

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    2. caspita, se non ti sei mai addormentata in pubblico sei una ragazza sveglia :)

      Io mantengo la nomina di "quella che s'addormenta" dai tempi della gioventù.

      A un compleanno i miei amici rubarono dalla bacheca del cinema parrocchiale il poster del film della disney
      "la bella addormentata nel bosco" e me lo regalarono :))

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    3. Molto gentili i tuoi amici. Di una certa sensibilità, occorre dire.

      Beh... almeno non soffri d'insonnia come me!

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  2. Occhi ... occhiali e occhiaie ... un occhiata su un giorno ormai passato. Ti abbraccio! 'notte

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  3. Silvia, Euri: coraggio ragazze, il peggio per voi deve ancora venire. La stanchezza di chi lavora è il condimento di una giornata sudata e rispettata da tutti; sto parlando della vostra stanchezza e quindi della vostra giornata. La pennica davanti ad altre persone, in una riunione per esempio o all'inizio di un film, sta solo a significare biasimo per il relatore della riunione o per il regista, in quanto rivela la noia che le loro parole o il loro lavoro induce negli altri.
    Ma quando vi capiterà di addormentarvi davanti ad un piatto di lasagne in un ben noto ristorante pieno di avventori e di essere risvegliati dal "silenzio soffocante" di tutti che vi stanno guardando come si guarda un vecchio orango dietro le sbarre dello zoo cittadino, allora capirete lo sconforto che può impossessarsi di chi riteneva che le genti potessero interessarsi a lui solo per certe ben specifiche qualità artistiche, laddove ci sia ben poco di artistico in una sonora ronfata in un ristorante a quattro stelle.
    C'è rimasto solo qualche imbecille che ti viene vicino e ti dice: "Brauchen sie einen Kissen, Opa?", cioè a dire, ha bisogno di un cuscino, nonnetto?

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    1. Sì, sono stanca. Per il lavoro ma anche per una serie di situazioni che, se tutto va bene, da domani potrebbero "normalizzarsi" (ricordi la nuova casa di qualche post fa?).

      Per il momento, come ho scritto anche a Silvia, non mi sono ancora addormentata in pubblico. Ma non escludo che possa accadere!

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  4. Andrà tutto bene, Euridice.
    È solo stress situazionale di una persona che si evolve di continuo e cambia. Soltanto chi vive di un'esistenza piatta non conosce questa stanchezza. Sei una donna forte.
    Andrà tutto bene, Euridice.

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    1. Sono forte, ma inizio a sentirmi senza energia, Veil.
      Nei prossimi giorni avrò ancora altri quotidiani tour de force da condurre, ma spero di non crollare proprio alla fine!

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    1. Farmi addormentare ora per svegliarmi direttamente in primavera. In sostanza: mandarmi in letargo!

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  6. Meglio chiuderli, gli occhi, ogni tanto. Tempo e quiete arriveranno.

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    1. Provo a chiuderli appena posso, espe.
      Aspetto tempo e quiete come non mai, stavolta.

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