2 ottobre 2012

La memoria di Shlomo




in memoria di Shlomo Venezia

8 commenti:

  1. Sono stato a Dacau e mi è bastato.
    La memoria è fondamentale, ma adesso bisognerebbe guardare avanti.
    Ma non è vero, come sento dire, che una tragedia simile non accadrà mai più, perché oggi la vigilanza dell'ONU è al massimo e perché bla bla bla bla...
    Vero il contrario: chi cerca di impedire il massacro giornaliero che sta avvenendo in Siria?

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    1. Il timore che possa accadere di nuovo non è infondato. Non perdere la memoria di ciò che è stato diventa quindi fondamentale. Shlomo Venezia, come altri testimoni, ha contribuito a fare in modo che la Shoah non passasse nel dimenticatoio.
      Tu ed io, che ora ne parliamo, stiamo contribuendo a mantenere viva quella memoria.

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  2. non so se il riferimento è collegato a QUESTA notizia, o sono io che le collego.
    ennesimo esempio di "alterazione" dei fatti e di tante altre cose che concorrono a segnare il destino e la memoria futura. ci metto l'ahimè finale perchè andrebbe coniata una parola capace di riassumere efficacemente la sensazione prodotta.

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    1. No. In verità il mio post è dedicato a Shlomo Venezia che è scomparso ieri. E' l'autore di un libro molto duro e molto interessante che si intitola "Sonderkommando Auschwitz" che ho letto qualche tempo fa e che spero leggano in molti. Soprattutto ora che Shlomo non c'è più.

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    2. Nel caso in cui volessi approfondire, ti lascio questo link alla mia recensione: http://www.lankelot.eu/letteratura/venezia-shlomo-sonderkommando-auschwitz.html

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    3. grazie, di lui avevo appunto visto qualcosa di simile al tuo video in tv, ma non sapevo fosse mancato.

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  3. In biblioteca oggi era esposto il suo libro.
    Sai che di questo testimone non ne avevo mai sentito parlare finora?
    C'è solo da sperare che la morte degli ultimi sopravvissuti non cancelli la memoria di ciò che è stato ---
    Sono stata anch'io a Dachau, quando avevo 16 anni ... serve.

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    1. Sarebbe stato bello, oggi, vedere il suo libro esposto un po' ovunque.
      Ho "conosciuto" Shlomo attraverso un'intervista televisiva, diverso tempo fa. Poi è passato un po' di tempo e, quasi per caso, nella libreria che si trova alla Stazione Termini a Roma, ho notato il suo libro. Non ho esitato un istante e l'ho comprato.

      Ho letto e leggo molti libri sulla Shoah. Vorrei andare anche io in quei luoghi un giorno o l'altro anche se so che dopo sarò diversa.

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