10 settembre 2012

Gli amori malati

Gli amori malati circolano in vena come fluido vischioso e letale. Si tramutano in incubi discendenti capaci di nutrire paure inconsolabili. C'è un'obbedienza sorda che si rende schiava e non sa pensare: ne ho visti alcuni e ne ho vissuti altri. E quando il limite di un amore si fa malattia ci sono sempre rovine da rimuovere o da tumulare. La pretesa insana di una presenza che non vuole o non può più esistere riduce alla disgregazione. Gli amori guasti fanno i conti col tempo solo quando il tempo è finito. Non c'è consiglio che tenga né colpe da abbattere. La negazione di sé e la furia di un fallimento negano quella dignità che, invece, avrebbe diritto di urlare a squarciagola.

[foto by Bitias]

22 commenti:

  1. Più son difficili e morbosi e più mi piacciono. Infatti mi dovrei far curare ma c'ho rinunciato. Buongiorno Euridice

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    1. Buongiorno Sara!
      Gli amori difficili sono quelli che vale sempre la pena vivere. Quelli morbosi, invece, sono quelli che non danno scampo e dai quali mi tengo alla larga. Sempre!

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  2. hey, sorella, mi hai preso in contropiede con questo post.
    stavo pensando un po' le stesse cose.
    take five

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  3. Gli amori malati sono quelli che vivi e non vedi.
    E non sentono ragioni.
    Salvo poi riguardarsi indietro stupiti e chiedersi come sia stato possibile farsi coinvolgere.

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    1. Mi guardo indietro anche io, a volte, e non me ne capacito. Eppure è stato ciò che è stato. Poi si guarisce. Qualcuno, invece, si ammala in maniera cronica ed allora è perso.

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  4. Gli amori malati vanno curati con la malattia dell'amore, quella vera, sana e sacrosanta. Ma prima bisogna tagliare, liberarsi.

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    1. Sono perfettamente d'accordo con te. Ma quel taglio e quella liberazione, spesso, sono complicatissimi da ottenere.

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  5. amori malati....l'importante è non farli diventare cronici, il guoaio è che non sempre ci si accorge di essere malati

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    1. Esatto.
      Spesso le persone malate d'amore non si rendono conto che stanno rovinando la propria esistenza e, non di rado, quella di chi è loro accanto.

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  6. Ci sono streghe che mescolano unfusi per ogni male. Puoi trovarle chine in religiosa preghiera. Cerca tra gli umidi boschi dove la civetta veglia.

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    1. Sorrido...
      Sai che mi dicono spesso che sono una strega?
      Mio padre usa il termine "stregaccia", ma lui mi vuole bene!

      P.S. Ho cancellato l'altro commento perché era identico a questo. Forse il sistema ne ha pubblicati un paio per errore.

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  7. io sono a posto, ho fatto l'antirabbica. =D

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  8. Io ne uno in memoria, ma basta per dieci, per durata e per portata. E' soprattutto la durata che non riesco a perdonarmi, il tempo dell'obbedienza alla schiavitù senza senso, di cui non riesci a vedere l'inizio e la motivazione.
    Però alla fine ce l'ho fatta, oggi conosco amori infinitamente migliori e sono arrivata alla conclusione che gli amori guasti, come li chiami tu con esemplare "precisione",sono malattie dalla durata imprevedibile, ma tocca farsene una ragione...dopo.

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    1. E' solo "dopo" che comprendi il livello della tua malattia. "Durante", purtroppo, nonostante le parole, i consigli e altre consolazioni, non è possibile prenderne coscienza.

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  9. Ti sembrerà forse un po' assurdo, ma io avevo tanta coscienza del grado della mia malattia che ne ero spaventatissima, del grado d'intensità intendo, e non ne vedevo l'uscita.
    Forse ho iniziato a guarire quando dallo spavento sono arrivata alla consapevolezza e all'accettazione: era una malattia a decorso lungo, ma non poteva durare per sempre, prima o poi avrei trovato la leva per scardinarla.

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    1. Beh, allora sei stata a tuo modo fortunata perché avevi comunque coscienza del tuo "male". Normalmente non è così. Non si vede e non si percepisce il grado di devastazione che certi amori procurano quando si vivono. E continuo a domandarmi se in tali condizioni l'amore sia da considerarsi amore.

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