2 maggio 2012

L'acqua sotto i ponti

La gente passa. Qui dentro e là fuori. Qualcuno è rimasto, qualcuno saltella tra un'ipotesi e una raccomandazione. Ci sono facce che non ho mai visto e mai vedrò. Non me ne faccio un torto e neppure una speranza, ché il tempo di collezionare figurine non voglio regalarlo a nessuno. Di voci ne ho ascoltate a bizzeffe ma poi la mancanza di novità e di genio ha finito per farmi annaspare nel prevedibile e nel tacere per sempre. Le persone scorrono come un fiume, qualcuno si aggrappa ad un rovo o ad una ragnatela ma poi, nel fresco di un mattino o nel precipitare di un gorgo, scivola e per incastrarsi altrove. E' così: lascio che tutto scorra perché anche io scorra col tutto.

[foto by tju-tjuu]

18 commenti:

  1. Panta rhei os potamòs, recita il celeberrimo aforisma attribuito a Eraclito. Tutto scorre come un fiume. E si porta via tutto. Ma recentemente in un commento mi sono sentito replicare, che a volte si formano dei mulinelli con acqua che stagna -e puzza, aggiungo io- e quindi "non" tutto scorre.
    È un po' il senso del quotidiano: c'è chi va, c'è chi va piano piano, c'è chi non va per niente.

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    1. Se l'acqua è ferma, come dici tu, forma stagni e paludi. Ed allora emana cattivi odori.
      Secondo me scorrere è indispensabile. Ma anche veder scorrere è indispensabile.

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    2. Certamente, si scorre o ci si allontana dalla base di partenza tutti insieme ogni minuto, filosofia spicciola ma reale.
      Facendo poi riferimento a ciò che dice mtp e alla tua risposta, posso obiettare che ancora non siamo abbastanza cresciuti per capire che il mondo virtuale ha una sua realtà, che siamo noi -esseri del mondo reale- a creare, quindi realtà vera e non virtuale.
      Quando pensi sei tu che pensi, e ciò che realizzi nel tuo pensiero -pur restando virtuale al di fuori di te- appartiene a te, ossa e ciccia. Di questo e del valore reale del mondo virtuale sono convinto. Ogni parere contrario è però rispettabile.

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    3. Il virtuale, per forza di cose, è retto da gente in carne ed ossa che porta online i propri pensieri, le idee, gli scritti, le immagini, la musica e quant'altro.
      Ma qui si può anche sparire in un istante. Si può cancellare tutto con un semplice click.
      La virtualità è anche molto evanescente e leggera. Non sempre crea legami, non sempre riesce a generare rapporti solidi. Accade anche nella realtà, ovviamente. Ma qui è la regola.

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    4. Giusto, ma opinabile in senso lato. Rifletti su quanta gente -da sempre e di ogni ceto, non alludo a caste particolari- pensa una cosa e ne dice un'altra, pronta a farne una diversa ancora.
      Qui almeno con un click hai chiuso, come dici tu; altrove, nella vita cosiddetta reale, la cosa si trascinerebbe avanti senza a volte poterne vedere la fine.
      Ma, come ho già scritto, ogni parere contrario è rispettabile.

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    5. La virtulità può essere più "comoda" della realtà. Qui molti (più di quanti si possa immaginare) recitano una parte, pensano una cosa me ne fanno un'altra. Senza contare tutti quelli che costruiscono identità fasulle e si fanno passare per ciò che non sono ma che vorrebbero essere.
      Qui si può chiudere tutto con un click, nella realtà è meno semplice, hai ragione. E questo non fa che confermare il tutto!

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  2. non so perchè, ma leggendo il tuo post ho pensato anche al mondo dei blog.....dove si passa si scorre si sembra di trovare degli appoggi ma poi non sono tali o forse lo sono finchè restiamo o restano qui....

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    1. In effetti il post è molto "ispirato" al mondo dei blog e della virtualità. Qui, come o forse più che altrove, il senso dello scorrere è ancora più evidente.

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  3. Beh, ma è del tutto normale.
    E' la vita stessa che lo impone.
    Non sempre si hanno le medesime necessità ed è quello il momento del distacco.
    Ma non è detto che non ci incontri nuovamente alla foce.
    Che gira e gira, tutti li dobbiamo finire.

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    1. Una sorta di filtro esistenziale?
      Un pettine a cui tutti noi, come dei nodi, arriveremo prima o poi?
      Potrebbe essere divertente.
      Dipende da chi si torna a re-incontrare!

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    2. Per cert'uni ho pronto il travestimento da salmone canadese.
      Che se li ritrovassi, possedendo una diplomazia che si aggira intorno a -1750, sarei costretta ad usare improperi desueti visto che quelli conosciuti sono stati tutti adoperati a suo tempo!

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    3. E' proprio il genere di problematica che mi andavo ponendo.
      Qualche incontro sarebbe anche gradevole, ma tanti altri sarebbero davvero delle catastrofi. Considerando che, un po' come te, il mio senso della diplomazia, col tempo, si sta logorando.

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    4. Ti faccio recapitare un duplicato del travestimento!
      :)

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  4. Sono passato anch'io stasera. Da qui. Qui dentro.
    E sì... mi sono lasciato portare, anzi trasportare, da questo post.

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  5. È una delle cose della vita che mi intristisce... di più... è normale, fisiologico... eppure lo trovo triste!

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    1. A me non sembra tanto triste.
      Pensa a quelle cose tristi per davvero che non vedi l'ora che scivolino via.

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