24 aprile 2012

Femminee complicanze

Donne quindi maestre nell'esercitare la barocca malia del complicabile. Le tue istanze, cara amica, le capisco. E' per questo che mi nascondo dietro un'altra ondata di supposizioni. Come vele aperte verso tutto ciò che è immaginabile e che, per contrasto, la mente di un uomo sa ridurre a un paio di concetti nemmeno ben abbozzati. Se giri in tondo attorno a ciò che vuoi sentirti dire o a ciò a cui non avevi ancora pensato, ti ritroverai a levitare senza alcuna beatutidine attorno ad un concentrato di nulla. Basterebbe, sai, diventare poco, quel poco che basta, quel poco che serve o conviene. A quel punto capiresti che intricarsi la vita è un atto sterile e per giunta assai noioso.

[foto by life-number-9]

20 commenti:

  1. sono nata complicata tanto che sono anni che cerco di semplificarmi.
    al momento sono diventata un nessuno inutilmente complicato dal niente:(
    come si dice? chi nasce tondo non muore quadrato!

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    1. Sono sicura che chi è complicato di natura (e le "femmine" sono complicate di natura) riesce a rendere difficile anche un processo di semplificazione.
      Giusto?

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  2. Le femmine "non" sono complicate di natura, sono diverse dagli uomini. Il guaio è che l'uomo rimane sempre il termine di paragone fisso, quindi ci rimette, di solito, ma non tutti.
    La mia mente, per esempio, non "riduce le cose a un paio di concetti nemmeno ben abbozzati"; sono molto immaginifico e con me tanti altri che conosco. Per fortuna non ho una moglie monotona, cuciniera e spazzatrice e basta.
    Adoro le donne intelligenti, addirittura le donne complicate, perché stuzzicano la mia fantasia, come lo fa Anna Maria, mia moglie.
    Il guaio è che non sono sempre disponibile alle scaramucce, a volte mi rompo e giro i tacchi evitando lo scontro, ben sapendo che questa è la cosa che voi donne più odiate.
    Farvi incazzare, questo è il massimo del gusto, togliendovi dalle unghie il pupazzetto da strapazzare.
    AM mi mette su un muso di una mezza giornata, così io mi faccio in santa pace i fatti miei.

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    1. Le femmine sono complicare di natura, credimi.
      Tua moglie mi fa simpatia, per solidarietà immagino. Non deve essere avere accanto un uomo come te... sorrido!

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    2. manca una parola dalla tua risposta: "non deve essere...avere accanto un uomo come te".
      Completiamo l'indovinello?
      A) "Difficile".
      Certo che non lo è. So preparare un ottimo zabaione, e qualche volta lavo i piatti, senza richiesta da parte di lei. Abbaio, ma non mordo, Silvia docet.
      B) "Facile".
      E perché poi? Non siete voi la parte migliore del creato, la parte più duttile, più adattabile a tutto?
      Solo le donne stupide hanno paura di sbagliare vivendo accanto a un uomo intelligente. Per fortuna mia e sua mia moglie non è stupida.
      Nella risposta a Kiara dici che noi uomini riduciamo tutto ai minimi termini. Dimentichi di dire "dopo avere attentamente selezionato il tutto".
      Voi donne date importanza a quasi tutte le cose, noi selezioniamo le priorità e ci disinteressiamo di quelle cose che non ci piacciono, o che riteniamo non sufficientemente valide.
      A nostro insindacabile giudizio, si capisce, buono solo per noi.

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    3. Hai ragione. Ho dimenticato di scrivere "facile".

      Scrivi "So preparare un ottimo zabaione, e qualche volta lavo i piatti, senza richiesta da parte di lei." E mi viene da sorridere. Ne parli come se saper fare uno zabaione o lavare i piatti senza che ti venga chiesto sia un merito inestimabile. Mi dispiace deluderti ma non lo è. Forse non sai che ormai gli uomini (molti ma non tutti, purtroppo) aiutano in casa e sanno fare più o meno tutto. Parlo anche alla luce della mia esperienza: il mio compagno se la cava benone un po' in tutto.
      Fa da contraltare mio padre, continuando nell'esempio, che non è capace di fare nulla, ma lui appartiene ad un'altra generazione lontana anni luce da quella di oggi.

      Noi donne siamo adattabili. Sono d'accordo. E questo dà il diritto agli uomini di fare quello che vogliono e come lo vogliono solo perché hanno accanto un essere "duttile"?
      Come filosofia di vita mi fa un po' tristezza. E anche un po' rabbia.

      In genere, e da ciò che ho potuto vivere, gli uomini non ragionano poi così tanto sulle cose. Selezionano le priorità, è vero, ma lo fanno spesso alla luce di una convenienza molto personale. A vostro "insindacabile giudizio" è vero. Che spesso, ad essere sinceri, è molto sindacabile.

      P.S. Spero di non aver saltato le parole stavolta!

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    4. No, non hai saltato niente.

      Non hai però -volutamente?- capito la sottile ironia dello zabaione. Strano, mi sembravi più perspicace; per lo meno di memoria più lunga. Non tanto tempo fa hai fatto un'allusione alla mia età, che mi avvicina assai sensibilmente alla generazione di tuo padre.
      Lo so che gli uomini di oggi vanno in pantofole anche in ufficio; io e tuo padre -scommetto- non ci siamo mai andati; anzi a dir la verità non ho mai usato in casa le pantofole ma indossato scarpe vecchie.

      Selezionare le priorità, a mio avviso, significa aver prima ben ragionato sulle cose. Poi si sceglie quello che fa più comodo, a "nostro insindacabile giudizio", l'ho detto io.
      Rimango su quel che ho detto. Ciò non significa che lo trovi migliore e più perfetto di quello che fate voi, solo che a me, uomo non più giovanissimo, faccia naturalmente più comodo.

      Adattabilità e duttilità. Anche qui ti è sfuggita l'ironia, e l'autoprendermi in giro. Non sarà che quando leggi i commenti degli altri badi al sodo e tiri avanti?

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    5. Non so. Probabilmente non riesco a cogliere quella che per te è ironia. Forse non sono sufficientemente capace.

      Mio padre non ha mai lavorato in un ufficio. E a casa usa, e sempre ha usato, pantofole e ciabatte. Mi sa che lui appartiene ad una generazione diversa dalla tua.

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    6. Peccato. Tutti i romani, in fondo, sono ironici. Sono i non-romani incapaci di cogliere la loro ironia.

      Neanche io ho mai lavorato in un ufficio. Solo nel mio atelier e in teatro, come pittore di scena. Ma le pantofole le ho sempre odiate.
      Tuo padre le usa invece? Nessuno è perfetto.

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  3. Io non ho mai ritenuto gli uomini dei semplicioni, stupidoni... alle donne fa molto comodo pensarlo. Ho incontrato più stupidE che stupidI... gli uomini hanno solo un approccio più diretto con la vita, col dolore, con le simpatie e con le antipatie... li ho stimati spesso per questo!

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    1. Non ho detto che sono stupidoni, hanno solo l'accortezza di non sprecare energie (mentali e non solo) per analizzare al microscopio tutto quello che, invece, una donna seziona in porzioni piccolissime ed impercettibili. Tendono a ridurre tutto ai minimi termini. A volte è una virtù essenziale, altre volte è solo un modo per sfuggire alla realtà.
      La stupidità, quella vera, è trasversale.

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    2. Eppure, sai... io non li trovo facili da capire per nulla gli uomini... sarà che per una complicata come me la cosa più difficile da capire è proprio la semplicità... bò!

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    3. Facili non sono. Soprattutto se, come spesso capita, nascondono le loro vere intenzioni. La dissimulazione, la menzogna e l'immancabile vigliaccheria sono arti in cui non hanno pari.

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  4. "La dissimulazione, la menzogna e l'immancabile vigliaccheria sono arti in cui non hanno pari."

    "Non ho detto che sono stupidoni, hanno solo l'accortezza di non sprecare energie (mentali e non solo) per analizzare al microscopio tutto quello che, invece, una donna seziona in porzioni piccolissime ed impercettibili. Tendono a ridurre tutto ai minimi termini."

    Io non sono d'accordo con queste due cose. Penso che oltre alla stupidità queste cose che scrivi siano condizioni condivise dagli esseri umani a prescindere dal loro sesso, nel bene o nel male. O forse io sono semplicamente molto più pessimista in generale sul genere umano.

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    1. Ognuno di noi, Andrea, ha le sue esperienze vissute. Io le mie, tu le tue, un'altra persona le sue. E, per quel che ho potuto vedere e vivere, i due sessi, a parità di condizioni, hanno atteggiamenti molto diversi.
      Probabilmente è nella loro natura ed è anche giusto che sia così, ma ti posso assicurare che se ho scritto ciò che ho scritto è perché ne ho avuto consistenti "prove" nel corso dei miei (ormai non pochissimi) anni di vita.

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  5. Sì sì, posso capirti. Forse semplicamente partiamo da due presupposti diversi nel considerare gli esseri umani, la loro natura e le loro azioni.

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  6. Io ce l’ho avuta, una donna così. Era meravigliosa! Sporzionava i dolori in minuscole, impercettibili parti per poi lasciare che si dissolvessero come neve al sole. Una donna che sapeva adattarsi alla vita per risolver meglio i problemi. Una donna che, pensa, Euri, era capace di rivedere le sue posizioni e perfino di dire: “Parliamone” e (attenzione, eh!) financo: “Ho sbagliato”.
    Io ce l’ho avuta, una donna così, Euri. È durata il tempo di dirle “Ti amo” e mi sono svegliato tutto sudato arrotolato nelle lenzuola.
    È inutile che mi firmi, vero?

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    1. Sì, del tutto inutile.
      Figurati.
      Ma ti sei svegliato perché poi, nel sogno, quella donna non era una donna?

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  7. No, perché erano le otto e suonava la sveglia.

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