9 dicembre 2011

Se una libreria muore

Una libreria che amo molto potrebbe chiudere per sempre. La Libreria Croce, in Corso Vittorio Emanuele II a Roma, è un luogo in cui ho imparato ad andare da un anno a questa parte. Ho sentito fin dal primo ingresso che non si trattava di una libreria qualsiasi. C'è l'atmosfera dei luoghi in cui i libri hanno vissuto a lungo, uno spazio in cui il tempo sa appoggiarsi lieve su milioni di pagine sfogliate e da sfogliare. Ho vissuto la notizia come un grave lutto. La morte probabile di una libreria (storica) è una perdita imperdonabile. Considerato il luogo in cui si trova, ho il terrore fondato che qualcuno la sostituisca con uno squallidissimo pub.

[foto della Libreria Croce - dal web]

30 commenti:

  1. o un negozio di telefonia...

    notizie davvero luttuose: se già non lo siamo, diventeremo il paese meno intelligente del mondo...

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  2. @ antopo: no, non credo. Si trova a un centinaio di metri da Campo de' Fiori.
    Forse una gelateria, la trentesima del quartiere.

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  3. @ Zio: non lo escludo. Quelli attecchiscono ovunque.

    Poco intelligenti? Se non lo siamo, lo staremo diventando. Di sicuro siamo tra i meno preparati.

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  4. Dalle mie parti i luoghi di qualità sono scomparsi già tutto da un bel pezzo, pensa che la mia libreria di fiducia a Lecco (quando ci vado) è un Punto Einaudi gestito da una bellissima persona, amica di famiglia, ma sempre di una casa editrice non piccola e che si muove sulla fiducia personale. E' un discorso complesso e dal respiro molto ampio, che potrebbe coinvolgere anche il discorso del panorama culturale odierno, degli sconti, del valore del libro, degli ebook, dei cambiamenti delle città, tanti discorsi che s'intrecciano insomma. Spetta a noi e a chi è interessato proporre qualcosa per il futuro.

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  5. e veniti tutti a Più libri Più liberi (Eur-Palazzo dei Congressi) ché vi aspetto!!!
    altro che pubblicità occulta!

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  6. Pensa se, invece del pub, ci facessero un ristorante cinese.....

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  7. Tristissima notizia, fa pensare a fahrenheit 451, ma al posto del fuoco viene usata la legge di mercato.

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  8. Speriamo almeno che mettano su un pub con ai lati scaffali pieni di libri. A me non dispiacerebbe affatto, come ambiente. "Una media al doppio malto e l'ultimo di David Sedaris al tavolo 3!". Come ti sembra?

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  9. @ Andrea: sei fortunato che una libreria, inclusa in un circuito piuttosto grande e "commerciale", sia comunque gestita da una persona che sappia fare il suo lavoro e, soprattutto, che sia una persona a cui tu possa rivolgerti direttamente e in piena fiducia.
    Non sempre, anzi quasi mai, è così!

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  10. @ Agnese: infatti ero proprio lì ieri, sabato. Mattinata e prima parte del pomeriggio.
    Ma tu dov'eri?

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  11. @ Pachino: non è escluso che accada. Oppure uno messicano o uno giapponese o uno pachistano. Tanto ormai...

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  12. @ je: se a gestirlo ci fossi tu, allora mi sembrerebbe molto interessante. Ma non sempre chi mette libri dentro un locale lo fa col rispetto che meritano.
    Spesso sono lì a fare tappezzeria.
    E in ogni caso Sedaris non lo leggerei... sorrido.

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  13. [hihiihih,vero prima non lo avevo scritto!]

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  14. No, prima non l'avevi scritto.
    N08, dalla mappa che ho qui, sembra lo spazio MiBac. Giusto?
    Sono passata davanti alla tua area almeno due o tre volte: andavo dalle parti di Radio 3 a seguire il bravissimo Marino Sinibaldi (che piace tanto a je!).

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  15. ogni libreria che muore è davvero una parte di vita e di testa che se ne va.....io amo le librerie non in franchising, mi sembrano più umane....le altre mi sembrano tutte in serie...ma mi rendo conto che sto parlando del brodo grasso....

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  16. era lo stand del centro per il libro :(
    uff

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  17. Hai detto bene, Euri! Ormai il Direttore (che Sinibaldi l'han fatto direttore) conduce solo le puntate speciali tipo queste: com'è stato? Oggi non l'ho sentito (ero a Chinatown a vedere il Bologna, non ci sono solo i libri, a 'sto mondo).

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  18. @ mpt: la Libreria Croce è (o era) una libreria indipendente. Di quelle che si trovano sempre più raramente visto che quelle legate ai mega-circuiti (vedi Feltrinelli o Mondadori) sono sempre più forti ed aggressive.

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  19. @ Agnese: centro per il libro... allora non ti ho notato! Rido...

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  20. @ je: so che ormai è il Direttore e che conduce solo trasmissioni legate ad eventi di un certo rilievo. Per questo era al Palazzo dei Congressi. Lui è molto in gamba: preparato, brillante, intelligente e divertente. E poi, ti dirò, è anche un bell'uomo. Mi piace molto.

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  21. Secondo te per quale motivo chiuderà? Può darsi che accadrà per colpa di queste grandi catene di franchising che attirano clienti a sè sottraendoli alle più piccole? Ora è l'epoca della moda Feltrinelli,Mondadori.Le vere librerie che io cominciai a frequentare erano quelle che odoravano di legno e carta,quelle in cui la mia libraia,una simpatica signora con gli occhiali a tracolla, mi seguiva e suggeriva prendendo la scaletta per raggiungere i piani alti degli scaffali che formavano labirinti in cui c'era piacevolmente da perdersi. Ora non c'è più e capisco questa sorta di lutto che provi. Anche un'altra libreria storica di Napoli, la Treves è sparita nel nulla. La confusione mi distraeva ma una voce e la coda dell'occhi mi dicevano che qualcosa mancava.Infatti ora c'è un negozio freddo e snob di cappotti e guanti in camoscio.

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  22. eh purtroppo è il destino di molte piccole librerie che non riescono a essere competitive sul mercato. del resto, oramai, è aumentato anche notevolmente il volume d'affari su internet.
    un peccato

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  23. @ Veil: le librerie indipendenti fanno fatica ad andare avanti. Sono calpestate e fatte a pezzi dai grandi colossi, è chiaro. Vigono regole del mercato molto severe e spietate che coinvolgono ogni tipo di "merce". Anche i libri.

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  24. @ Luigi: Internet è una risorsa molto poderosa. Anche io compro libri online perché so che non posso trovarli altrove. Di certo il web non ha aiutato le librerie ma quella schifezza della Legge Levi non ha fatto bene a nessuno.

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  25. Ho appreso ora che venerdì prossimo chiude la libreria dove sono sempre andato, fin da ragazzo, nella mia città ... sono molto, molto, molto triste e sento il freddo.

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