12 dicembre 2011

Alla sera torno a me

Alla sera torno a me. Allo spazio di mente e dita che ho bisogno di versarmi addosso. Ripongo i doveri e la fretta di una giornata senza nome per concedermi ad un vuoto che mi appartiene. E' fatto di minuscoli accenti d'ombra e di scoperte silenziose che si beano dell'assenza di obblighi. Ecco, così vorrei esistere. Così lentamente e senza strepiti, nell'eleganza asciutta di un pensiero che non regalo a nessuno. Perché sento che troppo spesso la mia vita viene consumata precipitosamente senza che a me resti poi molto. C'è una tristezza gentile tra le mie ciglia stasera. E non la scaccio perché è dolcissima come un'attesa.

[foto by Kott93]


17 commenti:

  1. La sera e la luna, come Foscolo e Leopardi, anche tu le ami. Per me sono complementari perchè entrambe danno quell'atmosfera ovattata in cui si appoggiano gli affanni del giorno. Non c'è altro da aggiungere a questo tuo pensiero che è,come sempre,poesia.

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  2. Davvero toccante, stavolta. Bello saper trovare un momentaneo rifugio, anche se sarebbe nostro diritto poterlo dilatare e moltiplicare per dieci o per cento, e questo fa rabbia, perché la prima e più vera ricchezza che il mondo di continuo ci scippa è proprio il nostro Tempo, il tempo per essere liberi, o anche solo, più semplicemente, per Essere.

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  3. emozione leggerti...e così vicino il tuo sentire...

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  4. E' davvero terribile una "giornata senza nome" Tutti l'hanno sperimentata. Solo attraverso questa malinconica attesa sembra riscattarsi. E' emozionante quello che hai scritto perché in poche righe condensi tantissimo e al tempo stesso regali la sensazione di aver toccato una nuvola, del vapore leggero.

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  5. @ Veil: la luna non c'era: pioveva a dirotto. La sera e la notte che segue sono una salvezza.

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  6. @ Zio: hai colpito nel segno. Vorrei tanto poter dilatare questo rifugio fatto di pochi minuti. Per mille, anche. Ci portano via il Tempo e faccio fatica a perdonarlo.

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  7. @ Officina: ero certa che qualcuno (molti?) avrebbero capito perché sentono quello che sento.
    I tuoi lavori sono magnifici. E' tanto che non faccio nulla... Ero bravina, sai?

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  8. @ Ettore Fobo: una giornata senza nome fa sentire scialba e sterile anche te. Sono frequenti ormai, questi giorni e li lascio scorrere senza poter muovere un dito. "Devo". No? Dobbiamo tutti. Sono un po' stanca.

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  9. Ecco, hai scritto una meraviglia, un piccolo frammento, di calma non tranquilla, dipinto con le parole. Quello che ho provato lo chiamo ruhevoll.
    (Pensa un po' te)

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  10. Sono riposante?
    Bene...
    O è solo pura autoreferenzialità?

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  11. Grazie del complimento...detto da te ha un sapore speciale per me.
    E ora sono troppo curiosa!
    Sicura che eri(e sei)più che bravina!!!!
    Un sorriso.

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  12. Sorrido...
    Con l'uncinetto ero bravina, sì.

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  13. Ufff....sono sicura di si!!!e se lo usi come la penna....!non puoi privarci di cotanta meraviglia!
    :(

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