25 ottobre 2011

Nella testa delle donne

Sono una donna e da donna riconosco che dentro la testa di persone come me c'è un universo indecifrabile. A volte sarebbe utile ridurre di qualche grado le equazioni partorite dalla mente o, più banalmente, arrendersi all'inevitabilità di un'evidenza che grida beatamente a vuoto. Scatenare fiumane di pensieri per il solo gusto di creare e poi guastare tutte le ipotesi possibili ha l'insano sapore di un farsi male a prescindere. Rimuginare nel nulla, senza atti né fatti, è una specialità che lascia spazio a drammaturgie che si divorano a vicenda. Un'arte perversa e sfibrante di cui vorrei imparassimo a fare a meno.

[foto by ArtOfFragility]

18 commenti:

  1. Mi ci riconosco abbastanza... sarò mica una donna anch'io... :)
    Ciao carissima!

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  2. Troppo facile!
    E' insito nel sistema, caricato di default.
    Se riuscissimo a pensare semplice, se avessimo questa capacità di prendere atto delle cose in maniera oggettiva, senza compulsioni e svilimenti su immagini elaborate e partorite dal nostro immaginario, saremmo uomini.
    E' il nostro limite.
    L'incapacità di poter rispondere niente, almeno una volta, alla domanda "a cosa stai pensando".
    Perchè sarebbe un'enorme bugia mentre è verità incontrovertibile quando, a quella stessa domanda, un uomo risponde nulla.
    E' per questo che nella prossima vita vorrei provare ad essere tutt'altro.

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  3. questi tuoi pensieri caratterizzano due tipologie di persone: chi pensa troppo e chi si fa troppi problemi, che forse è la stessa cosa. spesso si dice che è difficile capire le donne; secondo me è questione di carattere.

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  4. ...e qui la domanda del secolo nasce spontanea:
    l'universo indecifrabile si crea pian piano o esiste già in quanto donne?
    (e metto le mani avanti, nell'uno o nell'altro caso impossibile cercare di decifrarlo)
    :)

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  5. Stavolta l’hai detto tu, eh!!! Io non centro!
    Anche se concordo pienamente con te, Euridice: basta, farsi male! E soprattutto basta fare male a noi poveri maschietti che dobbiamo sopportarvi!
    Vedi, noi siamo esseri semplici; abbiamo la complessità cerebrale di una Skoda diesel del ’63, mentre la comprensione e la soluzione dei vostri quesiti esistenziali comporta requisiti Euro 5.
    Una sola domanda, abbiamo in comune, e tortura entrambi i generi, Euridice:
    “Perché ci siamo sposati???”
    basilico

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  6. Sì, forse hai ragione. Se smettessimo di aggrovigliarci attorno al nulla, saremmo uomini. Ma onestamente essere così cervellotiche, spesso, sfinisce sia chi pensa, sia chi subisce quei pensieri che passano addosso come un rullo compressore.

    Per la prossima vita: penso che ti seguirò a ruota!

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  7. @ Luigi: chi pensa troppo genera problemi che non ci sono in automatico. Ti assicuro.

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  8. @ antopo: come direbbe basilico/qelo: "la seconda che hai detto".

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  9. @ basilico: affrontando questo argomento sapevo che avrei trovato in te un appoggio. Considerando che sei diventato misogino è chiaro che detesti il genere femminile o, quanto meno, nutri per esso un profondo rancore.
    Fino a un paio d'anni fa, però, ragionavi e parlavi in un altro modo. Poi le cose cambiano, le donne spariscono e l'insofferenza diventta la regola. Un po' mi spiace...

    P.S. Non siamo sposati. Almeno: io non lo sono.

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  10. beh, ma dai come la dipingi tu fa venire voglia di provarci!
    mi fa immaginare i vecchietti all'ospizio:))
    (ci penso spesso data la mia età)
    se togliamo anche quello e cioè l'immaginazione, cosa resta?
    mi dirai, visto che sparirebbero anche gli effetti collaterali___ massì mi hai convinta:))
    ma come si fa a evitare di ri_caderci?

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  11. Son d'accordissimo, Euri. Ma infatti, come ci sono uomini e uomini, ci sono anche donne e donne. Credo ci caschino anche gli uomini in comportamenti clichés, l'importante è rendersene conto. Mi sa che imparare a riderci su aiuta. A ridere. Magari anche dopo non essere riuscita a non piangere per nulla. Ma ridere cambia le prospettive. E fa fare addominali meno faticosi e più stabili, a pensarci. :) Buona giornata, cara!

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  12. @ teti: non credo sia così difficile provarci. Basterebbe fare come fanno gli uomini e, magari, iniziare a lavorare meno di fantasia. Qualche volta ci potrebbe salvare da una marea di complicazioni.

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  13. @ Pab: ridere è una delle mie attività preferite... anche se qualcuno (qui e fuori di qui) dubita. I miei addominali fanno sempre schifo, le rughe continuano a moltiplicarsi, ma a me piace lo stesso.
    Serena giornata a te, Pab!

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  14. @ Mauro: benvenuto nel club, allora. E auguri!

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