6 settembre 2011

L'imponderabile

Ti racconti che, in fondo, sanno governare tutto. Sì, magari tranne i temporali e i vulcani. La terra, come vedi, è diventata giardino, curata come un laboratorio chimico e fai finta che ci sia ovunque la sicurezza che ti predicano con statistiche e rimbrotti. Nella testa c'è una misura per tutto, un meccanismo che genera controllo, quel controllo che serve a dare la stima puntuale di chi siamo e dove vorremmo andare. Ed è un condizionale che pesa, che azzanna calcoli e stritola valutazioni. I numeri hanno una voce universale ed inflessibile ma non sanno conteggiare ciò che non è possibile neppure immaginare. Basterebbe tenerne conto.

[foto by PansaSunavee]


10 commenti:

  1. La natura malata di certe menti umane puo' fare qualcosa per "La Natura",sì certo,quella di rovinarla e distruggerla. Tutto poi si ritorce contro e qui,per fortuna,nessun voto alla camera e nessuna firma di approvazione puo' ostacolare eventi di portata biblica. I loro numeri hanno piu' valore delle nostra dignità, i loro nevrotici calcoli vanno a svantaggio nostro. Maledette creature.
    PS,sono uscito fuori tema? Sono stordito di sonno,sorry.

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  2. siamo talmente imbottiti di efficentissimo che poi quando capita l'imponderabile di fronte al quale siamo inermi oltre al resto rimaniamo anche delusi.

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  3. @ Veil: vogliamo sempre gestire tutto, ridurlo alla nostra portata, ma ci sono eventi e forze che (e dico per fortuna) non si fanno governare. Certo, per il genere umano rimane uno smacco anche se io preferisco considerarlo un semplice stato di cose.
    Per il resto: non sei fuori tema.
    Spero ti sia riposato.

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  4. @ mpt: non solo delusi. Spesso l'imponderabile ci fa infuriare ma, soprattutto, ci palesa i nostri limiti e le nostre umanissime fragilità.
    E' che troppo spesso dimentichiamo di essere fallibili e anche stupidi.

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  5. lo dimentichiamo spesso o forse , oserei dire, non rientra nelle nostre cognizioni:)

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  6. Da Cartesio in poi l'uomo occidentale si autorappresenta come essere razionale, pertanto non riesce a concepire di non poter, con la razionalità, gestire e governare ogni aspetto della vita.
    Ritenere di poter "misurare" tutto, o quasi, riflette la logica economica che impera finendo per penetrare in ogni sfera della vita umana.

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  7. I numeri sono un mezzo potentissimo, Euridice, ma devono essere usati per quello per cui sono stati fatti.
    Ci sono molti fattori di imprevedibilità, in natura, ma se dovessi dirne uno su tutti chiamerei in causa proprio l’essere umano e la sua emotività.
    Mischiare la nettezza incontrovertibile dei numeri con le emozioni dell’animo umano è come innescare una bomba senza sapere dove sia il detonatore.
    Il numero dà il dato e l’emotività umana ne corrompe la “purezza”. Un assioma tanto semplice quanto sottovalutato.
    Indirizzare il pensiero umano, oggi, è più facile che nei secoli passati, grazie agli studi sulla psiche e ai mezzi di comunicazione di massa, e questo fa credere, a chi ne ha le potenzialità e le possibilità, di poterlo controllare, ma sottovalutarne l’imprevedibilità, ridurre tutto a ferma logica e ad un principio di azione e reazione senza sfumature, è un errore fatale.
    Come disse il buon vecchio Clint… o forse era Al Pacino? Non ricordo, comunque: “Un’arma fa quello per cui e stata creata, è quando l’impugna un idiota, che mi fa paura”
    Oggi abbiamo tante “armi” a nostra disposizione, ma anche un numero impressionante di idioti che giocano al tiro a segno.
    Basilico

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  8. @ Fiore: sono una profonda sostenitrice della ragione. Preferisco enormemente un essere razionale ad uno (solo) emozionale. Dei sentimenti non c'è da fidarsi troppo!
    Con questo però non considero la ragione un valore assoluto perché so che, come ogni altra caratteristica umana, è pur sempre soggetta all'errore.

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  9. @ Basilico: in verità si misura anche l'imprevedibilità. Non è una novità. Purtroppo o per fortuna, come spieghi anche tu, ci sono fattori umani che non permettono di prevedere granché.

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