25 agosto 2011

Lamentatio

L'idea di dover tornare ad incasellarmi tra una sedia ed una scrivania mi duole. Mancano ancora alcuni giorni a lunedì 29 eppure sento già sulla cervice il fiato di quel tran tran a cui faticherò a (ri)abituarmi. Fossi una bimba farei una marea di capricci per non andare, inventerei mal di pancia o una febbre improvvisa. Ma nel mondo dei grandi, sembra, non si possa più fare. Per questo ripiegherò gli angoli del mio broncio, muoverò i piedi verso la solita direzione e andrò dove devo borbottando lamenti. All'inizio brucerà come una puntura d'insetto, lo so. Prenderò del ghiaccio da appoggiare alla mente e non sentirò altro.



10 commenti:

  1. un'anestesia che annulli tutti i dolori. Poi pian piano (ri)prenderai contatto con la realtà e penserai all'opportunità che ti da un lavoro e al vantaggio che hai rispetto ad altri. Poi grazie ai proventi derivanti dal lavoro potrai fantasticare altre vacanze e lentamente ti adagerai al pensiero dello svago e poi riprenderanno le lamentatio.........ma è una ruota che gira , adesso è il momento peggiore. Però se inizi a lamentarti 4 giorni prima , perdi 4 giorni di vacanze...ragazza mia non è così che si fa!!!!:))))

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  2. @ mpt: un genio che si chiama Dostoevskij scriveva che "si abitua a tutto quel vigliacco che è l'uomo". Siamo tutti un po' vigliacchi ma perché costretti dalla necessità. Come tutti vorrei poter vivere agiatamente senza lavorare ma non si può.
    Mi lagnerò quel tanto che servirà a consolarmi, come al solito. E poi: hai ragione, mancano 4 giorni. E non sono pochi!

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  3. @ 7di9: ecco, appunto. Hai una soluzione?

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  4. Spero di potermi lamentare presto anch'io per il lavoro che mi aspetta, implacabile.

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  5. "ed ella, morendo per la seconda volta, non si lamentò"
    ...Ma dalla terza in poi hai iniziato a lamentarti finalmente!
    Metterei un sorrisino ma è meglio scriverlo come fai tu: sorrido.

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  6. @ Fiore: speri? perché? temi che non sia così?
    Uhm... ho capito.

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  7. @ ruhevoll: la seconda è passata da un pezzo, quindi le mie lamentazioni sono più frequenti di quanto tu possa immaginare.
    Sì, sorrido... lo scrivo sempre. Le faccine non mi piacciono granché!

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  8. Il peggio è che, contrariamente alla vacanza, al lavoro i giorni si susseguono gli uni uguali agli altri, mentre i mesi volano e gli anni non tornano più.
    Ti ho consolata?
    Aggiungo che da lunedì rientro pure io: mal comune è ancora mezzo gaudio? (smile)

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  9. No, non sei stato particolarmente consolatorio, anzi. Mi sento ancora più depressa...

    Ecco. Il fatto che anche tu torni a lavoro mi fa sentire meno sola. Almeno quello!

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