1 marzo 2011

Tra la trave e la pagliuzza

In questo tempo di scarsa ispirazione, mi ispiro anche a poco. Un tappo, un vocabolo, un'ascesi o una crosta. L'estrapolazione di una serie di pagliuzze che vieni a tirar fuori dai miei occhi non mi sorprende più di tanto. Sono miope, lo sai? E senza lenti non scorgo tubi. Poi, però, per rappresaglia o per mera perfidia, ti scaravento addosso la trave che fai finta di non vedere. Quindi bisbigli e pensi che forse una dignitosa ritirata sia cosa assai acconcia. A questo punto rinvengo una battuta e la lascio lì a raccattare buon senso.

[foto by AForAdultery]

4 commenti:

  1. Invece faccio un po' di fatica...
    Meglio che non sembri.

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  2. E se queste parole derivano da scarsa ispirazione, non so cosa pensare. Complimenti di cuore. Sempre vocaboli particolari, cuciti tra loro con le fibre originali della tua mente.Sei sempre grande!
    PS Euridice,ma la frase che riguardava te,nel mio post, è Giganti di Sasso! L'ho letta da te quando,nel vecchio blog, avevi descritto il posto che ti circonda, in cui vivi.

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  3. Giganti di sasso? L'avevo scritto io?
    Onestamente: non ricordavo. Ma se lo dici tu deve essere così. Non ricordo granché di ciò che scrivo. Secondo te è grave?
    Scrivo e dimentico... quasi, quasi ci faccio un post!

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