24 marzo 2011

Il martello di Procuste

La cultura a ragione reclama, il Governo risponde. A modo suo, s'intende. Cash. Un paio di centesimi a litro. E io pago, diceva uno noto. Paghiamo noi. Sempre gli stessi, chiaramente. Quel folle di Procuste faceva più o meno lo stesso: tagliava o allungava poveracci a furia di martellate. Il problema è che io sono un po' stanca di prendere martellate. E' tutto chiaro: loro vivono su un altro pianeta. E sul pianeta in cui vivono quasi tutto è gratis e quel poco che devono pagare, lo pagano coi soldi degli altri. Questione di empatia, è ovvio.

[foto by wrot]

14 commenti:

  1. A me, questa tipologia d'empatia fa girare abbastanza i maroni.

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  2. Che cosa si deve pensare di un governo che per reintegrare gli sciagurati tagli al FUS non trova di meglio che aumentare la benzina? Sempre la solita soluzione, e in un momento in cui la benzina è ai massimi storici!
    E comunque: c'è un progetto evidente che solo un cieco non vedrebbe: trovare capri espiatori sempre e comunque, e sempre dalla stessa parte. Mai una responsabilità che sia loro, facci caso. L'infantilismo elevato a legge nazionale.
    Del resto, come giudicare altrimenti un titolo come quello del Giornale: "Aumenta la benzina. Colpa di Moretti & C:"?
    Una logica perfetta adatta agli imbecilli.

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  3. @ Amore_immaginato: anche a me. E credo che li faccia girare un po' a tutti. Anche se quelli che li hanno mandati al potere, non lo ammetteranno mai.

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  4. @ Je_est: chi meglio di te può affrontare questo argomento?
    Sono basita. E anche parecchio arrabbiata. Il senso di irresponsabilità, la superficialità, l'approssimazione con cui affrontano i problemi seri e reali delle persone è agghiacciante.
    Quelli del Giornale, poi, lasciamoli stare. Mi stupisce ogni giorno che ci sia qualcuno che spede dei soldi per comprare quell'immondizia.

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  5. vuoi dire che per la cultura non dovremmo pagare tutti ma solo chi la fa (bene o male)? e forse chi la usa?

    come altro si finanzia la cultura?

    il concetto di efficienza non credo funzioni. La cultura ha bisogno di grandi cagate per riuscire a produrre buone cose. E al di là del prodotto finale, la cultura ha una catena di valore lunga, è fonte di lavoro.

    Dico cazzate?

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  6. Siamo vicini all'implosione. Al rovesciamento dei valori seguirà il rovesciamento delle polarità del mondo...e non c'entra lo spostamento dell'asse terrestre (EASYNERA)

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  7. che dire hai detto tutto tu!
    resta di augurare un buon we!
    a piedi.

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  8. @ ecudiélle: sono felice di contribuire a pagare i costi del mondo della cultura. E infatti pretendo che il Governo che ha l'onore e l'onere di governare anche i soldi che io pago normalmente sotto svariate forme (dirette ed indirette), lo faccia GIA' in maniera corretta e sensata.
    Questo vuol dire che DEVE amministrare i finanziamenti con intelligenza. Magari evitando di sprecare denaro perché si è ostinato a non voler accorpare amministrative e referendum.
    Evitando di fornire auto blu a cani e porci solo perché sono seduti su una poltrona da amministratori.
    Evitando di accollarsi le spese di missioni di guerra senza avere le spalle coperte.

    La cultura è una macchina molto complessa e ha mille facce diverse. Se solo fossero in grado di farla fruttare in maniera più consona, sarebbe meglio per tutti.

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  9. @ easy(nera): a quanto vedo dal colore mi sembri un tantino arrabbiata anche tu. Ed a ragione, per quanto mi riguarda.
    Un qualche "rovesciamento", forse, potrebbe fare molto bene a questo nostro vecchio, pigro e smemorato Paese. Soprattutto a certi personaggi che vorrei davvero che sparissero.

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  10. @ teti: grazie cara!
    Non ho detto proprio tutto tutto. Qualcosa resta in canna per il prossimo futuro.
    Sereno week end anche a te. A piedi, ovvio!

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  11. Se si tiene conto del fatto che sia il governo che i suoi sostenitori letteralmente odiano la cultura ("con la cultura non si mangia" o Bondi all'apposito ministero, che è lo sfregio supremo, Bondi sta alla cultura come Pietro Pacciani all'amor cortese) c'è una sottigliezza ulteriore in questo provvedimento. Farla cioè sentire come un peso inutile e costoso perché guarda caso si va a toccare il prezzo della benzina, e non, per dire, a riutilizzare i beni sottratti alla mafia o recuperati dall'evasione fiscale. In questo modo ancora più gente finirà con il considerare la cultura un bene superfluo, da comunisti parolai, con un passo ulteriore sulla strada del rimbecillimento totale dell'elettorato così brillantemente portato avanti da questo governo infame.

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  12. Bondi è dimesso. Ora abbiamo Galan, ex Agricoltura. E probabilmente la deriva sarà ancora peggio. Se tanto mi dà tanto.
    La tua riflessione mi trova profondamente d'accordo. Ma da tenore del post si era già intuito. E' esattamente quanto hai descritto: le persone comuni o quelle usano la parole cultura solo per fare ironia e per dire che "non si mangia" (Tremonti docet), faranno un rapido calcolo e attribuiranno agli "artisti" la colpa di un rincaro su un bene già fin troppo caro e, soprattutto, di larghissimo consumo perché indispensabile.
    Un sistema molto vigliacco, squallido e poco intelligente di affrontare le problematiche. Nessun senso di responsabilità, come ha affermato correttamente je_est.

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  13. Questo paese avrebbe già le risorse necessarie, se solo fossero equamente distribuite. Far sentire la cultura come un peso è soltanto l'ennesima bastardata di governanti ignoranti ma furbi.

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  14. L'ignoranza dei nostri governanti non dovrebbe stupirci più di tanto ormai. Infatti non mi stupisce, però mi fa infuriare!

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