21 marzo 2011

Dimmi una poesia

Qualcosa è perso
si chiude una finestra
e la mia pelle si muove.
Ha un altro incedere adesso
e non consente battiti.
Il cuore è statico
trattiene fiato e buio
per non lasciarsi consumare del tutto.



21 marzo: Giornata mondiale della Poesia.



Dimmi una poesia.

[foto by *sayra]

12 commenti:

  1. Tempo fa scrivevo poesie. Stanno in uno dei miei tanti quadernetti cuciti, quelli che non voglio più aprire. Ora non sono più capace, il mio massimo di poesia sarebbe:
    il fiore del carciofo
    è un fuoco d'artificio...

    quindi evito :) ma avrei sempre voluto scrivere poesie come Silvia Plath.

    [la tua è bella assai. un abbraccio m_e ]

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  2. Anche io non scrivo più poesie, Emma. Da un paio di anni almeno. Non credo di esserne più capace. Questa è una delle ultime e forse nemmeno una delle più riuscite.
    Credo che qualcosa sia morto. E non è più recuperabile. In ogni caso amo molto la poesia e mi piacerebbe che chi passa di qui ne lasciasse una.
    La Plath è molto interessante.

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  3. PENSIERI DI PRIMAVERA


    Mentre l'erba di Yen è come seta blu,

    i gelsi, a Ch'in, piegano i verdi rami.

    E quando nutrirai pensieri del ritorno,

    il cuore mio, oramai, si sarà già spezzato!

    Ma il vento, a primavera, che ignora di noi due,

    come osa intrufolarsi e alzare le mie coltri?

    Li Po (poeta cinese)

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  4. Ecco. I poeti cinesi mi sono quasi del tutto ignoti. Meno male che ci sei tu, teti!

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  5. Avvenire

    Ti chiamano avvenire
    perché non vieni mai.
    Ti chiamano: avvenire,
    e sperano che tu venga
    come un animale mansueto
    a mangiare nella loro mano.
    Ma tu resti fermo
    oltre le ore,
    acquattato non si sa dove.
    ... Domani!
    E domani sarà un altro giorno tranquillo,
    un giorno come oggi, giovedì o martedì,
    qualsiasi cosa e non quello
    che ancora aspettiamo, ancora, sempre.

    Ángel Gonzalez

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  6. Del cervello dentro il vestibolo
    le femmine amate in lunghi filari.
    d’occhio in occhio versa il tuo giubilo
    travesti la notte in antichi sponsali
    travasa di corpo in corpo il tuo gaudio
    che questa notte sia memorabile
    oggi io suonerò il flauto
    sulla mia colonna spinale.

    V. V. Majakovskij

    Ps: vedi che sono un bradipo pure nel capire... :) pensavo avessi dovuto comporla al momento.

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  7. L'approdo

    Felice l'uomo che ha raggiunto il porto,
    Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
    I cui sogni sono morti o mai nati,
    E siede a bere all'osteria di Brema,
    Presso al camino, ed ha buona pace.
    Felice l'uomo come una fiamma spenta,
    Felice l'uomo come sabbia d'estuario,
    Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
    E riposa al margine del cammino.
    Non teme né spera né aspetta,
    Ma guarda fisso il sole che tramonta.

    Primo Levi

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  8. Congedo

    Pasolini, Ginsberg, Sandro Penna
    e quanti altri mai ebbi maestri
    Kavafis, Leopardi, Baudelaire
    eccomi a voi ignaro e deluso
    affondare il bisturi della poesia
    sopra il mio corpo lasso:

    tutto è perduto, il mondo lascio
    indifferente ad altri, canto
    una canzone per pochi eletti
    che si raccolgono intorno
    al mio pianto: ho sbancato

    la vita fuggendo mi ha lasciato
    qui desolato e incapace di
    procedere; una volta
    sapevo ancora combattere
    con le armi della dialettica
    una battaglia celestiale.

    Spreco di aggettivi oggi mi basta
    per rimanere fermo su un letto
    fra tepore e consiglio di vittorie
    future da combattersi mai:
    la poesia persino fu liquidata
    al suo congedo definitivo:
    non resta che piangere un pianto
    senza lacrime, ditelo al nemico.

    (Dario Bellezza)

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  9. Dall'immagine tesa

    Dall’immagine tesa
    vigilo l’istante
    con imminenza di attesa
    e non aspetto nessuno:
    nell’ombra accesa
    spio il campanello
    che impercettibile spande
    un polline di suono
    e non aspetto nessuno:
    fra quattro mura
    stupefatte di spazio
    più che un deserto
    non aspetto nessuno:
    ma deve venire,
    verrà, se resisto,
    a sbocciare non visto,
    verrà d’improvviso,
    quando meno l’avverto:
    verrà quasi perdono
    di quanto fa morire,
    verrà a farmi certo
    del suo e mio tesoro,
    verrà come ristoro
    delle mie e sue pene,
    verrà forse già viene
    il suo bisbiglio.

    (Clemente Rebora)
    1920

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  10. ne scrissi una agrodolce sugli amici (e la loro progressiva dissolvenza) faceva più o meno così:

    amici
    mici
    ici
    ci

    i
    .....

    :-)

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  11. Easy: ti ho vista spesso "in giro" ma non mi sono mai permessa di scriverti. oggi sono passata sul tuo blog su libero, poi non t'ho piu' vita..
    Vabbè.
    Quello che scrivi mi sembra bello, ma non sono nè esperta nè poetessa. Sono solo dentro la mia piccola vita.

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  12. Ringrazio tutti. Ottime scelte poetiche.
    Divertente anche la dissolvenza amicale di stradeperdute2.

    Easy, venivo sul tuo blog in passato. Poi ho cancellato il mio, su Libero. Mi sono trasferita qui. Mi trovo benone. Torna pure quando vuoi.

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