10 marzo 2011

Chiuso per letargo

Stop. Vorrei cadere in letargo. Per qualche settimana. Potrei svegliarmi a maggio. Nessuno noterebbe la differenza. Nemmeno io. Sarei solo meno stanca di adesso. Tempo di rogne e disservizi, questo. Di quelli si accumulano come spazzatura sul ciglio di ogni giornata. Perdo azioni e reazioni, consumando cellule senza alcun vantaggio. Mi dissolvo in certi silenzi di radio spenta, tra il lampeggiare accorato di un lampione e la pellicola spettinata di un tramonto appena più chiaro di quello di ieri. C'è tempo e c'è vita. E questo è solo tempo.

[foto by Spinewinder]

12 commenti:

  1. Dai che tra un po' (forse) arriva la primavera!!!

    RispondiElimina
  2. sssssssssshhhhhhh, sogni dorati______ , ________________ .

    RispondiElimina
  3. @ Paolo: dalle mie parti la primavera se la prende comoda. Ma tu lo sai bene visto che conosci bene i luoghi in cui vivo...

    RispondiElimina
  4. La tua scrittura è una terapia che si legge,sempre bella e particolare, di cui non si puo' fare a meno.Posso comprendere la stanchezza ed aspetteremo il tuo risveglio,la tua nuova fioritura.Non ci abbandonare pero'.

    RispondiElimina
  5. No, Veil. Sono sempre qui. Questo post è solo una specie di desiderio espresso ad alta voce. E poi il blog non costa nessuna fatica. Il resto sì. Ed è dal resto che vorrei stare lontana per un po'.

    RispondiElimina
  6. Già!!! Ma non dispero di vedere presto spuntare qualche fiorellino :) Buon fine settimana!

    RispondiElimina
  7. Sono troppo innamorato del tuo modo di scrivere.Lo so che sono ripetitivo. Ci vedo un cosmo di immagini meravigliose...ad esempio: "Mi dissolvo in certi silenzi di radio spenta, tra il lampeggiare accorato di un lampione e la pellicola spettinata di un tramonto appena più chiaro di quello di ieri." Ma che c'hai nel cervello?Non mi basteranno mai esercizi di scrittura...chi nasce fiasco non diventa mica un calice di cristallo? :-(

    RispondiElimina
  8. Quanto tempo che non sembra vita! Certe volte me ne sento sepolta e spingo, spingo, per tener la testa fuori, ma basta un piccolo dolore per rendere prezioso anche quel tempo scolorito lì.

    RispondiElimina
  9. @ Paolo: primule e violette sono già spuntate. E' un piccolo segno. Ma manca ancora un po'...

    RispondiElimina
  10. @ Veil: che ho nel cervello? Bella domanda. Me lo chiedo anche io spesso. Ma a parte parecchi dubbi, un sacco di domande e qualche demone di troppo, non ci trovo granché qui dentro.
    Il resto arriva da solo. Basta fermarsi a dar voce alle immagini.

    RispondiElimina
  11. @ espe: capisco alla perfezione quella sensazione. Mi trovo anche io, sempre più di frequente, a dover faticare per rapinare pezzetti di vita a montagne di tempo. Ed hanno un gusto buonissimo.

    RispondiElimina