Capita, a volte: sento odori che appartengono a cose che non ci sono. La mente rintraccia profumi nascosti nelle tele dei ricordi, tra spicchi d'arancia e gomma alla fragola. Ci sono vapori di infanzia che hanno la stessa essenza dell'acqua che mia nonna raccoglieva col mestolo di rame o dei giorni d'orto volati tra "petti d'angelo" e dalie. C'è la cascata polverosa di sassi e lucertole o le ciambelle cotte nel forno. Il fumo che si incaglia al palato, la nebbia e il cerchio di un profumo d'uomo che si lascia abbracciare. Fragranze che ritornano e si fanno voce, occhi, stagioni, suoni e colori.
[foto DostorJ]
io come l'annuso:) più che come la vedo:)
RispondiEliminapotrei scriverci un guida per soggetti in cerca di odori:)
mi sono dovuta ricostruire i parametri olfattivi avendo perso l'olfatto nel 2007____ il problema è che non ci prendo quasi mai:))
un po' come credo avvenga per chi perde la vista e visualizza mentalmente il mondo come gli piacerebbe che fosse.
diciamo che ho trasformato uno svantaggio in un vantaggio:))
Io, invece, essendo una miope stratosferica, ho affinato moltissimo gli altri sensi. E l'olfatto mi funziona fin troppo bene. Tanto che a volte preferirei che si guastasse...
RispondiEliminaEasy: Qualcuno cerca l'intelligenza dell'olfatto e per me c'ha ragione. E' una forma di conoscenza diretta e im_mediata. Profonda e rotonda e ritorna sempre, in qualsiasi universo si sia nascosta.
RispondiEliminaBasta un attimo, un alito di.
Il profumo, almeno il suo profumo, per questa notte di creta, in un alito di vento, è la pelle sua di seta.
RispondiElimina@ Easy: hai ragione. L'olfatto è una forma di intelligenza e di esperienza. E per questo si deve intendere anche come conoscenza.
RispondiEliminaPer questo ritorna.
@ ruhevoll: immagino sia tua. Interessante...
RispondiEliminaTroppo bello,troppo bello questo post. Che immagini deliziose evocate dalle tue parole sempre nuove. Anche a me capita di sentire odori che forse sono immaginari.Sento l'odore del natale,della pasqua nell'aria dei loro rispettivi periodi.L'odore del sugo come lo preparavano all'asilo che ora non ritrovo più da nessn'altra parte. Euridice vorrei essere il tuo manager, vincere il superenalotto per poterti produrre...raccogliere e stampare tutti questi pensieri stupendi.
RispondiEliminaIl sugo del mio asilo aveva un odore nauseabondo.
RispondiElimina@je: quello del mio asilo non aveva un odore nauseabondo, mi spiace che t'abbiano dato da mangiare il peggio.
RispondiElimina@ Veil: il mio manager? Perfetto! Se tu sei disposto a darmi uno stipendio mensile (o settimale) perché io scriva post di questo genere, per me va bene... benissimo!
RispondiEliminaQuindi sbrigati a divenire milionario, ok?
E poi: anche a me, come a je, l'odore dei sughi o delle minestre dell'asilo dava (o dà) la nausea. Mi sento male solo a pensarci.
Io conosco solo "per olfatto". [sarò stata un cane in una vita precendente...]
RispondiEliminaChi può dirlo?
RispondiEliminaForse cercavi tartufi!
URKA! Anarch'io, anarch'io! Sento odori che non ci sono in quell'istante. La forza della mente, dannatamente!
RispondiEliminaSiamo dei visionari. Che vuoi farci?
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