3 febbraio 2011

La stupidità come complicazione

Io ho citato qualche volta, così parlandone, parlando di questo libro, quella pagina di Flaubert sul berretto di Carlo Bovary. Flaubert impiega mezza pagina per descrivere questo berretto tanto è complicato, ma alla fine conclude che somigliava alla faccia di un imbecille.
Ora, molte delle cose complicate dei nostri giorni, sono complicate in questo senso, nel senso della stupidità. Bisogna semplificare.
Ci si arrovella tanto sul pensiero di certi uomini politici.
Credo che a un certo punto dovremmo fare la semplicistica operazione di dire che non pensano.

Leonardo Sciascia (video)

20 commenti:

  1. Esattamente ciò che intendevo commentando la sua nota del 10 gennaio. Lei ed io siamo sintonizzati su un'onda anomala.

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  2. "Credo che a un certo punto dovremmo fare la semplicistica operazione di dire che non pensano."

    Concordo.

    poi alcune volte sarei anche, curioso, ma anche no, di sapere cosa pensano veramente, piuttosto che nascondersi continuamente.

    and

    www.wrong-.splinder.com

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  3. @ RDNZL: Ho letto il commento. Un ritorno a Lombroso mi sembra eccessivo. Un'involuzione che ci porterebbe allo stesso livello di Borghezio, per intenderci.
    Ma devo constatare che, soffermandomi qualche istante a considerare il solo aspetto estetico/fisico dei "capi" leghisti, non ce ne è uno che sia non dico un bell'uomo, ma almeno gradevole.

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  4. @ and: Se accetti il fatto che possano non pensare mi sembra del tutto inutile cercare di sapere cosa pensino.
    Non pensano. E' tutto qui. Non complicare!
    Un sorriso.

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  5. Lei non capisce che a qualcuno (non democraticamente) si deve appunto applicare un livello semplificato. Se no dove sta la particolarità del messaggio di Sciascia? Se lei tratta con i guanti di seta un maiale finirà per buttare via i suoi guanti e per fare il solletico all'animale. A.C.

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  6. Non penso che Sciascia intendesse applicare sistemi di trattamento tanto retrogradi. Semplificare non vuol dire tornare all'età della pietra, ma solo comprendere che, spesso, dietro all'apparente complicanza c'è poco o nulla.
    E non farei mai del male né violenza, nemmeno ai maiali.

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  7. C'è un livello letterale ed uno metaforico. Quello letterale prevede il ritorno alla barbarie. La prego di escluderlo. La metafora invece è semplice: applicare sottigliezze e distinguo a ciò che è povero e grezzo ha un sapore di irragionevole, di pavido e di spregio del valore. Questa "cura" poco selettiva non è solo una perdita di tempo, soprattutto (come non pare oggi ancora abbastanza chiaro) è dannosa. A.C.

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  8. Immagino, invece, che sia forse più indicata una presa d'atto. Severa ed amara, purtroppo.
    Comprendere il "vuoto" che ci (li) governa è sufficiente a prese di distanza che, invece, vedo mancare un po' ovunque.
    Semplificare: restituire la giusta e miserrima dimensione a fatti, persone e parole.

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  9. C'è un duplice movimento nella sua ineccepibile semplificazione: mentre ciò che non ha valore rimpicciolisce come in un cannocchiale a rovescio, affiora viceversa automaticamente quello che è abissale, perché soffocato da questa proliferazione di inconsistenze (ma è invece denso e meritevole di essere avvicinato). La distanza che si fermasse al primo movimento sarebbe nichilista, perché solo negativa. A.C.

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  10. E dov'è o qual è l'abissale a cui fa riferimento?

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  11. Sta a Lei distinguere il Valore. Mentre semplifica, cioè mentre riduce "fatti, persone e parole alla loro giusta e miserrima proporzione" esso le appare per quel duplice movimento di cui sopra. Se non le apparisse nulla... beh, non vorrei essere al suo posto. A.C.

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  12. Cazzo, se hai colto nel segno. In molti casi la risposta più semplice è la migliore possibile.

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  13. Spesso è l'unica che valga la pena trovare.

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  14. Una specie di parrucchino dell'imbecillà, insomma.

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  15. Hai il potere di farmi fare sempre delle grandi risate....

    P.S. Ormai i parrucchini non si usano più, si preferisce il trapianto!

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  16. Hai riso perchè ti è piaciuta questa parola di mia invenzione, "imbecillà", vero?

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  17. Pur essendo vacui ed inutili,i discorsi dei politici o dei potenti di turno vengono amplificati, ripetuti, citati, commentati, analizzati, fino quasi a trasformarli in qualcosa di veramente importante. E se nella testa, un vocetta ti dice "lascia perdere, son tutte cazzate", sembra quasi che lo strano sei tu.
    Ci hanno lobotomizzati da svegli, o almeno ci stanno ancora operando...:-)

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  18. @ je_est: ho riso anche per quello. E' che sei geniale anche nelle tue "gaffes"...

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  19. @ Diossina: sono dell'opinione che i politici dovrebbero fare i politici e non le starlette televisive. Hai ragione: i mezzi di informazione danno troppa importanza ad ogni loro parola. E loro hanno subito creduto che le idiozie che blaterano fosse importanti davvero.

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  20. Diciamo che non pensano a ciò cui dovrebbero pensare.
    Ma pensare, pensano, pensano. Ai fatti loro, pensano.
    Basilico

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