29 gennaio 2011

Della verità e altri orpelli

Quanti occhi vedi? E quante teste? E bocche? Ecco, ci siamo. Questo è esattamente il numero delle possibili verità. Una per ognuno, pressappoco. La verità è terra di nessuno. Per questo è terra di tutti. Materia di mescolanza meticcia tra quel che è e quel che si pensa, dice, immagina, suppone che sia. La sfumatura è incerta. Per quel poco che vale non mi fido di chi si proclama depositario della verità assoluta, soprattutto se lo fa da a distanza, attaccato ad un telefono e sputando veleno ed insulti su chi ha il diritto di pensare altro.

[foto by siamesesam]

24 commenti:

  1. buon giorno:)
    è che per ciascuno la propria è unica e vera, così si impegna ad affermarla.
    per esempio per me è vero quel che penso io, non mi interessa niente di convincere e farmi convincere, tanto è così e basta.
    se parlo e mi accorgo che l'altro la pensa come me sono disposta a parlare perchè uguali uguali non si può essere, ma se è diametralmente opposto, giro sui tacchi e vado via.
    se l'altro/a è felice così perchè devo mettergli dubbi?
    allo stesso modo, se per me va bene così perchè dovrei mettermi in condizione di rimettermi in discussione (come se non lo facessi già abbastanza)?
    so di dar noia lo stesso, ma non è un mio problema dato che di mio non cerco mai nessuno per prima.

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  2. Da una parte c'è chi si dichiara depositario della Verità: è una forma di violenza e arroganza, qualcosa che ha a che fare con la guerra. E' proprio dei fondamentalisti e degli oppressori. Le gerarchie ecclesiastiche fanno a gara con certi dittatori, i modi possono essere diversi ma il succo è lo stesso: le idee sono pericolose, la libertà è pericolosa, le verità si costruiscono ed è giusto imporle anche con la forza. All'opposto c'è il tentativo viscido e pretestuoso di presentare opinioni ridicole accreditandole di dignità pari a qualsivoglia ragionevole opinione. Se paghi prestazioni sessuali con candidature politiche, tanto per fare un esempio, c'è poco da argomentare. F.

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  3. @ teti: buongiorno a te!
    Sai, è necessario fare una distinzione essenziale: una cosa è la verità, una cosa è un'opinione.
    Quello che tu pensi, come essere pensante, rientra per lo più nel secondo gruppo. Non ho detto che non sia vero, ma che è il tuo pensiero, assolutamente degno di essere rispettato.
    Parlare con persone che la pensano in maniera diversa, anche del tutto opposta alla nostra, dovrebbe essere un modo per confrontarsi non per convincere della veridicità di un fatto. Sostenere con convinzione e con argomenti forti le proprie idee è sintomo di determinazione. Ma non sopporto chi supera certi limiti, chi non sa governare né le proprie parole né i propri comportamenti ed usa la prepotenza per imporre quella che, ripeto, non è una verità assoluta ma una normalissima opinione.

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  4. @ F: ciao e ben rivisto.
    Sì, penso anche io che la spinta che porti alla guerra dipenda proprio dall'arroganza di chi pensa di essere unico depositario del vero e del giusto (altro parolone sul quale si potrebbe parlare per altri cinque mesi...).
    Tutti coloro i quali manifestano dubbi o propongono idee differenti rispetto a quelle dichiarate da un sistema ormai divenuto "governo", sono trattati come eretici, come destabilizzatori, come traditori, come portatori di minaccia e di falsità.
    A questo punto si passa alle aggressioni verbali. Vorrei far notare che chiunque può conoscere Schopenhauer e che certi mezzucci (mediatici e non), ormai, sono triti e ri-triti.

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  5. credo poco a quella relativa!l'ipocrisia regna sovrana

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  6. allora non ho opinioni:) (per me è tutto relativo) ma ho una raccolta di aforismi sulla verità perchè ci ho pensato prima di arrivare a farmi l'opinione che non esista:)
    se vuoi te la giro per mail:)
    intanto un paio di esempi:
    A volte l'uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi, si rialza e continua per la sua strada. (Winston Churchill)
    La verità non sembra mai vera. (Georges Simenon)
    il mio preferito? questo:
    È difficile dire la verità, perché ne esiste sì una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole. (Franz Kafka)

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  7. La verità assoluta, è isolente come la menzogna. Poi si trasforma in leggenda.

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  8. Anche qui terra marsa...

    ciao

    and

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  9. per me, è una! anche se le bugie fanno comodo a tutti

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  10. euri, sono completamente d'accordo con te.
    Chi si fa portatore di verità ritenendole incontrovertibili è il primo che mente.

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  11. sono orfana delle grandi meta-narrative, ma non naufraga nei gorghi del relativismo.

    Ho un'opinione, quindi esisto?
    No grazie

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  12. @ EMMA: non so se la vera regina sia l'ipocrisia o l'opportunismo.
    Qualche in dubbio sulle percentuali...

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  13. @ teti: certo che hai opinioni, ci mancherebbe altro. Solo le "cose" non ne hanno. E anche su questo ho qualche dubbio...
    E' chiaro che le opinioni siano relative o soggettive.
    Di assoluto, credo, ci sia solo il "fatto" (o "atto" che dir si voglia). Quello è unico ed imprenscindibile (quindi "VERO"). Il resto lo fanno le nostre interpretazioni.

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  14. @ Emma Peel: sono d'accordo con te. Non aggiungo altro.

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  15. @ and: ebbene sì. Anche qui ci sono gli orsi...
    Felice di leggerti.
    Torna a trovarmi quando vuoi.

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  16. @ Amore_immaginato: purtroppo (o per fortuna?) ho una coscienza critica piuttosto sviluppata. Non riesco proprio a farmi convincere dalla presunta verità (che poi è solo una delle possibili versioni) spiattellate in giro.

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  17. @ oceano: qualcuno si limitava a pensare per esistere. Infatti credo sia più che sufficiente!

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  18. m_e, mi sembra che in italia tutti vogliano avere un'opinione senza la quale si sentono nudi e fragili

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  19. Euri, ma davvero credi che il nostro benemerito ministro della semplificazione legislativa abbia letto Schopenhauer? Ma neanche il Grande capo Bunga-Bunga secondo me (lui prende lezioni direttamente al KGB, poi fa una ripassatina a telefono con lo zio di Ruby e infine fa un master in Libia: a cosa servirebbe leggere Schopenhauer?). Ricordo "L'arte di insultare" o qualcosa del genere, credo di averlo letto un milione di anni fa, prima di perdermi tra i numeri. Collana Adelphi, quella con la copertina gialla. Ho letto il commento di Teti e mi è venuta in mente una cosa alla quale penso ogni tanto: Churchill era un uomo terribile. Storicamente straordinario, ma di grande cinismo politico. Quanti fischi rischio se dico che mi sembra sopravvalutato (dai suoi fans, non mi riferisco alla citazione di Teti)? F.

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  20. Perbacco! ho letto la parola "relativismo". C'è per caso un prete con cui educatamente bisticciare? No? Va bene lo stesso, non ho tempo. Conserverò le mie cartucce anticlericali - marca Laica - per un'altra volta (si capisce che scherzo? E comunque io passo spesso ma non commento, ti tengo d'occhio.)

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  21. @ F: il titolo giusto, italiano è "L'arte di ottenere ragione", ed è un Adelphi. L'ho letto anni fa anche io, come te. Ho trovato alcuni dei suoi stratagemmi molto divertenti.
    Non so se i nostri ministri o i nostri politicanti lo abbiano mai letto. Forse sono stata ottimista? Ho pensato che gente del genere possa aver avvicinato un'opera di Schopenhauer?
    Forse hai ragione...

    Per il resto: non conosco in maniera decente Churchill, quindi non so cosa dire. Eventualmente teti potrà essere più incisiva di me, visto che lo ha citato.

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  22. @ oceano: non solo in Italia. Credo che avere un'opinione sia un "istinto" abbastanza diffuso tra tutto il genere umano.
    Ci hanno dotato di un meccanismo che chiamano "libero arbitrio". Dovremo anche usarlo ogni tanto...
    Sorrido.

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  23. @ Anonimo: mi tieni d'occhio anche tu? Ah be'...
    Non so se qualche prete frequenti questo luogo. Potrebbe anche darsi, chissà.
    Tu, intanto, potresti lanciare il tuo messaggio o la tua provocazione o la tua denuncia a marca "Laica" ed attendere risposta.

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  24. Sorrido.
    Ti racconto una storia, Euridice: come tu saprai, il Pantheon era stato costruito. O meglio, ricostruito, per contenere (come dice il nome stesso) le statue erette in onore di tutti gli dèi romani. Un po’ una sorta di verità polivalente, una collettiva leccata al culo delle divinità. Un atto di ruffianeria che oggi non stupirebbe nessuno più. Ma gli antichi latini riuscirono ad andare oltre. Posero nell’edificio anche un piedistallo vuoto: una “leccata” all’Eventuale.
    Cosa vuol dire questo? Vuol dire che comincio a pensare che all’uomo non importi poi tanto della verità, visto che da che mondo è mondo è pronto a prostituirsi a quella più conveniente.
    Allora conto e riconto le bocche e quando finisco ne aggiungo sempre una. Chiusa. E ogni volta spero che all’ombra della dignità di quel silenzio, seppure rannicchiata e con le gambe intorpidite, la verità possa (r)esistere.
    Basilico

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