Ingombranti. Ci sono persone che si insediano e si dilatano fino ad occupare spazi inimmaginati. Si sprofonda di cuore e di sogni e ci si illude di provare bene. Un giorno, però, il gigante si scopre nano e sceglie di dileguarsi. Ti accartocci e ti pieghi non sapendo in chi e dove seppellire dolore. Accorre il tempo (sia santificato) e i suoi flussi vermigli. Copre, stratificando voci, polveri e altri frammenti. Passa ed estingue, con la pazienza che serve. Alla fine restano fossili: tracce di creatura ormai morta.
[foto by Jaded-Unicorn]
...almeno fino a quando il Brontosauro, un giorno, per caso, rispunta fuori, e scopri che, la creatura, tanto morta non era.
RispondiEliminaCome insegnano i sicari professionisti, fino a quando non si spara alla testa, mai anticipare i funerali di qualcuno....:-)
Una volta che un organismo si è fossilizzato, è tecnicamente e inequivocabilmente morto. In ogni caso può servire da terriccio per piantare qualche felce e un po' di erica.
RispondiEliminabuon giorno,
RispondiEliminarotolo sempre qui sai?
anche più volte
sto blog mi incanta
nello specifico, come dicevo, oggi
mi sento come se mi fossi disossata da me
l'idea che qualcuno mi metta in un vaso come concime non è male.
meglio che fare la pianta (nel vaso) con l'obbligo di apparire e interagire.
per ora faccio il masso, la prossima botta di stanchezza provo a fare il terriccio___ magari funziona anche meglio:)
Beh, sai... al terriccio spesso nessuno ci bada. Sta lì e riceve qualcosa in assoluto mutismo: pedate, radici, escrementi, pioggia e neve.
RispondiEliminaFai tu. Io preferirei essere un albero, l'ho sempre pensato!
messa così non è molto invitante, ma tanto il terriccio mica pensa come noi? magari è felice di quel genere di scambi, non so provo e poi ti dico
RispondiEliminaVa benissimo.
RispondiEliminaAspetto tue nuove!
A volte è l'euforia della novità,della bella cosa passeggera che fa provare quel delirio di onnipotenza per cui ci si sente grandi e forti.Poi le cose cambiano,diventano evanescenti ed esce fuori cio' che davvero c'è. Il famoso velo dipinto,quel fragile tessuto di illusioni che vela le verità della vità.Un abbraccio cara Euridice.
RispondiEliminaA volte è ciò che si prova a far percepire l'altro come un gigante. O, semplicemente, il fatto che l'altro diventi una presenza enorme perché vogliamo che così sia.
RispondiEliminaPoi si prende coscienza del fatto che dietro a tanta materia non c'è quasi nulla. Ed è giusto che diventi materia morta.
Potrei trarne ispirazione per una metafora del mesozoico. Le persone che spariscono in fretta, per esempio, le potremmo definire Velociraptor (sorrido) (wu)
RispondiEliminaPerché non hai provato ad andare a capo?
RispondiEliminaHo il sentore che in forma-poesia renderebbe anche meglio.
Conosco dei Quetzalcoatlus che hanno svolazzato per anni sulla mia testa togliendomi perfino l'aria. Poi ho capito che esistono esseri viventi in questo universo che producono solo rumore e rifiuti. E ho aspettato pazientemente l'estinzione.
RispondiElimina@ Wu: il tuo parallelismo potrebbe funzionare: lo userai per un post?
RispondiEliminaLa mia idea era riferita per lo più all'imponenza e all'ingombro spaziale di soggetti meritevole di estinzione perché inadatti all'ambiente...
@ Mister: sì, ogni tanto me lo scrivono o me lo suggeriscono. Ma io preferisco così. D'altro canto esiste anche la prosa poetica.
RispondiEliminaLe mie poesie (per quel poco che ne scrivo ancora) sono più ermetiche, essenziali e stringate.
@ Emma: strani soggetti i Quetzalcoatlus. Sembrano enormi avvoltoi.
RispondiEliminaHai fatto benissimo ad aspettare la loro estinzione. Non poteva essere altrimenti!
Sono perfettamente d’accordo con te, Euridice: Il tempo ricopre. Di ogni cosa lascia soltanto l’impronta sbiadita e senza memoria. E quando non lo fa il tempo ci pensa, in modo magari più “cruento”, l’età (che non è semplicemente tempo che passa).
RispondiEliminaComunque è un concetto di poco conto, perché quando arrivi a realizzarlo vuol dire che non ti serve già più se non a stupirti dell’evanescenza di cose che sembravano inestinguibili.
Un concetto di poco conto, empirico, enunciato a posteriori. Un concetto, per l’appunto. E i concetti viaggiano su strade differenti rispetto ai sentimenti: raramente (per non dire mai) sanno riparare ciò che la vita rompe.
Basilico
Il tempo fa piccole tutte le cose.
RispondiEliminaScrisse qualcuno.