Vorrei ripormi tra le pieghe sicure e buonissime della quiete che serve. Ricevere tepore da mescolare ai miei pensieri sfibrati. Un'ascesi per riconoscermi in pace, senza domande e senza incastri di tempo da dover inchiodare a certe facce e ad altre parole. Solo per inerzia e debito. Non sentire, non provare, non essere. Recidere i rumori per abbandonare occhi e sensi alle pagine in attesa nei chiaroscuri della mia stanza. Silenzio che nutre e si tramuta in perla, liscio come specchio.
[foto by Hengki24]
"E' fuggita l'estate,
RispondiEliminapiù nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta".
ciao! teresa
Vedo che hai portato Tarkovskij anche da me. Con mio immenso piacere.
RispondiEliminaGrazie Teresa...
Hai provato con una bella sbronza?
RispondiEliminaA parte la nausea e l'emicrania, per estraniarsi funziona a meraviglia...:-)
Le sbronze appartengono a tempi perduti, giustamente.
RispondiEliminaE poi non voglio estraniarmi, anzi. Vorrei solo il silenzio necessario alla concentrazione e alla lettura. Tutto qui, ma in questa fase dell'anno sembra impensabile...
già! pensa che tra ieri e oggi l'ho visto due volte e sono ancora viva :)
RispondiEliminasono contenta di questa trovata___ la trovo ideale sia per chi deve smaltire i lauti banchetti, sia per chi è estraneo a al clima festaiolo e sia per chi lo sopporta per forza.
e poi una pausa è necessaria, devono ancra "passare" capodanno e la befana:(
Il palmo della tua mano è una tavolozza di acquerelli dalle mille tinte e sfumature; le tue dita come pennelli che dipingono forme e definiscono eleganti dettagli.I tuoi pensieri come un filo di perla che non si spezza mai. Un ennesimo adorabile,stupendo post!
RispondiElimina@ Teti: ho visto il tuo blog praticamente invaso da T.
RispondiEliminaPasseremo indenni anche gli altri due ostacoli, vedrai...
@ Veil: in verità arriva tutto da quel meraviglioso cervello che mi ritrovo...
RispondiEliminaSorrido!
Ti abbraccio.
Euridice,mi dai l'impressione di Baudelaire. Mi vuoi dare qualche consiglio per riuscire a scrivere come te,dai ti prego :-( . Ti premetto che sto leggendo di più. Dimmi a cosa devo pensare per scrvere così, dimmi che immagini realizzi nella mente...sei come uno shef che non dice il suo segreto ai commensali,vero? Voglio cucinare anche io le prelibatezze che mi fai assaggiare sempre.
RispondiElimina* chef.
RispondiEliminaCi sono momenti in cui il silenzio si fa prezioso, in ogni forma che assume.
RispondiEliminaMa poi, che cacchio di forme può assumere il silenzio?
Vado a farmi un gin tonic, va'.
:)
@ Veil: mi fai una domanda a cui non so dare risposta. Cioè: non so assolutamente cosa penso quando scrivo. Forse non penso affatto. Guardo il cursore, raccolgo qualche idea e vado.
RispondiEliminaNon so spiegartelo... perché nessuno lo ha spiegato a me.
E poi lascia stare Baudelaire, potrebbe arrabbiarsi non poco!
@ Mister T: il silenzio può assumere milioni di forme... basta ascoltarle.
RispondiEliminaCom'era il gin tonic?
Uhm, Tu devi essere parente di mia nonna, Euridice. Lei diceva sempre: “Quando si mangia non si parla!”
RispondiEliminaComunque sono d’accordo con te sul silenzio che nutre e si tramuta in perla liscia… anche perché è più facile, poi, quando vai al bagno.
Pensa se si tramutasse, che ne so, in bulloni da diciannove con la filettatura a passo largo (be’, anche qui una nota positiva si potrebbe trovare, ma glisso perché vedo già la tua faccia storcersi in una smorfia di disprezzo :-)
Basilico
Silenzio, silenzio, silenzio. Sempre questa ansia di silenzio e stupore.
RispondiEliminaFAI RUMORE