26 novembre 2010

Ho deposto il tempo

Ho deposto il tempo qualche tempo fa. Insomma, ci ho provato: ho nascosto l'orologio in fondo ad un cassetto e continuo ad ignorarlo. Il problema è che tutto il resto del mondo non può fare a meno di quelle lancette e della loro monotonia ansiogena. Orari ovunque: tabelle, coincidenze, appuntamenti, minuti da farsi bastare o da dissotterrare in invenzioni di spazio. La vita si riduce un po' troppo spesso allo scoccare di ore. Ma è vita o un incastro sterile di istanti a perdere?

[foto by denis2]

22 commenti:

  1. Il tempo è il segno dei tempi. Anche io provo ad ignorarlo, ma non posso.

    RispondiElimina
  2. Credo aiuti vivere in un paese piccolo. Avendo la possibilità di passare periodi anche lunghi in grandi città ho verificato che la gente si muove (nel senso proprio del camminare, dello spostarsi) molto più velocemente che nei paesi piccoli come quello in cui normalmente vivo. E' una di quelle cose che mi fa amare la provincia, anche quella più dimenticata: la gente che cammina tranquilla sembra dire: perchè correre? il tempo passa lo stesso.
    (Detto questo, noto solo ora un orologione grosso così proprio qui alla mia sinistra mentre scrivo questo commento. Euri, sarai mica schiava del tempo anche tu, sotto sotto?)

    RispondiElimina
  3. @ Diario: io ogni tanto ci riesco anche. Ma bisogna essere davvero forti e non lasciarsi convincere dagli altri e dalla loro perenne fretta.

    RispondiElimina
  4. @ Je_est: conosco e capisco il senso del tuo discorso. E' vero: nelle grandi città tutti corrono come ossessi. E poi non si fermano a guardare nulla, non si prendono il tempo per incontrare nessuno perché, d'altro canto, per strada non si conosce nessuno. Una fiumana di sconosciuti indifferenti e frettolosi.

    L'orologio, qui accanto, l'ho messo proprio come monito. Infatti, se noti, sopra ho scritto: "Solo tempo?". Voleva essere una specie di provocazione, ma non l'ha captata nessuno. Tranne Je_est, ma nel modo sbagliato. Rido...

    RispondiElimina
  5. Secondo me, il tempo non è solo una convenzione, ma è una convenzione perché è un lusso, come un pingue conto in banca. Non per caso esistono le banche del tempo. Non sono la persona più appropriata per parlare del tempo. Sono sempre in ritardo, faccio incazzare tutti. Questo da sempre. Un giorno, all'improvviso, ho capito il perché: è una forma di ribellione contro gli imbecilli. Non certo gli esseri puntuali, ma proprio gli imbecilli. Loro mi dicono. "Signor X lei è sempre in ritardo". Così, ho l'opportunità di affermare: "Signor Y, s'infili il suo orologio nel pot". Anche quando dormo, sono in ritardo. I sogni continuano mentre prendo il caffè.

    La mia esperienza è diversa. Nelle grandi metropoli mi sono sempre nascosto nel rizoma delle temporalità e nessuno si accorgeva dei miei ritardi. In provincia, tutti mi controllavano, con risvolti ansiogeni piuttosto invadenti. Ma il mio è il punto di vista del ritardatario cronico. E' uno stato mentale creativo. :)

    RispondiElimina
  6. volevo commentare..
    (ma si è fatto tardi o almeno credo)
    gr

    RispondiElimina
  7. Se dimentichiamo quelle lancette e le seguiamo solo per le nostre ordinarie puntualità,allora,il tempo non sarà mai un incastro di istanti sterili.Quando penso ad esso che passa velocemente,mi sento angosciato e lo blocco con la mente volgendo l'attenzione altrove.
    Ps scusa per l'assenza,sono stanco,ho lavorato di notte tutta la settiman. Voglio dedicarti questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=ci6lofdAclA ...è vecchiotta ma spero ti piaccia.Un abbraccio

    RispondiElimina
  8. Sono in perenne lotta con il tempo. Cerco di ignorarlo, ma lui mi perseguita. Non ne ho mai abbastanza.
    Non avendo altre grandi ingiustizie di cui lamentarmi, sogno una vita senza orologi, scadenze e appuntamenti, osservando perplessa chi si annoia.

    RispondiElimina
  9. @ unangeloababilonia: sul fatto che il tempo sia un lusso (o una forma di "ricchezza") sono perfettamente d'accordo con te.
    Anche se cerco di non farmi soffocare dagli orari, ho un grande rispetto per il mio tempo e per quello altrui, proprio alla luce del suo valore. Sarà per questo che, al contrari di te, sono molto puntuale. Anche perché quando prendo un impegno (in generale), tendo a rispettarlo ad ogni costo.
    Sono sincera: non sopporto chi arriva sempre in ritardo e quando mi accorgo che per qualcuno è un'abitudine cronica, mi presento direttamente un po' più tardi o, se posso, anticipo l'appuntamento. Esempio: ci vediamo alle 16? Perché non facciamo alle 15:40? chiedo. E mi presento alle 16 come previsto, abbonando al ritardatario (o alla ritardataria) quei 20 minuti in cui, di certo, sarei stata costretta ad aspettare.

    RispondiElimina
  10. @ gur: erano le 22:40. Non so cosa avessi da fare, ma forse era tardi davvero. Almeno credo...

    RispondiElimina
  11. @ Veil: prima di tutto grazie per il brano. E' sublime, di quelle canzoni che non hanno età. Grazie ancora Veil!
    E poi: non preoccuparti per le assenze. So che il tuo lavoro non ti permette di essere presente costantemente. Anzi, apprezzo molto il fatto che tu riesca a venire sul mio blog e a commentare i post ogni volta che puoi!

    Il tempo passa velocemente quando diventa vita. Hai notato? E' uno scherzetto a cui non ci si abitua mai.

    Ricambio l'abbraccio.

    RispondiElimina
  12. @ espe: il tempo ha il brutto vizio di rincorrere le persone che vogliono sfuggirgli. Tu prova a fare finta di niente, sii convincente e vedrai che lui ti lascerà in pace.

    Anche a me piacerebbe una vita senza orologi. Al massimo adotterei la linea del sole, come i primitivi: ci si sveglia quando si sveglia il sole, si mangia quando si ha fame, si dorme quando si ha sonno... senza la paranoia delle ore e delle lancette!

    RispondiElimina
  13. http://www.youtube.com/watch?v=diZ96F_4P88

    un saluto.. (p.d.d.)

    RispondiElimina
  14. Scherzavo, per aumentare la captatio benevolentiae nei miei confronti... :)

    RispondiElimina
  15. La seconda che hai detto: (com’è che hai detto?) …un incastro sterile di?… 

    Credo che il discorso sia semplice, Euridice. Semplice e inevitabile.
    Il tempo condiziona le nostre vite checché noi se ne dica. Potremmo parlare di come oggi si sia ristretto, accorciato all’inverosimile, disintegrato in miliardi di frammenti uno per ogni tabella, coincidenza, appuntamento, ma a ben pensare: da quanto esistono i detti “Il tempo è denaro” o “Chi ha tempo non aspetti tempo”?
    Forse all’inizio il tempo era lavoro, cura, nutrimento di ogni genere. Forse all’inizio era vita, per gli uomini. Ma se è così, quand’è stato che le cose sono cambiate? Da quando, si è spicciolato in una manciata di monetine che rotolano frettolose ai bordi delle strade fin giù nei tombini?
    Non lo so. A volte penso che sia così da sempre, ma che oggi la velocità della vita abbia semplicemente superato quella di adattamento della specie.
    Basilico

    RispondiElimina
  16. Da me il tempo si tiene alla larga ... se lo becco gli spacco la faccia! Un bacio (wu)

    RispondiElimina
  17. @ prof: grazie mille. Splendido film...

    RispondiElimina
  18. @ unangeloababilonia: tu sei un gran furbo... sorrido!

    RispondiElimina
  19. @ Basilico: non so da quando sia così. Però so che i miei nonni non avevano tutta questa fretta. So che fino a qualche decennio fa le persone riuscivano a parlare, ad aver tempo per pensare, per prendersi cura di sé e dei propri cari. Il lavoro c'era e c'è sempre stato, ma forse non c'erano le ambizioni, le insoddisfazioni, le paranoie che ci facciamo oggi.

    RispondiElimina
  20. @ wu: in questo preciso momento storico credo che sia meglio per chiunque starti alla larga...
    Non si sa mai!
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  21. Oh ma non per una Donna ... per loro non c'è pericolo fisico mai!
    Ti abbraccio (wu)

    RispondiElimina
  22. Io il tempo lo ignoro quando scrivo: lo accarezzo come una bestia feroce ammansita per l'occasione. Solo in quei frangenti riesco a farlo mio, altrimenti mi divora come tutti.

    RispondiElimina